Il vero individuo e gli usurpatori

Da LogicaUnitaria.

Il vero individuo non può che essere uno solo per cui è una usurpazione del titolo di "individuo" il riferirsi agli umani chiamandoli individui quando invece sono solo i frammenti quali personalità autonome appartenenti all'unico vero individuo.

Queste personalità autonome nel senso che si credono autonome quando invece anch'esse appartengono all'Intero, oggi sono più solo delle tracce mnestiche.

Se i cosiddetti "individui umani" ci sono ancora infatti è perchè il vero individuo che oggi sappiamo essere l'archetipo dell'ultima coniunctio cioè GiovanniSilvia, è perchè l'Intero già attuato sia pure nella sola forma di prototipo lasciando i "144 mila" ancora nell'uni-verso, è perchè l'Intero ricorda ancora la sua storia quale storia dell'universo.


Intero e Verità

Questi individui si fanno chiamare individui ma l'individuo vero è uno solo e loro sono solo degli usurpatori di tale titolo che spetta solo a Dio, l'Intero come lo chiamava Hegel e di cui diceva a proposito del concetto di verità: "La verità è solo l'Intero".


La scienza statistica e l'Intero

Il vero individuo oggi sappiamo anche che altro non è che lo stesso Automaton ossia lo stesso principio di sincronicità, il movimento unitario dell'Uno del quale possiamo dire che il principio di causa-effetto vale solo per la sua memoria ma la scienza che si fonda sulla statistica non è la vera scienza oppure potremmo anche chiamarla "scienza" se vogliamo, l'importante è sapere che è la scienza della relazione sado-masochista servo-padrone. I padroni infatti hanno tanta memoria o per lo meno abbastanza per fare ripetere allo schiavo la parte dello schiavo in eterno e non è un caso che infatti lo si chiami anche "Padre Eterno".

Malgrado stiano così le cose proprio questa dialettica schiavo-padrone segna la storia dell'evoluzione della coscienza in quanto coincide con la dinamica conoscente-conosciuto e pur essendo una prigione sia per il conoscente che per il conosciuto è anche la via conoscitiva che segna il cammino evolutivo e quindi autonoscitivo dell'Essere Uno.


La distinzione tra amore e relazione

Ecco perchè una volta usciti di prigione non ha più senso parlare di "amore": solo all'interno dell'ambiente prigione si può distinguere tra "relazione" e "amore" mentre fuori dalla dinamica interdipendente che tiene schiavi sia il padrone che lo schiavo proprio come il protone che impedisce all'elettrone l'esodo ossia di passare ad una orbita ( o più correttamente ad un livello energetico maggiore) troppo esterna al protone dimostrando così all'elettrone che anche il protone è protone proprio nel suo ruolo di schiavo, fuori da una tale prigione che è l'interdipendenza universale non avrà più alcun senso distinguere tra amore e relazione.


L'energetica psichica di Jung e la libido sessuale di Freud

E del resto così va la vita nella storia: forse che Jung non teneva il frigorifero vicino quando faceva la psicoanalisi ai suoi pazienti? Serviva a ricordare al mistico che aveva anche una pancia. Guai però ad identificarsi alla pancia. Da questo punto di vista non ha più senso la diatriba che ha visto schierati le opposte fazioni psicoanalitiche freudiani-junghiani in quanto è vero che la chiave di tutto è l'archetipo dell'ultima coniunctio ma questo archetipo del noumenico si è manifestato nel fenomenico proprio nella forma della libido sessuale che tendeva e spingeva all'unione i frammenti dell'uno. Quindi hanno ragione sia Freud che Jung in quanto dicono al stessa cosa anche se Freud si ferma al fenomenico e non coglie che la sessualità altro non è che il manifestarsi dell'archetipo dell'ultima coniunctio nell'universo ossia in forma concretistica. Del resto questo limite della visione di Freud non gli ha impedito di scoprire la legge che regola il movimento dell'evoluzione universale: la legge del tabù universale dell'incesto simbolico. Scoperta di Freud che ha dato avvio allo sprint finale della storia dell'universo oltre l'universo stesso.

Una diatriba che peraltro non ha più ragion d'essere visto che oggi abbiamo saputo che non solo la sessualità va superata ma perfino la comunicazione va superata in direzione della pura "Presenza" in quanto il Pensiero che ha pensato tutta la storia dell'universo non penserà più poichè si sentirà in quanto il pensiero è un organo di percezione, il nuovo organo di percezione, il sesto senso come lo si è sempre chiamato e l'intuizione e la riflessione quali i due momenti del procedere del pensiero saranno un tutt'unoe il pensiero pertanto sarà anche il nuovo organo sessuale del nuovo vivente una volta superata la specie umana che ha fatto da ponte tra l'animale e il vero Regno Umano.

Le scale e l'ascensore dell'evoluzione dell'universo oltre l'uni-verso

Del resto è proprio così che si salgono le scale: un gradino alla volta, un piede sul gradino superiore e poi quando si è stabilizzato si alza anche l'altro piede e si mette sull'altro gradino. Oggi però abbiamo un ascensore: la prima coppia nuova, la coppia H24 come la chiamo io ossia non uniti part-time ma fusi proprio in una sola persona, i gemelli, costoro possono evitare ai 144 mila di fare un gradino per volta, risparmiando così tempo e fatica: basta avere sempre presenti loro come orizzonte degli eventi.

GiovanniSilvia tirano, accidenti se tirano e in men che non si dica saremo uan sola persona con loro pur essendo 2, 4, 6, 8, 10, 12...144 mila.

Alla fine della storia della relazione rimarrà solo la relazione.

E la storia cioè tutte le tracce mnestiche che costituiscono l'uni-verso?

"E le cose di prima non sono mai state." (Nuova apocalisse di GiovanniSilvia)

Scomparse quindi e non semplicemente appartenenti al passato perchè il passato comunque c'è fino a che è solo passato: il presente infatti è fatto anche dal passato non meno che dal futuro come oggi sostengono anche la fisica quantistica non meno che la fenomenologia e l'esistenzialismo.

Psicoanalisi e Ontologia

Non è un caso che quindi l'ultimo scritto della psicoanalista Silvia Montefoschi che chiude la trilogia ossia "Oltre l'Omega" del 2006 termina con queste parole:

"[...] immemore del passato e ignaro del futuro."

Chi sarà quindi infine immemore del passato e ignaro del futuro?

La risposta è: l'Essere.

Infatti non esistono problematiche individuali, personali ma sempre e solo problemi dell'Essere.

La vita e la storia infatti sono solo una problematica ontologica proprio come insegnava il drammaturgo inglese: "Essere o non essere: questo è il problema."

Uno e Divenire

« L'unità è soltanto un divenire unità » (Franz Rosenzweig)