Chi può dirsi il padrone dell'intenzione?

Da LogicaUnitaria.

In principio prima del principio era l'intenzione.

Poi fu il principio.

Poi ancora fu il Big Bang.



Non esiste uno sguardo freddo sul mondo, un punto di vista non intenzionale sul mondo.

Noi siamo questa stessa intenzione che incarniamo.

Il mondo essendo prodotto da questa intenzione è esso stesso questa intenzione.

Purtuttavia questa intenzione non è nostra ma ci preesiste, è da intendersi come un compito affidatoci: "guarda il mondo così" sembra dirci.

Chi è il padrone dell'intenzione? Di questa intenzione che si dispiega step by step, giorno dopo giorno e che tutto e tutti permea?

Tutto obbedisce a questa intenzione che ci preesiste.

Questa intenzione che si fa e che fa il mondo e che si fa mentre fa il mondo.

Questa intenzione, questa forza più forte della stessa ragione che di quella è un frammento.

Questa intenzione che tutto unisce in uno.

Non parlatemi più di libertà: questa intenzione è molto meglio di ogni libertà.


"Libertà è solo la coscienza della necessità" (Friedrich Engels)


Il concetto di libertà può intendersi pertanto, se vogliamo ancora utilizzare questo termine di "libertà", solo come la coscienza della necessità e se ai tempi di Engels questa intenzione sembrava indicare la necessità di superare il modo di organizzarsi sociale secondo una logica economica di tipo capitalistico nella direzione di un modo ancora più umano, umano nel senso di fare di più gli interessi della collettività e non dei singoli individui sempre più atomizzati, oggi invece gli eventi sembrano alludere alla necessità di superare la stessa specie umana e cioè ogni punto di vista ancora antroporiferito.

Non muoiono solo i singoli individui ma anche le speci quando hanno fatto il loro tempo poichè la vita deve andare avanti seguendo la sua intenzione.