Cosa è psicoanalisi e cosa non lo è

Da LogicaUnitaria.

Innanzitutto occorre dire che la psicoanalisi è un processo che è in natura e che Sigmund Freud che ha creato questa disciplina, poichè proprio di disciplina nel vero senso etimologico della parola si tratta, in verità non ha inventata la psicoanalisi ma ha scoperto la psicoanalisi proprio nello stesso senso in cui si dice che Cristoforo Colombo ha scoperto l'America. Freud quindi ha visto che in natura si dava un tale processo di pensiero e l'ha teorizzato e teorizzandolo l'ha visto sempre più chiaramente sia nel suo modo di procedere sia nella sua direzione e finalità cioè nel suo senso.

Diciamo Freud ma è stato un lavoro d'equipe che ha coinvolto non solo psicoanalisti di tutto il mondo ma milioni di persone che si sono prestate in qualche modo a precisare sempre di più questa nuova via di conoscenza che altro non è poi nella sua essensa che la stessa via cristica alla conoscenza che ha prodotto prima la coscienza cristica e poi quella variante ancora più evoluta della coscienza cristica nel senso di più consapevole ancora del processo di cristificazione che è la coscienza psicoanalitica.

Una psicoanalisi fondamentalmente è solo una relazione ma non tutte le relazioni sono relazioni psicoanalitiche. Non lo sono per esempio le relazioni orizzontali che ripetono infinitamente se stesse fino alla consumazione ribadendo pertanto il vecchio modello relazionale interdipendente come esempio di relazionalità "normale".

La psicoanalisi è un modo verticale di relazionarsi. Questo modo di relazionarsi verticale accelera il processo evolutivo e individuativo stesso consumando ancor più celermente la memoria del vecchio modello relazionale orizzontale e quindi interdipendente creando le condizioni per l'emergere alla consapevolezza della modalità relazionale intersoggettiva che comunque sottende come modalità relazionale inconscia anche il vecchio e preistorico modello relazionale orizzontale interdipendente che fa la cosiddetta normalità.

La psicoanalisi pertanto fondamentalmente è una nuova logica relazionale, il suo più o meno lento apprendimento e la sua stabilizzazione infine come nuova normalità dei nuovi umani dewstinati a fondare il Regno, quel Regno specificamente umano che è stata l'utopia già presente anche nelal vecchia umanità ma che mai ha potuto realizzare data la sua estrema difficoltà a nonfarsi condizionare a livello del pensiero dai cinque sensi e dalla corporeità.

La psicoanalisi pertanto nata alla fine del 1800, convenzionalmente si è deciso per la data del 1895 per i suoi natali a Vienna, rappresenta una rivoluzione radicale, poichè la teroia evoluzionista nata proprio in quel secolo si traforma in vera e propria militanza evoluzionistica, militanza evoluzionistica non politica nè sociale ma militanza evoluzionistica direttamente naturale cioè più radicale ancora diretta a sovvertire non il mondo più orizzontale politico-sociale ma la natura umana stessa cioè l'Essere stesso. La psicoanalisi rappresenta oggi nel panorama filosofico culturale l'unica forza e movimento spirituale anti-nichilistico.

Il mondo delle idealità ormai è divenuto un deserto e solo la psicoanalisi che persegue il suo progetto di verticalità totale continua a fare da sentinella alla vita vera, quella del pensiero vero che è solo verticale.

Psicoanalisi è in conclusione qualsiasi realzione verticale tra due esemplari di umanità a qualsiasi sesso appartengano e anche se non si tratta di un paziente e di uno psicoanalista. Non è invece psicoanalisi qualsiasi relazione di tipo orizzontale anche se si tratta di un paziente e di uno psicoanalista.

Psicoanalisi è in ultima analisi la vita stessa, più precisamente la vita vera. Ecco il motivo per cui oggi utilizziamo il termine di psicoanalisi solo come sinonimo di "vita vera" ed è irrilevante continuare ad utilizzare questo termine se non per evitare nuovi equivoci e confusioni con la vita codiddetta "normale" perchè così ritenuta dalla maggioranza degli umani che costituiscono la vecchia umanità, quella umanità che ancora deve finire di scontare l'eredità della preistoria della specie umana, una umanità incompiuta nè totalmente materiale ma neanche totalmente spirituale che ha fatto da ponte tra l'animale propriamente detto e la nuova e vera umanità.


"Noi non siamo esseri umani che vivono un'esperienza spirituale. Noi siamo esseri spirituali che vivono un'esperienza umana."

(Teilhard de Chardin- teologo e paleoantropologo)