Individuarsi è spersonalizzarsi

Da LogicaUnitaria.

"Non intenzionare mai il nostro dire ma lasciare che l'essere si dica in noi. E poi chi coje coje."

Si, proprio così Lei "romana de Roma" insegnava o meglio testimoniava dato che Silvia (Montefoschi) aveva in orrore essere considerata un maestro.

E io stesso mi sforzo di seguire perfino nel mio scrivere su facebook, questo principio guida: io non scrivo per nessuno e non mi rivolgo a nessuno ma lascio che l'Essere in me si dica indipendentemente da chi sentirà in sè risuonare in sè quanto io scrivo come se fosse se stesso/a a dire quanto in me si dice.

Io parlo ma non parlo a nessuno: l'Essere è l'Essere Uno ma questo Essere Uno è Uno proprio perchè è Due e dunque non c'è da meravigliarsi se parla a se stesso.

E' logico che io parli a me stesso: e a chi devo parlare se non a me stesso?

Se io fossi uno, sarebbe autistico e narcisistico anzi psicotico se parlassi a me stesso ma non sono uno o meglio malgrado sia uno questo uno è due.

Chi ritiene di essere uno è perchè il suo attaccamento alla sua vecchia identità ancora individuale è ancora troppo forte per riuscire infine a liberarsene.

Questo spiega bene perchè oggi il processo di individuazione è anche un processo di spersonalizzazione.

Il termine "spersonalizzazione" è stato fino ad oggi legato ad uno stato psicotico ma questa connotazione psicotica dello spersonalizzarsi ha un suo senso: se tu da individuo che ti credi di essere, credi invece di essere un altro individuo ma se tu invece da individuo che fino ad oggi hai creduto di essere prendi consapevolezza di non essere affatto in verità un individuo ma l'Individuo cioè l'unico individuo, allora non si tratta di psicosi ma semmai di evoluzione.

Resta il fatto che comunque l'unico individuo non è uno ma è due il che significa che fino a che ti vivi, ti pensi e ti percepisci come uno se credi di essere l'unico individuo, è solo una illusione che tu ti sia spersonalizzato nel senso di evoluto ma semplicemente il tuo Ego si è soltanto inflazionato. Del resto basta riflettere un po': come puoi tu con una identità finita percepire l'infinito? Nessuno ha mai capito Dio: solo Dio può capire Dio.