L'Essere prima del Big Bang

Da LogicaUnitaria.

1. LA REALTA' ONTOLOGICA: il sonno


ETERNITA' (o sonno eterno): Il legame che era in principio nella simbiosi assoluta.


L'INTENZIONE

Non c'era proprio niente prima del Big Bang? C'era solo il nulla in questo non-tempo prima del Big Bang?

Il tempo infatti ancora non c'era prima del Big Bang in quanto il tempo è il tempo che all'uno del discorso necessita per raggiungere l'altro del discorso ma allora non c'era alcuno spazio tra l'uno e l'altro dell'unico discorso e quindi non c'era alcun tempo essendo fusi e con-fusi nella simbiosi assoluta originaria.

E tuttavia qualcosa c'era in questa simbiosi: c'era l'INTENZIONE di questo uno originario simbiotico a essere presente a sè, a potersi vedere come uno e non soltanto ad esserlo di fatto e quindi cera già almeno qeusta originaria intenzione a svegliarsi infine alla presenza a sè.

E' per questo che per realizzare ciò occorreva essere in due perchè l'uno non può in alcun modo sapere di sè se non tramite un altro da sè che lo riconosca, dunque l'intenzione era di arrivare a sapere della dualità di questo uno originario.

L'altro, in quello stato di simbiosi assoluta prima del Big Bang, era proprio questa intenzione a trapassare dalla "simbiosi" alla "presenza", dal "sonno" al "risveglio" ma invece con il Big bang riuscì solo a passare dal "sonno" al "sogno", sogno che noi chiamiamo "veglia" ma è solo il "sogno da svegli" dopo il "sogno del sonno".

Questo è accaduto a causa della logica della separazione che si è instaurata già con l'inizio della storia dell'universo.

Qui sta la chiave interpretativa di tutta quanta la storia dell'universo e questa chiave è proprio il concetto di "Pensiero Uno": che tutto è pensiero, solo pensiero e che questo pensiero malgrado il suo manifestarsi frammentato nell'universo è uno e che questo uno è comunque un uno duale pena ritornare di nuovo a prima del big bang quando c'era solo l'essere e non ancora la coscienza di essere se non come pura intenzione ancora da attuare.

E l'intenzione è la potenza del pensiero mentre l'attuarsi di questa potenza del pensiero nella storia dell'universo quale coscienza di essere è appunto l'atto del pensiero.

Quando Giovanni Evangelista dunque dice:

"In principio era il logos"

intende dire che "In principio era il maschile di Dio" cioè l'atto del Pensiero, il primo attuarsi di quella intenzione che già era il maschile di Dio ancora in concepimento nella con-fusione prima del big bang ma quel primo maschile di Dio è il maschile del femminile di Dio che prima del big bang tratteneva ancora in sè il suo maschile come una femmina ancora in piena gravidanza.

Giovanni Evangelista quindi non nega il femminile di Dio ma inizia con il maschile di Dio proprio perchè prima di questo maschile di Dio c'era solo il sonno dell'eternità ossia il buio: la coscienza di essere infatti nasce dall'essere come la sua coscienza ed è invece solo lo pseudo-logos che si autonomizza e si sepaara dall'essere. Giovanni infatti precisa:


καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν,

καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος

(Giovanni Evangelista)


"In principio il Logos era ancora presso il Dio"

e a maggior chiarezza precisa ancora:

"E il Dio era questo Logos che era in principio"

che è la formula della distinzione che è ben altra cosa della separazione.


La realtà ontologica: il Pensiero ovvero il legame che era in principio nella simbiosi assoluta (eternità o sonno eterno)

Il pensiero è vivente.

Il pensiero è il vivente.

Quel "legame che era in principio" è appunto una relazione, un dialogo, un logos: il logos che era in principio. Un dialogo presuppone almeno due che dialogano e i dialoganti sono appunto i due termini del principio dialogico.

Questo legame è il legame che indissolubilmente lega i due eterni amanti e che dei due fa indissolubilmente uno e non è un caso che i due pur essendo uno l'aspetto maschile di Dio e l'altro l'aspetto femminile di Dio e cioè l'atto e la potenza di quell'unità processuale che è il Pensiero, talvolta vengono chiamati anche "i gemelli" proprio per indicare il loro essere simili dei due momenti dell'uno.

Prima del Big Bang quel legame era immerso nel sonno eterno della simbiosi assoluta in quanto non solo non erano separati come lo saranno poi nella realtà storica ma non erano nemmeno distinti ovvero erano assolutamente ignari della loro dualità e la coscienza di questa dualità si dava solo virtualmente come intenzione da loro concepita e che maturava in loro ma che non veniva ancora attuata. Ecco perchè alcuni autori hanno anche detto che "In principio era l'intenzione". Questa "intenzione" era proprio l'intenzione di distinguersi per uscire dalla "con-fusione" della simbiosi assoluta in cui i due dell'uno erano ancora immersi.

Poi, un giorno il grande evento accadde: Big Bang.

Ma stiamo attenti perchè qui si può creare un possibile equivoco: non è la distinzione che ha prodotto "l'evento Big Bang". Infatti malgrado la distinzione essi erano ancora in sè:


"καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν"

"E il logos che era in principio, era ancora presso il Dio"

(Giovanni Evangelista)


E' invece l'evento susseguente in cui i due non si vedono più in sè ma si vedono fuori di sè che coincide con la prima alienazione del pensiero, il suo oggettivarsi e quindi frammentarsi: sono queste le tenebre di cui parla l'evangelista Giovanni e che offuscano la luce della visione ma non in maniera definitiva per cui il processo redentivo che noi chiamiamo "evolutivo" procede comunque e malgrado tutti gli ostacoli.

"E le tenebre non sono mai e poi mai riuscite ad offuscare questa luce degli eterni amanti che erano in principio" (Giovanni Evangelista)


DOCUMENTAZIONE

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  • L'immagine che di Dio fino ad ora per lo più ci si è fatta è una immagine singolare maschile mentre invece Dio il Pensiero fin dall'inizio è duale: Potenza e Atto del Pensiero e quindi fin dall'inizio Dio è anche il femminile di Dio.


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