Un divenire senza tempo e senza spazio è possibile?

Da LogicaUnitaria.

"Ogni cosa che è, in parte eterna, in parte temporale, è insieme essere e divenire. Infatti ogni cosa eterna è essere. E ciò ch'è misurato dal tempo, è generazione: cosicché, se la stessa cosa partecipa del tempo e dell'eternità, ma non allo stesso modo, essa sarà anche essere e generazione, ma non l'uno e l'altra per sé solo.

Da queste cose è chiaro che la generazione, avendo anche un'essenza temporale, dipende da ciò che in parte s'accorda coll'essere, in parte col divenire, partecipando insieme dell'eternità e del tempo. Essa poi dipende da ciò che è interamente eterno. Ma ciò ch'è interamente eterno dipende da ciò che è prima dell'eterno."

(Proclo, Elementi di teologia, CVII)


Prendendo spunto da questa citazione di Proclo vorrei fare alcune riflessioni sulla visione che si ha dello stesso concetto di divenire.

Chi vive nel passato rischia di non vivere nel presente e lo Zen tra le altre dottrine spirituali che l'umanità ha partorito ci insegna ad essere svegli che significa essere ben presenti al presente poichè la vita non sta nel passato ma solo nel presente.

La fenomenologia da Husserl in poi ci insegna che il passato non vive nel passato ma nel presente e solo nel presente e nel presente vive anche il futuro che non vive anch'esso nel futuro ma solo nel presente.

La conclusione è che non esiste alcun passato nè alcun futuro ma solo il presente.

Alcune tecniche psicoterapeutiche inoltre giustamente non vanno a cercare traumi nel passato ma si occupano dell'"hic et nunc" ossia del "qui ed ora" anche perchè è inutile cercare nel passato ciò che si trova comunque qui in questo presente.

Se c'è un passato, se abbiamo un passato che ci vincola, che ci attrae in qualche modo, che ci distrae dal presente, che ha una sua forza gravitazionale rispetto alla nostra attenzione è perchè un tale passato non si è dissolto totalmente in questo presente.

L'uomo vero, il risvegliato, il fondatore del Regno umano propriamente detto, la super-umanità non avrà alcun passato nè alcun futuro poichè vivrà pienamente nel presente, un presente che sarà non solo tutto il passato ma anche tutto il futuro.

Se esiste il tempo, se esiste lo spazio, che poi il novecento ci ha insegnato essere la stessa cosa, lo spazio-tempo, spazio-tempo che poi sono la stessa massa, tutto ciò è prodotto dal voler fermare il divenire, l'infinito divenire che noi chiamiamo anche oggettivazione del pensiero o massificazione dell'energia pensante.

Il divenire, terminata la storia dell'universo, cioè la storia del processo di massificazione e demassificazione dell'energia in cui consta dell'evoluzione quale preistoria dell'unico pensante duale, il divenire allora sarà un divenire ma non più spazio-temporale: un presente sempre presente senza mai un passato senza mai un futuro e pur in infinito divenire.

Terminata la storia dell'universo terminerà anche l'evoluzione e eppure l'evoluzione continuerà ma come l'evoluzione di un presente sempre e soltanto presente senza mai memoria del suo infinito andare. E pur non avendo memoria non dovrà mai ricominciare daccapo tutto il suo percorso evolutivo come invece accadrebbe alla vita se non avesse per esempio la molecola del DNA dove sta la memoria di tutto il suo percorso che gli evita di ricominciare ogni volta la storia della vita dai batteri ma già giunta alla specie umana adesso si concentra più solo per produrre la novità: la super-umanità che non riflette più da un punto di vista individuale ma riflette più solo da un punto di vista universale, punto di vista che la vecchia umanità ancora tribale e individualista cioè antroporiferita e perciò egoriferita ritiene un punto di vista da folli.

Ma cosa volete che capiscano gli umani!

Non val la pena nemmeno di cercare di convertirli ma anzi è' bene che se ne stiano nella loro preistoria dell'Essere a scannarsi tra di loro.

Dicono di credere in Dio: ci crediamo ma il loro Dio è il Dio Marte anche se assume nomi diversi o per lo meno oggi, nel punto di arrivo di una storia in cui la guerra aveva ancora un senso evolutivo, oggi i loro dei hanno assunto questo nome.