Comunismo e questione nazionale - Il comunitarismo di Costanzo Preve

Da LogicaUnitaria.

Costanzo Preve (Alessandria 1943 - Torino 2013) professore di storia e filosofia a Torino, autore e saggista molto prolifico è considerato uno dei filosofi di riferimento del comunismo comunitario.

Nel 1963 all'Università di Parigi, segue i corsi su Hegel tenuti da Jean Hyppolite, frequenta i seminari di Louis Althusser e Jean-Paul Sartre, e sotto la guida di Roger Garaudy e di Gilbert Mury, si avvicina al pensiero di Karl Marx ma è soprattutto dal 1967 che si impegna attivamente in politica.

Diviene militante del PCI dal 1973 al 1975 quando in dissenso con la linea politica del PCI passa a Lotta Continua.

Divenuto dirigente nazionale di Democrazia Proletaria (1988-1991) nella battaglia politica interna a "Democrazia Proletaria" fra i sostenitori di una scelta ecologista (Mario Capanna) e una scelta neocomunista, Preve sostiene la seconda con una serie di articoli.

Scioltasi Democrazia Proletaria e confluita nel Partito della Rifondazione Comunista, Preve si allontana sempre più dall'attività politica in senso stretto collaborando negli anni seguenti invece con suoi copiosi contributi a riviste come: L'Ernesto, Bandiera Rossa, Indipendenza, Koinè, Comunitarismo, Comunità e Resistenza, Comunismo e Comunità.

Dopo la fine del "socialismo reale", da Preve chiamato anche il periodo 1917-1991 "comunismo storico novecentesco" e a partire dalla seconda metà degli anni novanta si verifica una discontinuità nella sua produzione; Preve opta per l'abbandono di ogni “ismo” di riferimento, uscendo del tutto “dalla cosiddetta Sinistra” e dalle sue procedure di “accoglimento e cooptazione”.

Nel 2003, espresse esplicitamente il suo sostegno alla resistenza irachena creando un certo scalpore tra gli ambienti di sinistra.

Ha dedicato le sue ultime riflessioni a temi come il comunitarismo, la geopolitica, l'universalismo, la questione nazionale, oltre ovviamente ad un'ininterrotta attenzione al rapporto marxismo-filosofia.

Il pensiero

Nel 1984 la pubblicazione di "La filosofia imperfetta" testimonia del suo distacco dalla scuola filosofica di Louis Althusser e la sua adesione all'ultimo Lukács dell'Ontologia dell'Essere sociale.

Preve ritiene che il nuovo scenario chiamato globalizzazione nato dall'implosione dell'URSS non si lasci più “interrogare” attraverso le obsolete categorie di Destra e di Sinistra, pertanto si richiedono altre e più nuove categorie interpretative. In conseguenza di ciò Preve è un convinto sostenitore della necessità di superare la dicotomia sinistra-destra.


Dio è morto

"Dio è morto, e la sua morte non comporta assolutamente l'avvento dell'Oltreuomo, come credono i nicciani ingenui, ma l'avvento del Consumatore Indifferenziato."

(C. Preve, "Dalla Rivoluzione alla Disobbedienza - Note critiche sul nuovo anarchismo post-moderno della classe media globale")


Il capitalismo post-borghese

"[...] l'attuale capitalismo è postborghese, anche se i marxisti non se ne sono ancora accorti, e continuano a pigliarsela con un ormai inesistente "potere borghese" [...]"

(C. Preve, "Dalla Rivoluzione alla Disobbedienza - Note critiche sul nuovo anarchismo post-moderno della classe media globale")


Bisogni dell'umanità e desideri del capitalismo

"Il capitalismo vive di desideri, non di bisogni. I bisogni possono essere soddisfatti, ma in questo modo si avrebbe subito una crisi di sovrapproduzione e di sottoconsumo. I desideri invece sono infiniti, illimitati ed indeterminati per loro stessa natura. È questo il segreto della produzione capitalistica, la sua nevrotica infinitezza."

(C. Preve, "Dalla Rivoluzione alla Disobbedienza - Note critiche sul nuovo anarchismo post-moderno della classe media globale")


Lo sviluppo del modo di produzione capitalistico e il superamento della morale repressiva borghese

"Ai suoi inizi, che definiremo protoborghesi, il potere capitalistico era patriarcale, in particolare verso le donne, i figli, i servitori ed i lavoranti. Essendo patriarcale, era ad un tempo paternalistico e repressivo.[...] Ma solo gli inizi del capitalismo sono stati protoborghesi. Poi lo stesso capitalismo, a partire dalla produzione di massa fordista e poi con la personalizzazione del prodotto, ha dovuto "liberalizzare" la sua stessa morale. Una società dei consumi non può essere veramente repressiva. Il represso non consuma, o consuma poco.

Il potere capitalistico, passata la prima fase protoborghese del paternalismo repressivo, diventa più flessibile. Chi ha soldi deve poter ormai comprare tutto, dai bambini cambogiani e thailandesi fino ai prodotti pornografici di élite e di massa. Dio è morto, e la sua morte non comporta assolutamente l'avvento dell'Oltreuomo, come credono i nicciani ingenui, ma l'avvento del Consumatore Indifferenziato.

Se la morale protoborghese si basava sul potere patriarcale, la morale postborghese (e l'attuale capitalismo è postborghese, anche se i marxisti non se ne sono ancora accorti, e continuano a pigliarsela con un ormai inesistente "potere borghese") non si basa più sul potere patriarcale, ma su di un self-service di consumi individuali facilitati da Internet.

Il Sessantotto è stata una svolta storica cruciale di questo passaggio da una morale protoborghese, paternalistica e repressiva, ad una morale postborghese del consumo indifferenziato e liberalizzato."

(C. Preve, "Dalla Rivoluzione alla Disobbedienza - Note critiche sul nuovo anarchismo post-moderno della classe media globale")

Opere

  • La classe operaia non va in paradiso: dal marxismo occidentale all'operaismo italiano, 1982
  • La teoria in pezzi. La dissoluzione del paradigma teorico operaista in Italia (1976-1983), 1984
  • La filosofia imperfetta. Una proposta di ricostruzione del marxismo contemporaneo, 1984
  • Il convitato di pietra. Saggio su marxismo e nichilismo, 1991
  • L'assalto al cielo. Saggio su marxismo e individualismo, 1992
  • Il pianeta rosso. Saggio su marxismo e universalismo, 1992
  • Ideologia Italiana. Saggio sulla storia delle idee marxiste in Italia, 1993
  • Il tempo della ricerca. Saggio sul moderno, il postmoderno e la fine della storia, 1993
  • Un elogio della filosofia, 1996
  • Il comunismo storico novecentesco (1917-1991). Un bilancio storico e teorico, 1997
  • L'alba del Sessantotto. Una interpretazione filosofica, 1998
  • Le stagioni del nichilismo. Un'analisi filosofica ed una prognosi storica, 1998
  • Individui liberati, comunità solidali. Sulla questione della società degli individui, 1998
  • Contro il capitalismo, oltre il comunismo. Riflessioni su di una eredità storica e su un futuro possibile, 1998
  • Il ritorno del clero. La questione degli intellettuali oggi, 1999
  • Le avventure dell'ateismo. Religione e materialismo oggi, 1999
  • Hegel Marx Heidegger. Un percorso nella filosofia contemporanea, 1999
  • Scienza, politica, filosofia. Un'interpretazione filosofica del Novecento, 1999
  • I secoli difficili. Introduzione al pensiero filosofico dell'Ottocento e del Novecento, 1999
  • L'educazione filosofica. Memoria del passato, compito del presente, sfida del futuro, 2000
  • Un secolo di marxismo. Idee e ideologie, 2003
  • Marx inattuale. Eredità e prospettiva, 2004
  • Verità filosofica e critica sociale. Religione, filosofia, marxismo, 2004
  • Comunitarismo filosofia politica, 2004
  • Verità e relativismo. Religione, scienza, filosofia e politica nell'epoca della globalizzazione, 2006
  • Elogio del comunitarismo, 2006
  • Storia della dialettica, 2006
  • Storia critica del marxismo. Dalla nascita di Karl Marx alla dissoluzione del comunismo storico novecentesco, 1818-1991 (2007)
  • Hegel antiutilitarista, 2007
  • Storia dell'etica, 2007
  • Storia del materialismo, 2007
  • Ripensare Marx. Filosofia, Idealismo, Materialismo, 2007
  • Il marxismo e la tradizione culturale europea, 2009
  • Lettera sull'Umanesimo, 2012
  • Una nuova storia alternativa della filosofia. Il cammino ontologico-sociale della filosofia, 2013

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