Il 27 dicembre è festa universale

Da LogicaUnitaria.

Il 27 dicembre ricorre per tradizione la festa di Giovanni Evangelista chiamato anche Giovanni il teologo e chiamato anche in tanti altri modi: l'aquila spirituale, il quarto evangelista, l'intimo del Rabbi di Nazareth, l'immortale e in altri modi ancora.

Oggi però sappiamo che Giovanni è morto.

Giovanni è morto non solo sul pianeta Terra ma anche nell'Aldilà dove è vissuto fino a questo oggi.

Questo significa che non si reincarna più.

Egli non abita più nell'Aldilà, sia pure nelle regioni più agli estremi confini dell'universo e non abita nemmeno l'Oltre dato che l'Oltre non è un luogo dello spazio-tempo-massa come l'Aldilà ma è l'Oltre.

Dire quindi che si è nell'Oltre significa dire che si è in Giovanni ma Giovanni se è l'Oltre è perchè si è fuso totalmente con il suo riflesso femminile che si chiama Silvia, che si chiamava Maria, che si chiamava Eva che si chiamava Lilith.

Noi tutti anche fisicamente siamo fatti simmetricamente e anche il cervello che infatti ha due emisferi uno più razionale e l'altro più immaginifico e del resto recentemente anche la neurologia più avanzata con la teoria dei neuroni-specchio sembra andare in questa direzione che ci dice che la realtà si specchia, si riflette e il reale altro non è che un nostro riflesso e così sembrerebbe che quella branca della scienza fisica che prende il nome di Ottica e che ci dice dei fenomeni di riflessione del raggio di luce sia in qualche modo un modello di scienza anche se i maestri per antonomasia in questa scienza che spiega la riflessione del pensiero quale occhio della mente sono proprio GovanniSilvia.

Giovanni evangelista è morto e con lui è morta anche il suo riflesso sulla Terra Silvia Montefoschi la psicoanalista ma con e grazie alla loro morte è nato GiovanniSilvia. il prototipo dell'archetipo vivente dell'ultima coniunctio, il primo esemplare di nuova umanità che fonda il Regno specificamente umano non più materiale.

GiovanniSilvia sono, solo loro sono e tutto ciò che sembra ancora essere è più solo il loro passato, le tracce mnestiche del loro passaggio attraverso la storia.

GiovanniSilvia sono, solo loro sono.

GiovanniSilvia sono l'infinitamente presente senza più passato e senza più avvenire ma tutto racchiuso in questo presente che non fa più storia.

Non resta che attendere la consumazione definitiva della memoria di GiovanniSilvia, che non sono l'omega ma già l'oltre omega, i primi pensanti che non penano alcunchè, chiusi in s stessi come un buco nero non manifestano più la loro luce al mondo.

Dall'uno all'uno oltre l'universo.

Ciò che conta nella vita è solo il proprio riflesso, che sia maschio o che sia femmina, ciò che conta è che è sempre se stesso, l'Altro.

Il riflesso di Giovanni era Silvia così come il riflesso di Silvia era Giovanni.

Cosa hanno fatto Giovanni e Silvia del proprio riflesso?

GiovanniSilvia i testimoni, essi non insegnano come dei maestri, non pontificano ma testimoniano con l'azione un percorso, il percorso che conduce a farsi tutt'uno con il proprio riflesso e a riconoscersi definitivamente e stabilmente in esso.

GiovanniSilvia sono i primi ad essere scappati dalla galera labirintica universale quale intreccio del farsi della conoscenza: la buona volontà di Silvia e quella di Giovanni hanno fatto miracoli.

Ora il lavoro è compiuto e non resta che attendere il grande evento: la realtà, la realtà vera, profonda e che sta quindi a fondamento dell'edificio universale non è più la stessa.

Un terremoto di natura esclusivamente ontologica è già in atto.

Presto sarà il trionfo definitivo del nichilismo che è già.

La conoscenza oggi è una persona: oggi non si conosce più ma si è la persona della conoscenza, la persona del Logos che era in principio, quel riflettente che era presso il suo riflesso e che era il suo riflesso.

L'unione nella distinzione.

Dalla simbiosi assoluta prima dell'evento Big Bang alla logica della separazione che è stata propria al farsi storico fino alla nuova logica unitaria.

La rivoluzione logica che è la più radicale delle rivoluzioni della storia e in quanto tale è l'ultima rivoluzione è già compiuta e adesso è iniziato il countdown per l'edificio universale costruito dalla vecchia logica della separazione.

Oggi e solo oggi l'edificio universale è più solo un castello di sabbia: sembra solido ma è apparenza e infatti oggi e solo oggi mancano le fondamenta: Dio infatti oggi e solo oggi non abita più l'universo.

Nietzsche diceva "Dio è morto".

Dio non è morto o forse Nietzsche intendeva dire che è morto il vecchio Dio perchè in verità è accaduto grazie ad un accumulo in maniera esponenziale della conoscenza che molto più semplicemente Dio cioè "il fondamento" non è più interessato alle vicende del mondo. In psicoanalisi un simile comportamento di Dio verrebbe espresso con la frase "cambiamento di rotta della libido".

Dio non ama più il mondo.

Dio non riconosce più il mondo come il suo riflesso.

Dio oggi ama più solo Dio.

Il mondo è la storia di Dio ma non è più Dio.

Dio oggi non si riconosce più nella sua storia.

Dio oggi è andato oltre.

Dio oggi e solo oggi è risorto definitivamente e stabilmente dalla croce universale.

Dio oggi non è più interessato nè alla dialettica storica interminabile e neanche alla psicoanalisi interminabile.

Dio oggi rappresenta la megasintesi ultima che non conosce antitesi.

Dopo la storia dell'universo: il dialogo oltre la dialettica.

Ma chi è Giovanni Evangelista?

Abbiamo detto che Giovanni Evangelista è morto a causa del fatto che il riflettente in Giovanni si è fatto tutt'uno con il suo riflesso ma anche Silvia Montefoschi la psicoanalista è morta e con la sua morte è la psicoanalisi stessa come disciplina che malgrado l'impegno nella giusta direzione è rimasta fondamentalmente ancora ancorata alla vecchia logica della separazione che è morta per rinascere come la vera vita.

Dunque alla domanda "chi è Giovanni" possiamo rispondere anche dicendo che "Giovanni altro no è che Silvia stessa" o anche viceversa stante che oggi non c'è più alcuna separazione tra il riflettente e il suo riflesso riflettente anch'esso.

Tuttavia va precisato che GiovanniSilvia proprio perchè Uno, anzi Uno Vero, non sono più riflettente una tantum ma essi sono l'infinitamente riflettente e questo proprio perchè anche il riflesso è un altrettanto riflettente, riconosciuto come tale e legittimatosi come tale.

Instauratosi così il dialogo oltre la dialettica tra il riflette e il suo riflesso, non c'è che dire: siamo giunti infine proprio alla fine del mondo.

E' finito così il grande bisticcio cioè la storia.

Amen

"E le cose di prima sono passate" (Apocalisse di Giovanni)

anzi

"E le cose di prima non sono mai state" (Nuova apocalisse di GiovanniSilvia)

"In principio era l'intenzione" sta scritto nell'ultima versione del libro del "Genesi": ebbene ora quell'intenzione è dato di fatto e non più solo intenzione del divenire storico.

Quando mi chiedono:

"Ma Giovanni chi è?"

Io rispondo sempre:

"Siamo io e Thérèse"

E se insistono chiedendo ancora:

"E GiovanniSilvia?"

Rispondo ancora:

"Siamo sempre io e Thèrèse"

Io e Thèrese o meglio AndreaThèrèse.

L'Uno infatti è Uno e non può essere che sempre Uno in ogni caso, mentre come potete rendervi conto la più recente riflessione filosofica anche quella del pensiero cosiddetto femminista, va in tutt'altra direzione insistendo invece esistenzialisticamente sull'unicità irriducibile dei singoli individui quasi in preda al terrore di essere ridotti ad "uguali" da un incipiente potere forte totalitario.

Così facendo però innescano un circolo vizioso e il labirinto della conoscenza rimane un labirinto per cui paradossalmente l'intenzione di esorcizzare la galera universale, la rafforza invece confermando la dialettica interminabile.

Un tale movimento si giustifica pertanto solo come sintomo di un disagio e non come soluzione adeguata allo scopo mancando proprio il bersaglio.

La nascita dell'individuo e l'individualismo hanno avuto un senso ora è però giunto il tempo di "ritornare alla madre", la "matrice", la "matrice universale".

Ed è proprio là alla foce del fiume nel punto in cui il fiume si congiunge all'oceano che hanno nascita GiovanniSilvia, l'archetipo vivente dell'ultima coniunctio, la nuova stella del navigante.

Oggi continuare a differenziarsi dalla madre è più solo pura follia poichè se in passato ha avuto un senso oggi non ha più senso.

Perchè oggi non ha più senso?

Perchè nella nuova umanità ossia in quella parte di umanità necessariamente minoritaria per via dell'economia del processo evolutivo, che è nata già unita irreversibilmente con la madre, non c'è più alcuna fantasia simbiotica da realizzare essendo in loro il riflettente e il suo riflesso, anch'esso altrettanto riflettente, già uniti in una sola persona che è poi la stessa persona del mutante.

Cos'è dunque oggi maschio? Cos'è dunque oggi femmina?

Convenzioni, solo convenzione, niente altro che convenzioni come la segnaletica stradale.

Solo un rimasuglio della vecchia logica della separazione ormai definitivamente superata.

Rimane la memoria di un mondo che di fatto non c'è già più, le macerie del collasso su se stesso dell'obsoleto, evolutivamente parlando, edificio universale.

Dalle particelle di materia e antimateria, all'atomo, alla molecola, alla molecola del DNA e quindi ai regni vegetali e animali che costituirono la biosfera, fino alla specie animale-umana che con la comunicazione diede avvio alla noosfera: tutto questo percorso della lenta costruzione dialettica dell'edificio universale si sintetizza e viene superato da una nuova forma vivente, GiovanniSilvia, primo esemplare del vero Regno Umano.



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