La critica radicale di Dio Padre nella teologia femminista di Mary Daly

Da LogicaUnitaria.

E adesso veniamo a trattare di Mary Daly teologa ed esponente del femminismo cristiano:


"Mary Daly è la prima donna (sempre all’interno del femminismo religioso) che coraggiosamente prende di mira e, senza sbaglaire il bersaglio, colpisce e definitivamente abbatte il vero responsabile della posizione subalterna delle donne nel mondo umano: il credo in un Dio soltanto maschio; credo per cui “se Dio è maschio, allora il maschio è Dio”.

Da ciò l’autrice fa derivare la necessità di liberarsi dalla figura di Dio Padre, quale figura di autorità che condiziona l’immaginario collettivo e deforma l’aspirazione umana alla trascendenza […]


(Silvia Montefoschi, “L’ultimo tratto di percorso del Pensireo Uno – Escursione nella filosofia del XX secolo”, 2006, cit. pag. 300)


"Tuttavia però Mary Daly aveva, come suol dirsi, buttato via il bambino con l’acqua del bagno, perchè accecata dalla passione rivendicativa della libertà della donna nei confronti dell’uomo oppressore, non aveva visto che sotto la maschera del Divino Patriarca si nascondeva il vero volto di Dio: il volto dell’Uno duale.

[…]

Cosa però che porta con sè una gravissima conseguenza: il fallimento di tutta l’opera di questa ardita pensatrice; opera che mirava proprio a recuperare la soggettività della donna.

[…]

E il risultato di questo fallimento, sul piano del pensare umano collettivo, è la mancata nascita di Dio donna, essendo venuta a mancare, all’interno del sistema uomo, una donna che si riconoscesse consustanziale al divino duale.

[…]

[Così] persiste ancora la maschera vuota del vecchio Dio, priva ormai di carisma e persuasività.

Ma il volto di Dio si è svelato in quei pochi che hanno già raggiunto il livello della super-riflessione del Pensiero Uno."


(Silvia Montefoschi, “L’ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno – Escursione nella filosofia del XX secolo”, 2006, cit. pag. 303-304)



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