La vita del pensiero fuori di sè nello spazio-tempo dell'universo

Da LogicaUnitaria.

La concezione evoluzionistica che ci pare più verosimile e cioè più collegata all'esperienza cocreta è la concezione evoluzionistica detta "evoluzionismo parallelo".

Questa concezione non ha nulla a che fare con la concezione più nota di "realtà parallele": la vita è una sola ma si dà come separata come vita del pensiero per lo più considerata non-reale e vita cosiddetta concreta che poi per lo più è la sola considerata reale.

Cosa significa evoluzionismo parallelo?

Significa che i veri eventi, i veri accadimento si danno solo sul piano del noumenico cioè del pensiero e che poi si manifestano sul piano del fenomenico.

Questa evoluzione è pertanto la manifestazione di una realtà separata.

Questa "realtà separata" è la preistoria dell'essere e noi in questa era super-tecnologica viviamo invece ancora nella preistoria.

Solo al termine di questa evoluzione si darà il "Pensiero Puro" che poi è la vera meta dell'evoluzione e anche il suo capolinea.

Ogni manifestazione che noi osserviamo nel fenomenico, per quanto possa sembrarci strano, ha sempre come direzione l'avvento del Pensiero Puro che è poi il venir meno del piano del Fenomenico.

Può sembrare paradossale ma "la vita vera", "la vita alla più alta potenza" appare invece per la vecchia umanità una non-vita.

Ecco perchè non ha alcun senso comunicare con la vecchia umanità: non ci possono arrivare, possono avere anche cinque lauree gli esemplari della vecchia umanità ma non sono sufficientemente evoluti.

Per la vecchia umanità la vita è solo il manifestarsi del pensiero nel fenomenico ossia il pensiero alienato fuori di sè come altro da sè.

La vecchia umanità considera la vita attraverso il transfert o proiezione l'unica vita concepibile.

Credere che pensa così perchè non è sufficientemente informata sarebbe un errore: è nata così e non può pensare altrimenti e anzi pensare altrimenti la considera una follia da manicomio.

Detto in altri termini, per la vecchia umanità, la nuova e vera umanità sarebbe da rinchiudere in manicomio.

Non è cattiveria questa come invece alcuni potrebbero pensare ma è invece proprio la manifestazione diretta della sua natura di ponte tra l'animale e l'uomo vero.

L'animale pensa.

La vecchia umanità oltre a pensare sa anche di pensare.

La nuova e vera umanità pensa, sa di pensare ma e qui sta la sua caratteristica specifica, sa anche di essere solo pensiero e nel suo essere riflettente cioè pensante pone la sua vera identità.

Non che la nuova e vera umanità si debba mettere le medaglie al petto per questa sua caratteristica, poichè se è nata così è proprio grazie al lavoro di tutte le forme e le speci che l'hanno preceduta incluso il lavoro di pensiero svolto dalla vecchia umanità anche se ancora manifestazione della vecchia logica della separazione. Inoltre la nuova umanità non fa nessuno sforzo a sentire così poichè fa parte della sua natura. Resta il fatto che anche la nuova e vera umanità debba svolgere anch'essa un ultimo lavoro che è quello di stabilizzare la sua natura in modo da meritarsi il titolo di "generazione che non vacilla", così infatti Giovanni il teologo ed evangelista, chiamava l'ultima generazione, la generazione degli ultimi tempi apocalittici ossia dei tempi dell'ultima rivelazione e la rivelazione è proprio che la realtà è Pensiero, solo Pensiero, alfa e omega della vita e della conoscenza nell'uni-verso.