Il mistero delle malattie mentali e lo spazio-tempo dell'universo

Da LogicaUnitaria.

Tempi moderni

Le malattie mentali sono connesse allo spazio-tempo.

Il problema è cioè come riempire lo spazio-tempo.

Ma l'umanità non ha mai avuto tanto spazio-tempo libero poichè doveva pensare a sopravvivere.

Così si è evoluta la tecnica e poi il pensiero scientifico basato ad un livello più sofisticato ancora sul medesimo metodo oggettivante di pensiero basato sul prima-dopo e sulla causa-effetto della doxa, l'opinione comune.

Con i tempi moderni si libera lo spazio-tempo anche tra le masse più povere almeno nelle nazioni emergenti e così si propone il problema di come utilizzare lo spazio-tempo libero.

Il discorso è abbastanza intuibile: si sviluppano parallellamente alla civilizzazione e al benessere che libera lo spazio-tempo anche malattie mentali cioè più spesso nevrosi ma anche psicosi, ed ecco allora che si pone il problema di come guarire queste nuove malattie a cui non serve un Luis Pasteur o altri insigni medici delle malattie fisiche prodotte da batteri o virus.

Ecco spiegato come nasce la psicoanalisi: da una necessità dei tempi moderni.


La potenza dell'anima

E cosa ha scoperto la psicoanalisi? Ha scoperto nell'anima e nella potenza dell'anima la vera eziologia di queste nuove malattie su larga scala.

Parallelamente nascono quindi i movimenti femministi e altri movimenti connessi anch'essi alla liberazione sessuale.

Ma ci vuol ben altro che una rivoluzione sessuale (primo tempo Sigmund Freud) per risolvere il problema dello spazio-tempo nato con il Big Bang e le quattro forze universale tra cui la più importante è la forza gravitazionale che non attrae come credeva erroneamente galilei ma modifica le coordinate spazio-temporali plasmandole ad imbuto (Einstein).


Da Freud a Jung

Più in profondità Jung (secondo tempo Carl Gustav Jung) rimette la questione dell'anima come la questione della coniunctio anche ma non solo sessuale.

Ma Jung viene accusato di "semplici teorie" cioè "speculazioni filosofiche e non scientifiche" che infatti non modificano la realtà concreta: lui stesso viveva rinchiuso in una Torre che si era fatto costruire per disintossicarsi dalla presenza nefasta degli altri individui umani.

Ma è proprio quando l'eremita scende dalla montagna, quando cioè attraversa la città che è lì che casca l'asino.


Da Jung a Silvia Montefoschi

Sulle tracce di Jung, Silvia Montefoschi nel caos di una città metropolitana moderna che è Milano, salvaguarda comunque la sua solitudine cioè l'anima.

E comprende che questo spazio altro non è che lo spazio che la divide ancora dalla sua anima e questo tempo altro non è che il tempo che le occorre per colmare ad una determinata velocità questo spazio di separazione dell'anima.


Dalla coniunctio all'archetipo dell'ultima coniunctio

Ne consegue che l'archetipo della coniunctio si ripropone ma non più come coniunctio una tantum ma come ultima coniunctio: non si tratta più quindi di essere in relazione anche con l'anima ma solo con l'anima che nel suo caso è Giovanni Evangelista.

Ma ciò che Silvia Montefoschi coglie rispetto a Jung è che la vera coniunctio cioè l'ultima coniunctio non è affatto una "coniunctio oppositorum" ma è al contrario una coniunctio tra simili: occorre cioè prima farsi simili cioè pensanti e in quanto pensanti simili per poter realizzare l'ultima coniunctio, quella senza intervalli di sorta. Occorre cioè che entrambi, l'uno e l'altro conquistino prima l'identità di pensante perchè solo una identità riposta nel solo pensante ci può far passare da una identità ancora storica ad una identità puramente relazionale ed è proprio questa nuova identità puramente relazionale che costituisce quella dimensione nuova del "Pensiero puro" che è quell'Oltre sia il noumenico che il fenomenico, sia l'Aldiqua che l'Aldilà.


Dal processo di individuazione al processo di individuazione universale

Il concetto di processo di individuazione si configura a questo punto come processo di individuazione universale e quello di inconscio in inconscio universale.

E'infatti nel momento in cui si dà un intervallo nella connessione con l'anima che si genera la massa-spazio-tempo.

Perchè adottiamo il concetto di massa-spazio-tempo?

Perchè sono la stessa cosa e si generano simultaneamente proprio in questo intervallo e da questo intervallo.


Alla radice del male

Silvia Montefoschi cioè coglie l'eziologia psicopatologica di una logica: la vecchia logica della separazione e propone come rimedio ovvero come "medicina cattolica" la nuova logica della separzione tantè che l'inconscio universal enel suo linguaggio onirico ma insigna del titolo di "dottore in medicina cattolica" cioè universale.

Ogni altra medicina che non sia questa sono palliativi come quelli che si possono ottenere dai consigli di un farmacisti e così nel campo delle malattie mentali abbiamo due tipi di medici: gli psicoanalisti universali e poi i farmacisti della psiche che proprio come nel far west per trenta denari di offrono uno sciroppo miracoloso.

Diceva Silvia Montefoschi medico, biologo e psicoanalista "I conflitti per risolverli veramente occorre risolverli alla radice"


A buon intenditore poche parole.