Il processo coincide con il giudizio

Da LogicaUnitaria.

Più di sette miliardi di copie umane e aumentano sempre di più

Al momento sono già più di sette miliardi gli esseri umani costituenti l'alveare umano.

Noi crediamo che siano esseri umani cioè soggetti, intendo la maggioranza, in verità sono solo tracce mnestiche, tracce mnestiche che fanno il loro lavoro di tracce mnestiche in automatico.

I veri esseri umani sono solo una minoranza, presumibilmente una esigua minoranza data l'economia del processo evolutivo stesso.

Non che anche gli animali umani non soffrano, ma soffrire soffriamo tutti essendo il processo evolutivo la lunga gestazione dell'unico essere vivente che poi è il pensiero stesso.

Soffrire soffrono anche i veri esseri umani che anzi essendo più consapevoli soffrono più di tutti, e anzi a questo proposito GiovanniSilvia scrivevano che "il dolore assoluto è solo di Dio".

Evoluzione e dolore vanno di pari passo come pure soffrono anche i veri animali ancora più inferiori degli animali umani come sono le formiche, il bagarozzo, i topi, i gatti, i cani le zanzare.

Il nostro stesso corpo materiale di noi veri umani è una memoria e infatti il cuore, la milza, il fegato, i reni e gli altri organi del nostro corpo fanno bene il loro lavoro perchè è come se leggessero dei protocolli di funzionamento e li eseguissero con diligenza grazie agli automatismi di questi organi costituenti il nostro corpo materiale.

Questi organi costituenti il nostro corpo e funzionanti in sincronia, sono cioè delle tracce mnestiche, noi stessi in quanto corpi materiali siamo solo delle memorie, tracce mnestiche, ricordo della storia evolutiva della natura. Non a caso la biologa e psicoanalista Silvia Montefoschi chiamava il corpo "il buon funzionario".

I moralisti e il processo naturale in lizza per un solo posto di giudice

Quelli che parlano di etica e morale non hanno capito niente dell'evoluzione poichè all'evoluzione interessa solo evolversi ossia trapassare ad una forma di vita ancora più evoluta e ogni mezzo in questo senso è bene per cui costoro che pontificano in nome della morale contro ciò che non quadra, contro ciò che non rientra nel bene sono dei conservatori se non addirittura reazionari.

Non ci si deve fidare dei tribunali umani poichè il vero tribunale personificazione della giustizia universale è il tribunale dell'evoluzione e non a caso parliamo di "PROCESSO evolutivo", "processo rivoluzionario", processo di individuazione universale", "processo di demassificazione", "processo di disappropriazione", "processo di spersonalizzazione".

Il giudizio universale e la resurrezione dei martiri della relazione

Si è parlato anche lungo la storia di "Giudizio universale".

Questo giudizio però non è una condanna ma è un superamento.

Il cosiddetto male che pare una antitesi al bene è invece la spia che qualcosa in quello che noi chiamiamo bene non va proprio e cioè che non è un vero bene in verità e sottolineamo "in verità", e in questo quadro è semmai il male ad essere un bene proprio per la sua funzione di spia beninteso e non in sè.

Che cos'è l'evoluzione allora?

E' il trionfo della giustizia.

Mai fidarsi della giustizia umana.

Mai.

Il giudice coincide con il giudizio e il giudizio è un criterio di giudizio.

Il giudice oggi c'è ed è una coppia, un uomo e una donna uniti in modo tale a costituire una sola persona che è il nuovo archetipo dell'ultima coniunctio.

Essi pur non giudicando alcuno pur tuttavia sono un criterio di giudizio vivente.

Attendiamo la fine del processo in modo che ciò che deve scomparire scompaia.

E chi è che deve scomparire?

Il finito che sia la memoria o la storia.

Cosa resterà al termine del processo?

La relazione, solo la relazione cioè il criterio di giudizio stesso.


Il principio individuativo interno alla natura è un giudice terribile

Si è detto infatti che "ritornerà il giudice" ma ritornerà per giudicare non solo i vivi ma anche i morti ossia la storia.

Sono quindi avvisati anche gli abitanti dell'Aldilà sia che siano ex-terrestri, sia che siano extra-terrestri.

E i martiri della relazione ossia i martiri del pensiero che è il Dio Vivente che era in principio avranno giustizia finalmente.

Il giudice sarà terribile e solo IL CRITERIO si salverà

Solo "il criterio" sopravviverà al giudizio del processo ma questo criterio è una persona, una persona duale, la persona della relazione che era in principio.

Sovrainformazione e criterio

Soprattutto oggi che siamo nell'epoca di internet i nostri contemporanei sono esposti al pericolo di una sovrainformazione.

Lo chiamano "pericolo" e in effetti quando nell'epoca del nichilismo viene meno il criterio, la sovrainformazione è proprio un pericolo che presumibilmente farà saltare molte, forse miliardi di teste o forse sarebbe più corretto dire di "Io".

Una ricetta per schiattare

Gli ingredienti, è presto detto, sono questi:

- un Io forte

- un po di antroporiferimento meglio abbondare

- non c'è bisogno di avere tanta proprietà basta pochissima proprietà infatti ciò che conta è l'attaccamento: è sufficiente essere proprietari di poche cianfrusaglie

- i cinque sensi ben stabili

- estremo scetticismo verso il sesto senso

- meglio ateo e materialista

- uno spiccato senso del valore di scambio

mescolare bene il tutto e lasciare che la miscela esplosiva faccia il suo corso


Alcuni obietteranno:

Ma non è meglio "un Io debole"?

No, fidatevi, l'Io debole prima che schiatta c'è ne vuole, ci farebbe dannare, per il semplice fatto proprio perchè non ha un Io stabile non ragiona con la testa.

Questo genere di persona non avendo un "Io forte" si appiccicano all'anima e una volta affezionati e chi li stacca più!

Questi non avendo la testa già in partenza, per pensare al posto della testa usano la relazione come se fosse la loro testa.


Inconscio coscienza e presenza

In un sogno di cui non riporto l'autore per motivi di privacy ma riporto solo il sogno in quanto ha un significato universale, si dice che al sognatore comincia a scomparirgli il corpo lentamente così ha tempo di riflettere e dirsi impaurito:

"Se continua così tra un po' perderò anche la mia presenza."

Tuttavia la presenza permane ma "il processo di autodistruzione", oggi noi lo chiameremmo così quanto accade al sognatore, prosegue e altre parti del corpo del sognatore si dissolvono nel nulla impaurendo sempre di più il sognatore soprattutto per il destino che avrà il suo vissuto di presenza ossia di esserci.

Si arriva infine che del sognatore rimane solo la testa.

Il sognatore ormai è rassegnato:

"Ormai per me è finita e niente mi potrà più salvare. Di me non resterà più nulla."

Accade infatti che procedendo il processo evolutivo anche la testa scompare.

Ma il sognatore rimane ancora presente.

Della serie: i misteri del processo evolutivo universale.


Con questa persona che tralaltro esercita il mestiere di psicoanalista ho trattato non tanto, solo qualche mese dato che io non ho tempo da perdere con chi ha abbandonato la causa e però di questa trattazione mi è rimasto impresso solo questo sogno, e forse il significato evolutivo di quella frequentazione era proprio che doveva consegnarmi questa lettera di Dio dove Dio in persona, il logos che era in principio, mi comunicava:

"Va tranquillo Andrea, non ti preoccupare di nulla, tu continua a stare in relazione con Thérèse Martin costi quello che costi. Certo non ti voglio illudere, morirai certamente ma la tua presenza si salverà. Su questo non devi nutrire dubbio alcuno."