L'universo in psicoanalisi

Da LogicaUnitaria.

Il concetto di processo di individuazione è stato introdotto in psicoanalisi dallo psicoanalista Carl Gustav Jung e è risultato uno dei concetti fondamentali dell'apparato concettuale psicoanalitico insieme a quelli di transfert/proiezione e rimozione in quanto la psicoanalisi altro non è che una psicologia del transfert che è il suo obiettivo elettivo di indagine e trasformazione.

Silvia Montefoschi non ha fatto altro che estenderlo con il nuovo concetto di "processo di individuazione universale".

Ma che si intende con questa estensione all'universo di un tale concetto che invece dovrebbe riguardare solo la coppia analista e paziente?


Un problema di identità e il processo di individuazione universale

Il senso del processo di individuazione è ritrovare la nostra vera identità.

Questa vera identità però non si ritroverà mai perchè in noi chi cerca la sua vera identità non siamo noi ma è l'uni-verso stesso che in noi e tramite noi esprime la sua volontà di individuarsi.

Questa vera identità è una non-identità poichè la si raggiunge infine solo rinunciando ad ogni identità storica ma soltanto abbracciando una nuova identità puramente relazionale.


Esodo

Si tratta cioè di un vero uscire fuori dal tempo e dallo spazio o come ho scritto in altri articoli si tratta di un nuovo "Esodo" di una e vera propria fuga fuori dall'universo in cui siamo in esilio non essendo l'uni-verso la nostra vera Patria.

La nostra vera Patria è infatti l'Uno dal quale veniamo e al quale infine torniamo anche se non è più questo Uno, l'Uno originario ancora simbiotico ma si tratta di un nuovo Uno, l'Uno vero, l'Uno finale Duale.

Perchè facciamo questa distinzione? E' proprio necessaria? In fondo l'Uno è l'Uno.

No: occorre infatti distinguere tra l'Uno originario che è un Uno simbiotico anzi assolutamente simbiotico e l'Uno del soggetto riflessivo individuale perchè anche il SRI è un Uno solo che questo Uno è prodotto dal fatto che l'altro è solo più che un oggetto cannibalizzato dal soggetto conoscente. Quindi solo l'UNo finale è l'Uno vero e lo è proprio èperchè è un Uno-Duale qaule relaizzazione dell'intersoggettività radicale tra l'uno e l'altro del discorso infinito.

Il sogno diurno

Tuttavia fino a che si continua a vedere l'altro del discorso ancora fuori di noi significa che si è ancora nel sogno anche se si tratta di un sogno vigile o diurno e significa anche che non si è ancora compiuto l'incesto simbolico che ci fa uscire fuori dal sogno.

Esodo dall'universo e infrazione del tabù universale dell'incesto simbolico sono due eventi che coincidono.

Questo uscire fuori dall'universo nell'abbandonare ogni nostra identità ancora storica è anche un uscire fuori dal secondo sogno quello diurno da cui sembra invece impossibile uscirne, il sogno della storia dell'universo, per svegliarsi per la prima volta e una volta per tutte alla vera realtà della Relazione che era in principio, che è e che sempre sarà "Colui che è" ovvero l'Uno Duale la cui definizione è:

"Io sono te e tu sei me anche se tu sei solo tu ed io sono solo io"

definizione che corrisponde alla scoperta fatta proprio dalla psicoanalisi della legge del tabù universale dell'incesto simbolico nelle sue due varianti o articoli di legge quale legge violabile e inviolabile ad un tempo.

La legge dell'evoluzione dell'universo

Legge questa che costituisce l'unica legge del processo evolutivo e che appunto la psicoanalisi ha scoperto e attuata consapevolmente per la prima volta per una accelerazione esponenziale di quello stesso processo evolutivo naturale che ci ha traghettati infine da un ultimo processo di umanizzazione ad un nuovo e ultimo processo di transumanizzazione quale ultima fase della storia dell'universo prima della fine del mondo in quanto nel momento della coniunctio finale di Logos ed Eros, Essere e Coscienza di Essere, tutto ciò che ancora è cessa definitivamente di essere per non più essere travolti dalla potenza dell'oblio scatenatasi dal fatto che la vita nel momento che si fa UNICA cessa di essere ancora nell'Uni-verso che pertanto rimane come un grande cimitero, una accozzaglia di tracce mnestiche senza più vera finalità destinate all'oblio definitivo ovvero a non-essere più neanche come semplice ricordo.