Nietzsche e il nichilismo

Da LogicaUnitaria.

“In un qualche angolo remoto dell’universo che fiammeggia e si estende in infiniti sistemi solari, c’era una volta un corpo celeste sul quale alcuni animali intelligenti scoprirono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e menzognero della «storia universale»: e tuttavia non si trattò che di un minuto. Dopo pochi sussulti della natura, quel corpo celeste si irrigidì, gli animali intelligenti dovettero morire.Ecco una favola che qualcuno potrebbe inventare, senza aver però ancora illustrato adeguatamente in che modo penoso, umbratile, fugace, in che modo insensato e arbitrario si sia atteggiato l’intelletto umano nella natura: ci sono state delle eternità, in cui esso non era; e quando nuovamente non sarà più, non sarà successo niente. Per quell’intelletto, infatti, non esiste nessuna missione ulteriore, che conduca al di là della vita dell’uomo.Esso è umano, e soltanto il suo possessore e produttore può considerarlo con tanto pathos, come se in lui girassero i cardini del mondo. Se fosse per noi possibile comunicare con la zanzara, verremmo a scoprire che anch’essa con lo stesso pathos nuota nell’aria dove si sente come il centro che vola di questo mondo.”

(Friedrich Nietzsche, "Verità e menzogna in senso extramorale")


Dal mondo del soggetto ancora singolare al nuovo mondo del nuovo soggetto duale

Ecco un brano che esprime il salutare nichilismo di Nietzsche. Nietzsceh stesso parlava della sua grande salute riferendosi proprio al suo nichilismo e diceva di sè "Ecce homo".

Questo nichilismo nietzschiano tuttavia ha senso solo verso l'individualismo narcisista umano egoriferito ed antroporiferito poichè il discorso cambia e cambia solo allorchè la produzione simbolica della specie umana è non più svolta dal singolo individuo ossia da un un soggetto conoscente ma da un individuo duale.

Nel primo caso il conoscente crea un conosciuto come altro da sè, nel secondo caso il conosciuto si dissolve nel conoscente duale, quindi non è più il mondo la realtà, ma la realtà è la sola relazione tra i due conoscenti, Inoltre mentre nel primo caso il conoscente più produce il mondo più si gonfia di importanza mentre viene seppellito sempre più da un conosciuto che si fa grande sempre più quanto l'universo.

Nietzsche nel riconocere la grandezza dell'universo, riconosce la piccolezza del conoscente solo ceh non si avvede che questo accade solo perchè il conoscente è ancora singolare: in verità il mondo non esiste ma esiste solo la relazione di cui il mondo è proiezione.

Nietzsche pur sbagliandosi assumendo ancor un punto di vista individuale, nello stesso tempo è un antidoto all'antroporiferimento del soggetto conoscente singolare.

Giungerà infine alla conclusione, in questo collegandosi alla riflessione di Spinoza sulle passioni e sulla potenza, dell'accettazione gioiosa che non alimenti passioni triste, di una tale condizione umana.

Da questo punto di vista Nietzsche rappresenta il punto di arrivo di un percorso che rinuncia sia pure con gioia e dal suo punto di vista non rinuncia proprio a niente se non al nulla delle ambizioni teologiche.

Nietzsche in questo è un vero e geniale demistificatore di tante promesse e ambisioni che poggiano sul nulla.

Sarebbe così se non fosse che il mondo e la realtà è proprio così come Nietzsche la descrive proprio perchè i due pilastri della vita, il femminile e il maschile di Dio, sono ancora separati ma l'uomo e una cosa, la donna è un'altra cosa, ma l'uomo e la donna uniti in uan sola persona rappresentano un salto qualitativo, un abisso rispetto alla vecchia umanità.


Il nuovo soggetto duale o archetipo dell'ultima coniunctio dalla capacità super-riflessiva

Non è un caso che dopo Nietzsche e l'elaborazione del metodo psicoanalitico nascono i primi umani portatori dell'ultima mutazione che darà nascita al super-uomo nietzschiano da altri chiamato oltre -uomo e che noi chiamiamo invece nuova e vera umanità, i fondatori del Regno (umano).

Cosa è accaduto dai tempi di Nietzsche ad oggi?

E' accaduto che è stato costruito, cioè prodotto dalla storia del lavoro e infine, l'archetipo dell'ultima coniunctio.


L'essere e il nulla

Il mondo del soggetto singolare guerarfondaio e nichilista nel senso non nietzschiano ma nel senso di idolatra di idoli dai piedi di argilla è finito e l'avvenire è più solo del nuovo soggetto duale che si manifesta in quegli umani traversati dall'ultima mutazione, nuovi umani senza idoli che non credono più in nulla se non nella sola relazione che poi è l'Essere stesso oltre la storia dell'Essere.