Cittadini sì ma non del mondo ma di un nuovo mondo

Da LogicaUnitaria.

Rivoluzione industriale, scientifica, illuminismo, capitalismo e borghesia

In questo ultimo secolo mentre si tentava "l'assalto al Cielo" con le varie rivoluzioni di matrice anarco-comuniste, mentre tra le stesse file della borghesia maturava infine una critica del capitalismo e del mondo e dei valori della borghesia che però condussero alla Repubblica Sociale in Italia e al Nazionalsocialismo in Germania, in quel mentre nella vicina Austria ed in Svizzera un ebreo e un cristiano entrambi di lingua tedesca tentavano un' altra e nuova via all'emancipazione della specie.


Hegel, Dopo-Hegel, Oltre-Hegel

In seguito si è rivelato che questa via altro non era che una prosecuzione del discorso di Hegel. Dopo un dopo-Hegel di critiche ad Hegel da più versanti: Feuerbach, Marx-Engels, Kierkegaard e Nietzsche, si elabora una vera prassi hegeliana e del resto Marx ed Engels non avevano criticato Hegel e tutta la storia della filosofia affermando una nuova immagine della filosofia e del filosofo come uomo impegnato nel sociale e quindi come filosofia della prassi?


La psicoanalisi

Ecco con Freud si da inizio dopo un "Dopo-Hegel" ad un vero e proprio "Oltre Hegel", "Oltre hegel" che poi viene proseguito anche con Jung.

In cosa consiste questo "Oltre Hegel"?

Tutto il discorso svolto da Hegel sulla dialettica servo-padrone e sulle sue implicazioni per la nascita e l'evoluzione della coscienza e tutti i suoi risvolti in ambito ontologico diviene finalmente prassi e prassi quotidiana facendo così proseguire alla luce di una tale prassi hegeliana il discorso di Hegel a partire dal punto dove in lui si era interrotto.

Questa nuova prassi filosofica di matrice hegeliana più nota all'inizio coem prassi psicoterapeutica ma ben presto già con lo stesso Freud consapevolizzatasi di essere una vera e propria nuova via di conoscenza, prende il nome di psiconalisi che è una psicologia del transfert e nello svilupparsi infine scopre la legge base dell'evoluzione che è il tabù universale dell'incesto simbolico.


Evoluzionismo e dialettica della natura

Tra Freud e Hegel ci sta di mezzo un evento, l'evento dell'attuarsi della rivoluzione evoluzionista nelle scienze della natura (Lamark e Darwin in primis) e solo con Engels ossia con il riconoscimento di un discorso, un logos, vale a dire di un movimento dialettico già nella natura si tenta un primo passo verso una megasintesi che Hegel ancora troppo idealista non poteva realizzare. Megasintesi che neanche Freud sedicente materialista nè Jung sedicente idealista potevano attuare in quanto la dialettica della natura cessa nelle forme della natura allorchè nasce la specie umana e qui continua solo nella donna che è l'ultima forma in cui si da il discorso della natura.


L'Essere muto la psicoanalisi e i movimenti femministi

L'uomo infatti, di per sè è solo coscienza di essere e non essere: Hegel, Marx, Freud e Jung non sanno niente dell'Essere ma solo della coscienza di Essere. Ai tempi di Hegel, Freud e anche ai tempi di Jung la donna non parlava ancora o se vogliamo parlava sì ma usando le parole dell'uomo che separava ancora l'essere dalla coscienza di essere, per cui la donna o era muta oppure usando quella stessa logica della separazione a sua volta operava ad una tale separazione e per di più pubblicizzandola con il suo esempio divenendo così agente di trasmissione di una tale logica.Ecco perchè era necessaria una donna come ultima psicoanalista, una donna che infine facesse sì che l'essere parlasse in prima persona.

In questo senso le teorizzazioni delle filosofe femministe che ritengono essere una mistificazione continuare a considerare neutrale il concetto di "Uno" è reale e infatti l'attuale "nuova psicoanalisi oltre la psicoanalisi" parla di "Uno Duale" riconoscendo la differenza. E in effetti la donna è la donna e l'uomo e invece l'uomo anche se la donna è anche l'uomo e l'uomo è anche la donna e questo perchè non esiste un Essere irrelato ma l'Essere è un riflesso sia pur a sua volta riflettente della coscienza di Essere e ugualmente la coscienza di Essere a sua volta è un riflesso a sua volta riflettente ossia ha le sue radici che lo costutiscono proprio nell'Essere. L'uomo infatti è il figlio della donna e a sua volta la donna è la figlia di Dio a sua volta Dio essa stessa. Questo infatti significa che "In principio era la relazione". Voler separare l'Essere dalla Coscienza di Essere è come voler separare l'elettrone dal protone: è l'annichilimento di entrambi in quanto nessun Essere ossia nessun visto può Essere senza un veggente e viceversa.

Malgrado ciò Freud è stato il più grande femminista della storia checchè ne dicano i movimenti ufficiali del femminismo perchè Freud e solo Freud ha avuto orecchie per il discorso dell'inconscio ossia per la dialettica dell'inconscio in cui si dava in concreto quella dialettica della natura altra dalla dialettica della coscienza intuita da Engels.

Freud ha ascoltato la donna, solo Freud ha ascoltato la donna, solo Freud ha avuto orecchie per la donna mentre tutti gli altri ritenevano di valore solo il discorso della coscienza di essere. Solo Freud ha fatto del sogno meritevole di indagine scientifica. Solo Freud non ha ridotto a semplice delitio insignificante e senza alcun valore il lavoro onirico dell'inconscio.

Freud ha cercato di tradurre in discorso sensato, con i mezzi e tutti i limiti inerenti alla sua coscienza, un tale discorso apparentemente insensato.


Silvia Montefoschi donna biologa e psicoanalista

Jung ha proseguito su quella strada aperta da Freud ma Silvia Montefoschi e non è un caso che oltre a essere Donna era anche una biologa di formazione, si è riconosciuta totalmente in quella dialettica della natura mentre lo stesso Jung più coraggioso di Fred ma anche tremendamente pauroso di una imminente possibile psicosi avvertiva i suoi stessi pazienti e lettori di fare attenzione a non identificarsi totalmente con il discorso che l'inconscio veniva svolgendo.

Silvia Montefoschi invece non temendo alcuna psicosi prese sul serio un tale discorso non solo come sensato ma come la sua vera identità.

E giungiamo alla conclusione a cui volevo arrivare con questo discorso: In questi ultimi cento anni proprio grazie soprattutto al movimento internazionale psicoanalitico è nato un nuovo mondo.

Nel nascere di un nuovo mondo sono nati e stanno nascendo sempre più anche i cittadini di questo nuovo mondo sempre che il vecchio sistema conoscitivo fondato sulla vecchia logica della separazione non riesca a chiuderli tutti in manicomio o loro stessi spaventatisi dall'infinità del conoscibile chiedano di essere stigmatizzati come matti perchè sì, la nuova pagina bianca in verità è più di un oceano e infatti non è un caso che la bibbia ebraico-cristiana inizia proprio ocn il racconto del peccato originale che tra l'altro sta a fondamento della teoria della conoscenza psicoanalitica proprio come racconto delle disavventure edipiche del desiderio incestuoso. Questi cittadini del nuovo mondo sono coloro che hanno voltato pagina del libro della storia e si sono trovati di fronte una pagina vuota e infatti sta a loro scrivere il non-prevedibile.

Questi possono se vogliono anche ignorare un tale evento e ritornare a far parte del vecchio mondo sempre che ci riescano, ora che comunque sanno che esiste un nuovo mondo ma non possono più in alcun modo cancellare un tale sapere.

Ormai nel vecchio mondo c'è solo ripetizione e non c'è più vita, non si fa più storia nel vecchio mondo perchè la storia e finita e si gesticono più solo le tracce menstiche delal vecchia storia che poi è stata la preistoria che ha portato alla nascita di questo nuovo mondo che attende i mutanti, gli ultimi mutanti.

La storia è finita, il regno della proiezione, del transfert è terminato e pensare che chi ha dato l'avvio a quest'ultima fase è stato un telogo cristiano: Hegel.

E le onde del pensiero presenti nella noosfera attarversarono non solo ma anche Freud a sua insaputa dando avvio a una nuova prassi rivoluzionaria, una prassi hegeliana: la psicoanalisi.

E la psicoanalisi portò alle estreme conseguenze una critica radicale del modello relazionale interdipendente facendo così emergere un nuovo modello relazionale: l'intersoggettività oltre la dialettica servo-padrone e conducendo a partire da un tale nuovo modo di relazionarsi rivoluzionario una vera e propria critica dell'antroporiferimento quale radice di ogni versione di egoriferimento.

Tutto questo enorme lavoro condotto a partire dalla fine del 1800 fino al 1987 portarono alla nascita di un nuovo archetipo, l'archetipo dell'ultima coniunctio che domina lo scenario apocalittico attuale come gestalt incancellabile da nessun "potere forte" essendo l'archetipo una potenza della natura ossia una potenza che agisce direttamente dall'interno nel determinare la stessa percezione del reale come vero reale destabilizzando così sempre più fino alla scomparsa il vecchio mondo percepito più solo dall'ex-soggetto riflessivo ancora individuale fondato su identità ancora storiche e non ancora puramente relazionali tipiche invece dei nuovi e ultimi mutanti.


Carl Gustav Jung e Thérèse Martin

Quando leggo il dottor Jung che avverte i suoi pazienti e lettori e da coscienzioso guaritore della psiche della gente li mette in guardia dal rischio di psicosi ad identificarsi con il discorso che svolge l'inconscio universale nelle persone mi viene in mente un giovane pretino dei primi del novecento che giunto in possesso dei manoscritti della monaca di clausura Thérèse Martin che in seguito vennero pubblicati con il titolo di "Storia di un'anima", entusiasta ne parlò al suo vescovo ma il vescovo uomo di esperienza lo ammonì:

"Stia attento a non entusiasmarsi troppo facilmente che, caro mio, lei non le conosce le donne, le donne galoppano con l'immaginazione, Stia accorto e si assicuri invece piuttosto di avere i piedi ben piantati per Terra."