Pensieri

Da LogicaUnitaria.
  1. Dalla comunicazione alla pura Presenza.
  2. I cosiddetti "altri" esistono realmente dato che tutto è proiezione e transfert? Gli "altri": la nostra storia, la storia di AndreaThérése.
  3. Lei
  4. Una obiezione alla esistenza reale degli alieni chiamati anche extraterrestri o ex-terrestri

L'evoluzione del pensiero uno

La psicoanalisi oltre la psicoanalisi prende anche il nome di "Pensiero Uno" che è la chiave di interpretazione di tutta la realtà.

I greci, l'apeiron, il logos e poi Darwin e Lamark.

E poi noi: Freud, Jung e Silvia Montefoschi e adesso ci siamo.

C'è n'è voluta ma in fine siamo arrivati alla fine e tutto è bene quel che finisce bene e del resto l'evoluzioen non può essere indolore poichè evoluzione è passione in quanto è dal patire che nasce la conoscenza vera: dall'esperienza e in questo senso noi siamo degli empiristi malgrado pubblicizziamo il nuovo sesto senso del pensiero ceh percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.

Empiristi del tipo degli empiristi radicali che come diceva il filosofo e psicologo americano William James, considerano esperienza tutta intera la vasta gamma dell'esperienza e quindi esperienza è anche l'esperienza mistica proprio come l'esperienza fatta tramite i vecchi cinque sensi incluso le protesi tecnologiche dei vecchi cinque sensi come i microscopi o i telescopi e altre diavolerie moderne varie.

Pitagora il grande siciliano della Magna Grecia ci insegnava ceh tutto è matematica e geometria e noi infatti perseguiamo il Pensiero Puro, la massima astrazione ma radicata nell'esperienza ossia quel pensiero altamente sintetico e generale vale dire quell'universale che nasce dalla via della passione e dal calvario.

Teilhard de Chardin antropologo evoluzionista muore proprio il giorno di pasqua: coincidenza?!

Leggi della natura, del pensiero e del metodo scientifico

La legge di causa/effetto, la logica del prima/dopo, la consecution temporum, hanno funzionato ma non sono la verità.

Il principio di sincronicità, l'Automaton, sono il nuovo metodo scientifico, la nuova e ultima rivoluzione sceintifica in quanto noi non conosciamo altra scienza che la scienza d'amore: la psicoanalisi e la psicoanalisi oltre la psicoanalisi.

In principio era l'apeiron, ma l'apeiron era logos ossia rapporto, relazione dunque due, e questo due che era in principio, la ragione, la vera ragione sono anceh l'unico individuo, il dio duale, l'uno duale, che era, che è e che sempre sarà.

Il pensiero che era in principio si da forma e nel suo momento successivo non può prescindere da questa forma che è la sua storia.

Maschio/femmina poichè in principio era il maschio, la prima luce del logos che nasce dalla femmina muta, la madre, Lucy.

E poi tutte le altre femmine mute: Lilith il maschio all'incontrario, la bisticciona e poi Eva, Maria e infine Silvia che si riconosce totalmente nella parola di Giovanni come la sua stessa parola ma Giovannio non è nè Adamo e nemmeno il rabby di Nazareth ossia non è consustanziale al Padre ma è il padre stesso perchè figuriamoci che Silvia si fa mettere i piedi in testa da Hegel: è lei stessa Hegel.

In principio erano le particelle di materia e antimateria: la coscienza solo virtuale.

E dalla polarizzazione in positivo e negativo delle particelle materiali che da nascita alla coscienza semplice.

Oggi però siamo giunti al soggetto super-riflessivo in un oceano di soggetti riflessivi ancora individuali.

Essere un soggetto riflessivo individuale non significa essere irriflessivi ma significa riflettere l'universo ancora da un punto di vista individuale.

Anche se non si riflette più solo il mondo esterno come i nostri antenati che erano interessati solo alla sopravvivenza fisica di sè e della propria famiglia e anche si riflette anche il mondo interno e non più solo il mondo esterno tuttavia se il mondo interno lo si riflette da un punto di vista individuale siamo sempre lì e non si va avanti nell'evoluzione.


Una nuova soggettività super-riflessiva

Ecco perchè diciamo che la nuova teologia (ontologia) non è più l'uomo che dice di Dio ma è Dio stesso che dice di sè in prima persona.

Come diceva Heidegger nel suo progetto di una nuova rivoluzione in filsofia che però è rimasto solo sulla carta: non è l'uomo che dice nell'Essere ma è l'essere stessa che dice di sè diretatmenet in prima persona nella parola umana.

Non è che esiste Dio e le sue creature, i cosiddetti "figli di Dio" ma esiste solo Dio il Pensiero che era in principio, la luce che le tenebre della dimensione oggettuale e materiale dell'Essere Uno non sono mai riusacite ad offuscare in manier definitiva tantè che ancor oggi " la luce risplende nelle stesse tenebre", la dialettica della natura è cioè anch'essa spirito, anche la natura è storia, discorso, logos, coscienza.


L'incarnazione del logos che era in principio

La madre è il figlio e non altro dal figlio: è quindi necessario che il figlio si riconosca nella madre.

Questo è il dogma irrinunciabile dell'incarnazione del logos e su questo Giovanni fu irremovibile nella sua polemica con i cristiani gnostici: la conoscenza o è carne e sangue o è solo astrazione, razionalismo astratto.

La carne deve farsi spirito ma a sua volta anche lo spirito deve farsi carne.


Il femminile di Dio

Il cielo deve scendere ma la la carne deve salire: questa è la sintesi dopo Hegel vale a dire la psicoanalisi che ha prodotto l'ultimo archetipo che sia ancora vivente, l'archetipo dell'ultima coniunctio il cui prototipo sono GiovanniSilvia il teologo e la psicoanalista.

Tutto lo sprint finale nasce da una scopata: quella tra una donna ebrea a nome Myriam di Nazareth figlia di Gioacchino e Anna e un sommo sacerdote del tempio di Gerusalemme a nome Raffaele che diedero luce grazie a una immacolata concezione ossia totalmente disinteressata al figlio del dialogo del femminile di Dio con il maschile di Dio che allora era ill Dio biblico terribiel e misericordioso ad un tempo.

Fu così che la teologa muta Myriam ebbe la parola nella parola del rabbi Jeschua di Nazareth.

E così proprio come le piante, gli animali e i paesaggi delle montagne e dei deserti non potendo parlare parlano comunque grazie alla parola dei poeti che cantano le meraviglie della natura e la sua potenza, ugualmente la donna ebrea muta parlò nella parola del rabbi di Nazareth ma era la parola di Miryam la sua parola: parola del Dio Vivente in dialogo con il suo femminile incarnatosi in Miriam.


Dalla consustanzialità con il Dio alla identicità con il Dio

Poi fu Giovanni il redentore del redentore: non più il teologo della consustanzialità con il Dio ma il teologo della identicità con Dio.

E Giovanni, il teologo per antonomasia, ebreo e greco entrò in dialogo con il teologo tedesco Hegel da cui nacque la fenomenologia dello spirito e quindi la riflessione sulla natura sadomasochista del fenomeno coscienza che verrà ripresa e sviluppata da Freud, poi Jung e infine da Silvia Montefoschi che mise pienamente in luce il progetto originario di una rivoluzione logica del pensiero dalla logica della'interdipendenza universale alla nuova logica intersoggettiva quale emancipazione definitiva del logos che era in principio dai suoi pensati, vale a dire dalla dimensione materiale e quindi spazio-temporale del pensiero ossia dalle sue tracce mnestiche quale scrittura del suo percorso prodotto proprio con la finalità di non smarrirsi nel suo infinito andare per ricordarsi da dove veniva e quindi quale era la sua direzione.


La pura presenza oltre la noosfera

E così nel suo infinito andare il dialogo presente nella stessa natura quale suo principio dinamico, la vita che è pensiero, produsse dapprima la litosfera, poi la biosfera e infine la noosfera.

La noosfera non è però il punto di arrivo ed è qui l'ultimo esquivoco che va superato: la noosfera ovvero la cultura, il regno della cultura pur essendo pensiero non è la dinamica del pensiero ma è ancora i pensati del pensiero, una nuova natura cioè e anche questa natura va superata e in questo senso "la psicoanalisi oltre la psicoanalisi" non è l'alba di una nuova cultura ma è contro-cultura.

Dopo la natura c'è la cultura ma è solo superando la cultura che nasce il pensiero vero ma superare la cultura non significa ritornare al buon selvaggio.

La cultura, il mondo della cultura va superato ma in avanti e non indietro: si tratta di rivoluzione e non di reazione.

Non siamo ecologisti ma rivoluzionari: non siamo legati al pianeta Terra e la nostra casa, la patria che ci è anche matria è solo il Pensiero Vivente di cui il pianeta Terra è solo un mmomento di una delle sue atnte metamorfosi storiche della storia universale.

Si tratta invece di riconoscere e trattare la cultura come anch'essa una nuova natura, una natura sia pur artificiale che va anch'essa trascesa affinchè la carne e quindi anche lo spirito ossessivo si faccia anche'esso pura dinamica del pensiero pensante che non pensa più il suo passato ma resti sempre fermo al suo infinito presente proprio come un maestro Zen e quindi puro presente senza più passato e senza più futuro.

Il pensiero creatore della realtà oltre lo spettacolo della rappresentazione

Tuttavia l'equivoco di fondo sul pensiero difficiel ad estirparsi è la credenza naturale che il pensiero e dunque il simbolo, l'attività simbolica, sia innocente ossia che si limiti a rappresentare la realtà mentre al contrario noi oggi sappiamo proprio come le correnti costruttiviste del pensiero filosofico che il pensiero, l'attività simbolica, creano, costruiscono la realtà.

Detto in altri termini: noi pensiamo sempre e solo il nostro futuro. Ecco perchè diciamo che l'unico principio veramente scientifico non è la legge di causa/effetto, prima/dopo ma è il principio di sincronicità, la realtà dell'Automaton.