La guerra è solo un gioco: differenze tra le versioni

Da LogicaUnitaria.
Riga 2: Riga 2:
  
 
Alcuni ritengono che sia un brutto gioco e gioco per gioco auspicherebbero che si abbandoni questo tipo di giochi cruenti.
 
Alcuni ritengono che sia un brutto gioco e gioco per gioco auspicherebbero che si abbandoni questo tipo di giochi cruenti.
 +
 +
 +
'''Verità e radice'''
  
 
La verità è come al solito sempre alla radice delle cose e la radice delle cose è lo spazio-tempo o come io preferisco dire lo spazio-tempo-massa.
 
La verità è come al solito sempre alla radice delle cose e la radice delle cose è lo spazio-tempo o come io preferisco dire lo spazio-tempo-massa.
Riga 16: Riga 19:
  
 
Proprio perchè ogni frammento riproduce l'universo intero nasce lo spazio-tempo-massa.
 
Proprio perchè ogni frammento riproduce l'universo intero nasce lo spazio-tempo-massa.
 +
 +
 +
 +
'''Il gran trafficare umano nello spazio-tempo dell'uni-verso'''
  
 
Cosa farne di tutto questo spazio?
 
Cosa farne di tutto questo spazio?
  
Cosa farne di tutto qeusto tempo?
+
Cosa farne di tutto questo tempo?
  
 
Occorre riempirlo.
 
Occorre riempirlo.

Versione delle 00:43, 20 ago 2014

La guerra è un gioco non solo per bambini ma anche per gli adulti di una specie ancora preistorica.

Alcuni ritengono che sia un brutto gioco e gioco per gioco auspicherebbero che si abbandoni questo tipo di giochi cruenti.


Verità e radice

La verità è come al solito sempre alla radice delle cose e la radice delle cose è lo spazio-tempo o come io preferisco dire lo spazio-tempo-massa.

Con questo non è che intendo ribadire che lo spazio-tempo stia solo nell'immaginazione e che non sia reale: se lo spazio-tempo c'è, c'è veramente e non è solo una fantasia anche perchè comunque la fantasia è in ogni caso realtà poichè la realtà tutta la realtà è nella sua essenza pensiero e solo la realtà concreta è pensiero oggettivato ma non tutto i pensiero è pensiero oggettivato cioè fuori di sè e separato da sè. Il pensiero ha anche una interiorità e non solo una esteriorità e in questo senso va inteso lo scritto giovanneo:


"E la luce splende ancora nelle tenebre poichè le tenebre non sono ancora riuscire ad offuscare in maniera definitiva questa luce che tuttora non smette di brillare nell'opacità della materia"

(La "Buona Notizia" secondo Giovanni Evangelista)


Lo spazio-tempo-massa nasce con l'evento della frammentazione dell'Uno che si fa pertanto uni-verso ossia diviene uni-verso olografico in quanto ogni frammento della molteplicità che ne deriva e che così ha origine, altro non è che una copia ridondante dell'universo intero.

Proprio perchè ogni frammento riproduce l'universo intero nasce lo spazio-tempo-massa.


Il gran trafficare umano nello spazio-tempo dell'uni-verso

Cosa farne di tutto questo spazio?

Cosa farne di tutto questo tempo?

Occorre riempirlo.

Come?

Ecco che nascono i "giochi".

Prima queste cose non si sapevano e quindi era inevitabile che si prendessero sul serio questi giochi magari proponendone di nuovi ritenuti migliori ossia più soddisfacenti per qualche ragione.

Questi giochi nel loro insieme costituiscono il processo evolutivo e individuativo universale e quindi anche da valutarsi positivamente.

Perchè da valutarsi positivamente se sono solo giochi e quindi non andrebbero presi sul serio più di tanto?

Perchè proprio l'evoluzione di questi giochi ci ha condotti a capire come smettere di giocare ossia come non esser più costretti a dover riempire in qualche modo tutto questo spazio-tempo per non doverne impazzire.

Fu infatti un uomo che decise di riempire il proprio tempo occupandosi delle malattie mentali del prossimo, ossia curando il prossimo suo, che infine giunse a scoprire il metodo per consumare e infine dissolvere tutto lo spazio tempo portando così a compimento il processo di demassificazione universale.

A proposito pensiamo al bel esempio che ci diede il padre della psicoanalisi di orientamento Junghiano in Italia Ernst Bernhard e che fu maestro di psicoanalisi anche della stessa Silvia Montefoschi. Bernhard, un ebreo che fece l'esperienza di internato in un campo di concentramento, nel momento della morte si augurava di trovare nell'Aldilà un corpo di guardia nazista di cui prendersi cura da psicoanalista poichè per lui riempire lo spazio-tempo non poteva essere altro che curare il suo prossimo dallo spazio-tempo di cui lui stesso in quanto umano era malato.

Con la nascita del prototipo della nuova umanità che finalmente sa della radice del male, lo scenario della realtà storica muta radicalmente perchè, per fare un esempio, se tu riesci infine a trovare la soluzione per impedire il prodursi dei terremoti a che ti serve continuare a produrre case antisismiche? Che senso ha? E' un non-senso. Solo memoria di quando i terremoti c'erano veramente. Puro acting out quindi sarebbe continuare a paventare un simile pericoli di terremoti futuri che comunque non ci sarebbero più in nessun caso. Oggi che è nato l'Uno vero, la vita nell'uni-verso è divenuta puro acting out e basta: pura coazione a ripetere per forza d'inerzia. Ecco che cosa ne è della vita oggi nell'uni-verso nel momento in cui l'Uno divenuto Uno vero non va più verso l'uno (uni-verso= verso l'uno).

Quello che prima era pertanto un gioco ma un gioco serio diviene solo un gioco e basta.

La stessa guerra anche quella più cruenta prima era una cosa seria che portava ad evolversi ulteriormente ma oggi è fatta solo per fare qualcosa per occupare il proprio tempo.

Se a te non piace fare le parole incrociate ti prendi un kalasnikov e passi un po' del tuo tempo.

E' un gioco brutto lo so ma tanti sono i giochi brutti che molti amano o sono costretti a parteciparvi direttamente o indirettamente per vie traverse volenti o nolenti magari attraverso le nuove scienze di manipolazione del pensiero a cui sembrerebbe molti governi e anche altre realtà non solo commerciali stiano lavorando già da tempo. E in ogni caso anche un gioco brutto come tutti i giochi ha anche il suo lato positivo di socializzazione cioè se ne ricava anche un tornaconto non solo nel proprio sentimento di "esserci" e di "esserci attivamente" ma anche a questo livello ontologico.

Pensate per esempio, a tutte quelle donne che vengono malmenate dai loro mariti e loro le giustificano dicendo: "Però mi vuole bene".

(Nota: ma si potrebbero fare esempi anche rispetto alle stesse realtà politiche-economche di gruppi-schiavi di altri gruppi sociali. Wilhelm Reich psicoanalista-marxista fece notare che Hitler a differenza di Mussolini nel 1933 non ebbe alcun bisogno di fare un colpo di stato e prendere il potere con la forza poichè dalla sua ebbe l'intero popolo tedesco e infatti vinse legittime elezioni democratiche che lo scelsero a maggioranza come loro duce: il fascismo piace.)

Le femministe a queste sono capaci solo di dire: "Ma brutta scema! Lascialo! Cosa ci vuole a lasciarlo?"

E cosa volete che questa schiava possa rispondere alle virili femministe?

Forse se avesse una cultura filosofica potrebbe risponderle: "Si, avete ragione: lascio il mio padrone così poi scompaio, mi annichilisco nell'insignificanza più totale".

Lo schiavo infatti sa che il padrone dello schiavo per poter esistere ha bisogno, cioè dipende dallo schiavo, che quindi sia pur indirettamente lo stesso schiavo si fa padrone cioè soggetto attivo anche se all'apparenza manifesta solo il suo aspetto passivo. E' la femmina che si fa maschio, paradossalmente proprio nel farsi estremamente femmina e più si fa femmina e più diviene maschio. Il che, ma non è solo per questo, giustifica pienamente il detto di Silvia Montefoschi:


"La donna altro non è che un soggetto travestito da donna"

(Silvia Montefoschi)


Lo schiavo così è vero che diviene oggetto ma un oggetto significativo ed è il significato, il senso che interessa allo schiavo. Il senso è ciò che riempe lo spazio-tempo. Il senso è la mission. Ecco che quindi anche lo schiavo ha qulcosa da fare per riempire tutto questo spazio-tempo e non impazzirne.

Prima come dicevamo, non si sapevano tute queste cose ed eravmo a prendere sul serio l'ampio spettro di tutti questi giochi sadomasochistici che costituiscono l'interdipendenza univrsale o se volgiamo la simbiosi insuperabile delle parti da tutte le altre parti del tutto come le tante ripetizioni olografiche del tutto.

Per questo diciamo che oggi che si sa l'unuiverso è divenuto una rappresentazione teatrale, una paglaicciata, una cosa non più seria, una carnevalata dove si è costretti necessariamente a mascherarsi cioè a rimuovere questo sapere prodotto infine dalla via psicoanalitica, per poter entrare anche noi come partecipantoi a questo ultimo carneval prima della fine del mondo.

Questo sapere acqusito ormai una volta per sempre e da tutti al moneto della nascita dell'Oltre che è l'archetipo dell'ultiam coniunctio ossia GiovanniSilvia il prototipo della nuova umanità, ha decretato ipso facto la fine del mondo ma sappiamo tutti che una macchina che va a forte velocità anche se frenata priam di fermarsi veramente e definitivamente percorre ancor aun po' di starda per forza d'nerzia.

Questa è ancor al'epoca della forza d'inerzia legata alla memoria dell'uni-verso.

Si continua ancora un po' a giocare e poi non si gioca più.

Fine del mondo è la fine dei giochi per riempire lo spazio-tempo.

Fine dello spazio-tempo è anche la fine della massa matriale e immateriale dell'universo.

Che cos'è infatti lo spazio?

La distanza che intercorre tara l'uno e laltro del logos.

Che cos'è il tempo?

Il tempo che l'uno del logos occorre per percorrere questa distanza che lo separa dall'altro del logos.

Cioè si tratta della logica della separzione ma l'intenzione del logos che era in principio non era di separarsi ma solo in distinguersi per poter essere due perchè solo essendo due poteva uscira dal asonno eterno della simbiosi assoluta e entrare nell'infinita presenza a se stesso.

Purtoppo ci fu l'imprevisto:la nscita del principio satanico ovvero quella che noi chiamiamo vecchia logica della separzzione.

Oggi le filosofie sono tutte favole poichè no sono l'espressione di questa nuova logica infine conquistata anche giocando alla guerra: la nuova logica unitaria del Pensiero Uno nata dalla psicoanalisi ma oltre la stessa psicoanalisi.

Il Pensiero Uno ha come suo genitore la psicoanalisi ma è un'altra cosa dal suo genitore: si tratta di un salto qualitativo macroevolutivo.

C'è ancora una continuitù di pensiero tra Freud, Jung e anche la stessa Silvia Montefoschi ma GiovanniSilvia sono proprio un'altra cosa pur nella continuità di pensiero: sono proprio la fine del mondo.

E' natale: la nuova umanità oltre la vecchia logica della separazione è nata.