Il fine e la fine della psicoanalisi

Da LogicaUnitaria.

1. Il pensiero è vivente.

2. Il pensiero è il vivente.

3. Tutta la storia dell'universo è sia la malattia sia la medicina. Malattia si fa per dire poichè in natura tutto è finalizzato all'evoluzione e in questo senso non c'è malattia se con il termine si intende il male e comunque anche il male serve come tutto all'evoluzione del tutto.

Del resto già Jung diceva che "Non è che noi dobbiamo guarire dalla nevrosi ma è la nevrosi stessa che ci guarisce". Affermazione questa del grande psicoanalista svizzero dove si fa esplicita la coincidenza di malattia e medicina, di male e bene.

4. L'universo è una rete nella quale i frammenti del tutto sono legati in maniera interdipendente e la storia dell'universo è un movimento implicito e quindi inconsapevole di critica dell'interdipendenza ma solo con la psicoanalisi un tale movimento emerge alla sua consapevolezza e infatti benchè tutto sia una critica inconscia dell'interdipendenza, la psicoanalisi è la critica radicale dell'interdipendenza universale.

5. La psicoanalisi ha senso, cioè coincide con il pensiero vivente, sino a che non si è condotta sino in fondo la critica radicale del modello relazionale interdipendente, ma nel momento in cui questo lavoro giunge a compimento è il pensiero stesso in quanto tale a farsi consapevole di sé come l’unico essere vivente, l’unico legittimato a definirsi "individuo" in quanto il vero individuo come dice l’etimologia del termine è solo l’Indivisibile.

Questa critica radicale condotta dalla via di conoscenza psicoanalitica è stata il fine della psicoanalisi ma si rivela anche essere la sua fine: ecco perchè il pensiero che emerge al termine della storia del movimento psicoanalitico non è più psicoanalisi ma in quanto "psicoanalisi oltre la psicoanalisi" ovvero il Pensiero Uno, coincide con la vita stessa dell'unico e unico essere vivente: il pensiero stesso che è stato l'alfa e l'omega della storia evolutiva universale.


6.

"In principio era il legame" (Giovanni Evangelista).

Prima del Big Bang quel legame era immerso nel sonno eterno della simbiosi assoluta.

Poi furono i frammenti ridondanti (la molteplicità) dei due termini di quel legame che era in principio.

Infine sarà di nuovo quello stesso legame che era in principio ma non più vivente nel sonno eterno della simbiosi assoluta ma risvegliatosi finalmente e in maniera stabile alla sua dualità nella quale i due pur essendo distinti (ma non separati) non rimuoveranno mai più nè la loro unità (ossessività) nè la loro dualità (isteria).

Nasce così al termine dell'uni-verso l'UNO VERO ossia l'infinitamente vivente che è il Pensiero stesso quale unico e ultimo essere vivente, alfa e omega.