Da Max Stirner a Silvia Montefoschi
Il periodo della storia del pensare filosofico chiamato “il dopo-Hegel” che segue la megasintesi hegeliana, comincia con le elaborazioni filosofiche di critica al maestro dei maestri ossia al teologo-filosofo e funzionario di stato prussiano Hegel sviluppate da Max Stirner (dell’ambiente degli hegeliani più liberali e progressisti tra i quali vi erano anche Bruno Bauer, Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Friedrich Engels, Michail Bakunin, Arnold Ruge, David Strauss, Moses Hess) e termina con Silvia Montefoschi soprannominata “la figlia di Hegel” non a caso in quanto la specifica critica psicoanalitica a Hegel ne è anche la continuazione in un “Oltre Hegel” che è la psicoanalisi stessa quale ultima filosofia e ultimo brano della storia universale.
Con GiovanniSilvia invece si è oltre la stessa filosofia di cui se ne dichiara la morte in quanto con GiovanniSilvia, prototipo dei gemelli o archetipo dell’ultima coniunctio, il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi.
Cosa vuole dire ciò?
Vuole dire che non c’è più separazione tra essere e coscienza di essere.
Sono l’Uno?
No, GiovanniSilvia non sono l’Uno, sono l’Uno Vero.
L’Uno è nell’universo mentre l’Uno Vero è oltre l’universo.
L’Uno è Uno mentre l’Uno Vero pur essendo Uno è Due.
Che cosa volevamo dire con questo scritto?
Volevamo dire che finchè si sostiene l’esistenza di un solo soggetto la critica è legittima e soprattutto se si dissolve in questi il significato del singolo individuo.
Marx Stirner ma anche Sören Kierkegaard e Friedrich Nietzsche e l’esistenzialismo furono questa protesta legittima come è legittima anche quella delle femministe di tutti i tempi.
Il fatto è che bisogna andare oltre e GiovanniSilvia o meglio il nuovo soggetto duale sono questo Oltre per cui oggi che c’è il nuovo soggetto duale non ha più alcun senso continuare a criticare Hegel o se non Hegel comunque il vecchio soggetto singolare necessariamente autoritario.
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