Gender studies e gender theory

Da LogicaUnitaria.

STUDI DI GENERE e TEORIA GENDER

Mi sto occupando di questa "teoria gender" di cui sempre più si va parlando sia in favore che contro.

Me ne sto occupando non dal punto di vista dei favorevoli ma dei contrari per sentire le ragioni di coloro che sono contro la teoria gender.

Le conclusioni, provvisorie ovviamente in quando non è che a dir la verità me ne sia occupato più di tanto, o forse sarebbe meglio dire "le mie impressioni" al riguardo di questa questione sempre più attuale sono le seguenti.

Mi fa pensare al dibattito del secolo scorso sul comunismo e sul marxismo solo che la mia impressione è che questa questione aperta dai cosiddetti "gender studies" è ancora più radicale di quella che trattava la teoria comunista o marxista, cioè "la questione sociale", vale a dire che la teoria gender va ancora più alla radice dei pensatori comunisti e in questo senso a mio parere è ancora più "pericolosa". "Pericolosa" ovviamente per i conservatori ma secondo me anche per gli stessi favorevoli alla teoria gender che forse non si rendono pienamente conto che si stanno avvicinando alle radici dell'Essere e quindi ala questione ontologica.

Proprio come il comunismo che è fallito e non si è potuto attuare proprio a causa della mancanza della "coscienza enorme" di cui parlava Marx, ugualmente la prospettiva che avanza la teoria gender non si potrà attuare perchè se si attuasse veramente scomparirebbe perfino la materia.

Ciò che comunque è ridicolo di questa storia è che proprio i cristiani sono quelli che avanzano obiezioni quando le prime comunità cristiane anche se non quelle della "grande chiesa" ma quelle più a indirizzo gnostico predicavano a proposito dei segni dell'apocalisse:

"Quando non si saprà più chi è maschio e chi è femmina allora sarà il Regno."

Questo non significa che io sia pro-gender perchè la mia impressione è che siano dei furbacchioni proprio come certi cultori dell'utopia dell'uguaglianza ad oltranza che poi invece si limitano a trasformare il capitalismo liberale in capitalismo di stato ovvero che vogliono sia la botte piena che la moglie ubriaca.

Io non mi meraviglio quindi che taluni siano contrarissimi alla teoria gender e quindi che si oppongano con tutte le loro forze e ad oltranza alla fine della differenziazione sessuale, non mi meraviglio perchè se noi riusciamo a pronunciare la parola è proprio perchè esiste una tale differenziazione perchè è sempre a partire da una identità che si valuta e si sa cosa è bene e cosa è male, cosa è verità e cosa non è verità.

Coloro che infatti non distinguono il maschio dalla femmina o vanno a finire in manicomio oppure come Silvia Montefoschi diventano il maggiore pensatore del nostro tempo post-comunista.

Personalmente quindi non credo che i teorici gender prendano veramente sul serio una tale prospettiva per cui si tratterà solamente di una spinta ad una semplice e superficiale mutazioni di costumi, una sorta di continuazione degli anni sessanta e del 68 questa volta neanche più con qualche valenza politica ma puramente dei costumi sessuali e quindi mi pare una querelle tra due mode diverse, una vecchia moda e una nuova moda, perchè abolire veramente la differenziazione maschio/femmina cioè alla radice, sarebbe la confusione, il caos, la demassificazione dell'universo, la scomparsa dello spazio-tempo, dei criteri prima/dopo, causa/effetto oppure sarebbe un nuovo ordine: l'ordine della PERSONA DUALE.

Detto in altri termini e lo dico ai nemici della teoria gender: guardate che anche i fautori di una tale teoria sanno che esiste un confine, un limite oltre il quale anche'essi non possono spingersi.

Perchè?

Perchè il mondo della competitività piace anche a loro e non perchè siano cattivi ma perchè è l'unico che conoscono e l'alternativa anche per loro sarebbe il nulla.

Dunque certamente certamente non si fermeranno di fronte agli oppositori più conservatori rispetto ai modelli sessuali e ai modelli di famiglia e andranno avanti ma poi alle colonne d'Ercole di fronte al nulla si fermeranno anche loro.

Solo "la psicoanalisi oltre la psicoanalisi" di fronte al nulla è in grado di non fermarsi ma al contrario di lanciare la nuova parola d'ordine rivoluzionaria questa sì veramente rivoluzionaria:

"Voltare pagina, cambiare paradigma"

La teoria gender è una variante che forse pretende di essere una variante più morbida, meno rigida, più elastica ma comunque ancora all'interno della vecchia logica della separazione.

Si può anche sostenere come si possono sostenere gli ecologisti o gli animalisti e i vegani ma basta conoscerne i loro limiti.

Detto in altri termini: non sono la vera avanguardia della rivoluzione.

I veri rivoluzionari sono coloro che si fanno beffe del tabù universale dell'incesto simbolico mentre gli omosessuali, le lesbiche e insomma tutte le categorie che si riconoscono nelal sigla LGBT sono in ultima analisi paradossalmente ligi all'ordine altrimenti non farebbero alcuna distinzione nei loro "gusti" tra maschi e femmine e quindi non si farebbero chiamare "omosessuali" o "lesbiche".

Certamente i loro "gusti" non sono proprio "normali" e questo li farebbe entrare nella categoria più che dei "rivoluzionari" semmai dei "ribelli" cioè dei rivoluzionari falliti.

Alcuni l'hanno cominciato ad intuire e per esempio lo scrittore Aldo Busi pur non nascondendo alcune sue inclinazioni non sopporta di essere chiamato omosessuale altri invece ci hanno l'orgoglio omosessuale così lo chiamno il loro aver rinunciato a proseguire nelal loro indole rivoluzioanaria fino all'estremo limite costi quello che costi.

La verità è che i cosiddetti LGBT hanno fallito l'obiettivo e si sono accontentati di poco rassegnandosi ad essere una variante non-normale della norma.


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