Il mistero del corpo

Da LogicaUnitaria.

Non ci sarebbe bisogno di scrivere un articolo su che cosa è il corpo: tutti sanno che cosa è un corpo. Tuttavia la "doxa" cioè il senso comune è una cosa e la verità è un'altra cosa. Oggi sappiamo infatti che dire che il cielo è azzurro e gli alberi verdi è solo un modo di dire, una impressione dei vecchi cinque sensi dato che il pensiero scientifico ci ha rivelato che il cielo non è affatto celeste e che le piante non sono affatto verdi. Quindi io mi chiedo: gli altri essendo una proiezione, un transfert, sono sempre noi o se vogliamo sono i tanti personaggi del nostro romanzo ma questi personaggi altro non sono che il nostro stesso corpo che vediamo fuori di noi. Percependo gli altri noi infatti percepiamo il nostro corpo. Alla gente in verità non gli interessa affatto percepire gli altri ma gli interessa percepire solo il proprio corpo solo che lo vuole percepire come se fosse un altro e allora si rivolge agli altri e questo gli da l'impressione di percepire il proprio corpo come se fosse un altro. Ma se le cose stanno così, e le cose stanno proprio così e su questo la psicoanalisi allo stato dell'arte quale psicologia del transfert docet, allora mi chiedo che cosa è Thérèse Martin che io percepisco, solo quando la percepisco veramente sia ben chiaro e quindi purtroppo non sempre, che cosa è che io la percepisco più corpo di qualsiasi corpo tanto che mi dico che gli altri non esistono veramente o meglio lasciano il tempo che trovano mentre Teresina c'è eccome se c'è e non lascia il tempo che trova? Ecco perchè io parlo di "mistero" del corpo. D'altronde che cosa ci ha insegnato Giovanni teologo ed evangelista?

"La carne può solo far soffrire ma è lo spirito che dà la vita" (Evangelo secondo Giovanni)

Questa conclusione giovannea è molto importante, molto più di quel che si crede poichè ha delle ricadute per quanto riguarda la concezioen secondo la quale non esiste un pre-simbolico ma tutto è simbolico e si vive immersi fin sopra la testa nel simbolico e del resto l'ultima psicoanalista che aveva già a suo tempo modificato il finale dell'apocalisse giovannea rispetto a quanto qui dice Giovanni giunse a dire addirittura negli ultimi anni, quando cioè il corpo invecchia e quindi si fa sentire ancora di più con i suoi acciacchi:

"Il corpo non può nulla, neanche far soffrire se non vi ci pensa."

E del resto il progetto della psicoanalisi allo stato dell'arte non è forse "Abbandonare l'anima e poi abbandonare anche il corpo."?