Commentario a Giovanni

Da LogicaUnitaria.

Talete (2500 anni fa ) : l’Acqua

Anassimandro: Apeiron (“ciò che non ha limiti” da cui derivano il caldo/freddo e il secco/umido)

Anassimene: l’Aria

Eraclito: il fuoco (il Logos)

Giovanni di Zebedeo (2000 anni fa): il Logos (il pensiero - la relazione) incarnato


In principio era il Pensiero Vivente

e questo Pensiero-che-era-in-principio era Dio

e Dio era questo Pensiero-che-era-in-principio.


Pros ton zeon ( πρὸς τὸν θεόν )

Per Giovanni il “pensiero” e il “pensiero che era in principio” non sono la stessa cosa, non sono sinonimi in quanto il pensiero che era in principio, in principio era ancora PRESSO il Dio.

PRESSO: e questo Pensiero-che-era-in-principio era PRESSO Dio.

Distinzione: unione e distinzione.

Identicità e distinzione.


Lo “pseudo-Logos”

Per Giovanni il “pensiero” non è il vero Logos ma è solo lo pseudo-logos ossia non è “la dinamica”, il “Pensiero Vivente”, IL VIVENTE, in quanto il pensiero per potere essere la dinamica dell’Essere deve essere “Pros ton zeon”.

Silvia Montefoschi la psicoanalista distinguerà infatti similmente a Giovanni il teologo, tra “Uno” e “Uno Vero”.

Uno è il soggetto conoscente in simbiosi con il suo oggetto conosciuto che è la sua proiezione, il suo riflesso, il suo transfert (relazione sado-masochista e feticista in tutto il suo spettro da blando a feroce).

Uno Vero può essere solo un Soggetto duale che lo fa essere un soggetto super-riflessivo, uan sorta di cono di visione al cui vertice i due soggetti riflessivi uniti in una sola persona riflettono dall’alto, ossia a distanza riflessiva, sulle loro forme ancora oggettivate viventi ancora nel mondo, come una sorta di super-elettrone che orbita in una orbita esterna a due sistemi conoscitivi atomici-umani cioè a due individui separati e che li rende pertanto un insieme, ovvero un unico individuo costituito da due individui.

Potremmo anche dire per meglio esemplificare il concetto di “pseudo-logos” che lo pseudo-logos è razionalità sì ma astratta, razionalità che persegue lo scopo e non razionalità che persegue il valore, pura tecnica, il principio maschile definitivamente separato dal femminile, Satana, il Principio Satanico o come lo chiamava Giovanni in “Apocrifo di Giovanni” anche “il principio di opposizione”.

Per esempio i “trafficanti d’armi” personificano questo “principio di opposizione” in quanto anche se ci fosse una qualsiasi possibilità di ricomposizione dialettica del conflitto non sono interessati alla pace e anzi non la vogliono affatto per cui hanno semmai tutto l’interesse a mettere zizzania tra i due termini del discorso.

Satana è la zizzania ma Satana più che una persona è una modalità di funzionare del pensiero stesso, ua possibilità esistenziale della funzione pensiero: quella della guerra e del conflitto fine a se stessa anche se una finalità è presente persino nel principio di opposizione satanico ed è quello di mantenere in vita la vecchia logica della separazione.

Bisogna qui distinguere tra chi è vittima della logica della separazione e chi è invece un militante attivo del diffondere e alimentare una tale logica: gli angeli decaduti, gli angeli di Satana da non confondere con Lucifero che voleva semplicemente far comprendere ad Adamo ed Eva che vivevano in simbiosi che erano due persone autonome favorendo così il trapasso dall’Uno all’Uno Vero che però loro vissero come fosse il male e lo vissero così poichè ritennero che l’Essere Due nega l’Essere Uno.


Infine arrivarono Freud-Jung-Montefoschi ossia la psicoanalisi e:

1. assolsero

2. risolsero

3. dissolsero

l’equivoco.


Il vangelo secondo Giovanni è una storia dell’universo intesa come storia del Pensiero

Egli nel suo vangelo racconta le disavventure accorse al “Pensiero” cioè a Dio dal suo inizio fino alla sua incarnazione nella persona stessa del Rabbi Jeschua di Nazareth di cui è stato a lungo discepolo.



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