Ho toccato e ho creduto

Da LogicaUnitaria.

Quello che era da principio,

quello che noi abbiamo udito,

quello che abbiamo veduto con i nostri occhi,

quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita

– la vita infatti si manifestò,

noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna,

che era presso il Padre e che si manifestò a noi –,

quello che abbiamo veduto e udito,

noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi.

[...] Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.

(Prima lettera alle chiese di Giovanni il Teologo Apostolo ed evangelista)



Un giorno chiesi a Silvia di Giovanni:

"Giovanni?"

Silvia mi disse:

"Sono io Giovanni"

Silvia infatti non "sta" con Giovanni ma "è" Giovanni.

Un'altro al mio posto avrebbe detto:

"Costei è da rinchiudere al manicomio, altro che essere iscritta all'albo professionale dei medici e all'albo professionale degli psicologi e psicoterapeuti!"

Io invece cosa feci? Perchè anche io non sono un credulone e non è che credo a tutto quello che mi si racconta.

La "sentii", cioè feci un attimo di silenzio e la toccai come l'apostolo Tommaso toccò il Rabbi di Nazareth ma nel mio caso con il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente, sesto senso con il quale sono nato, e percepii immediatamente che Silvia era proprio Giovanni in persona.

Del resto, come ho già testimoniato, io perfino di Silvia non mi fidavo.

Arrivavo a Milano dopo due ore di treno e vedevo questa signora anziana ad accogliermi.

Assomigliava alla foto di Silvia Montefoschi ma era proprio Lei?

La salutavo in maniera distaccata e si iniziava l'incontro ma dopo un po mi sentivo catapultato in alto e allora mi veniva istintivo di fermarla ed esclamare:

"Silvia! Sei Silvia! Oh Silvia Silvia!"


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