La menzogna ha le gambe corte

Da LogicaUnitaria.

"La menzogna ha le gambe corte" ci insegna la sapienza popolare che tacciata di essere "ingenua" o "doxa" cioè semplice opinione del senso comune come la chiamavano gli antichi filosofi greci ricercatori della vera verità oltre le tante opinioni, invece spesso ci azzecca la conoscenza del popolino.

"La menzogna ha le gambe corte".

A buon intenditor poche parole.

E sempre la sapienza popolare sullo stesso argomento si espime anche così:

"I nodi prima o dopo vengono al pettine."

E' per questo che se siamo nella verità possiamo dormire tra due guanciali come si usa dire.

Ma siamo nella verità?

E che cos'è la verità?

Dice il nostro grande antenato di cui ci gloriamo di averlo come padre e maestro ossia colui che era tutto casa e università, un funzionario dello stato prussiano che pare impossibile che invece è stato uno dei più grandi rivoluzionari della storia, il nostro W. F. Hegel che comprese e descrisse in particolare in "fenomenologia dello spirito", come la coscienza nasce dalla relazione, dall'interdipendenza, dalla relazione schiavo-padrone e quindi dal sado-masochismo: più realista di così questo idealista!

Il movimento di liberazione venne dopo con dapprima il materialismo dialettico ottimista sulle vere origini dell'alienazione e poi la psicoanalisi che in qualche modo ripristinò la concezione hegeliana della alienazione e prospettò non più il comunismo o l'anarco-comunismo oltre l'organizzazione sociale capitalistica ma il nuovo modello relazionale intersoggettivo oltre il vecchio modeello relazionale interdipendente ed è infatti non per colpa degli stalinisti che fallirono la rivoluzione spagnola e la rivoluzione di ottobre, cinese e cubana e anche le altre ma proprio per ciò che la psicoanalisi a partire dallo stesso Freud e poi con Jung denunciarono e criticarono in maniera sempre più radicale ed efficiente e proposero il modello relazionale psicoanalitico cioè il modello relazionale duale teso al superamento del transfert come modello relazionale intersoggettivo.

Cosa dice Hegel a proposito della verità?

"La verità è solo l'Intero." (Hegel)

La verità dunque non può essere che solo l'intero e gli fa eco colei che dall'inconscio universale venne soprannominata "la figlia di Hegel" ossia la biologa che quindi conobbe l'evoluzione della natura a differenza di Hegel e certamente non è colpa sua se era a digiuno di Lamark e Darwin e oltre che biologa fu anche l'ultima psicoanalista. Silvia Montefoschi così infatti fa proseguire il discorso del padre, il teologo Hegel che Silvia dice essere stato addirittura l'incarnazione di Dio in persona sia pure nel suo aspetto ancora solo maschile vale a dire come soggetto conoscente che non riconosce ancora l'essenzialità al processo conoscitivo del conosciuto concreto oggettuale che poi è la dialettica della natura o dell'inconscio dove si forgia il simbolo quale madre della stessa noosfera:

"E infine saremo ciò che veramente siamo" (Silvia Montefoschi)

L'intero cioè la verità.

Ecco la finalità di una psicoanalisi condotta come psicoanalisi allo stato dell'arte.

Dunque non più la guarigione ma la redenzione che è più della guarigione.

L'unico medico infatti capace di guarire da quell'evento che si chiama "morte" è infatti lo psicoanalista.

Lo psicoanalista: l'unico medico degno di questo nome.

Non me ne vorranno quindi gli altri medici se proprio per non tradire la verità li declasso a "veterinari".

E non è forse la redenzione più che la guarigione il vero senso dell'evoluzione?

Redenzione come guarigione dalla dialettica interminabile.

Redenzione come guarigione dalla psicoanalisi interminabile.

Redenzione come guarigione dalla croce universale.

Redenzione come guarigione dalla dimensione oggettuale e materiale dell'Essere che era, che è e che sempre sarà il Pensiero Vivente e quale Uno-Duale che scandisce il suo infinito movimento nel suo essere sia potenza che atto della vita del pensiero.

Il Pensiero, il primo vivente ed anche l'ultimo vivente, l'alfa e l'omega, il principio e la fine, il vero e unico vivente, il Vivente per antonomasia.

Il Pensiero che è un dialogo infinito tra i due termini del "Principio dialogico" che sono una unità processuale quale potenza infinita e atto infinito del Pensiero infinito. Ed è proprio questa vita del Pensiero che è la vita infinita o vita eterna e siamo già nella vita eterna poichè anche la storia dell'universo fa parte della vita eterna ed è già la vita eterna anche se noi non percependo il continuum di questa vita ma percependola solo in forma discreta facciamo fatica se non addirittura diviene impossibile percepirla come vita eterna.


Si tratta quindi di operare ad una vera e propria rivoluzione ma di una rivoluzione logica si tratta perchè questa è l'ultima rivoluzione per la fondazione del "Regno".

"E infine l'Essere per esserci non avrà più necessità di declinare se stesso in un oggetto." (Silvia Montefoschi "Storia della preistoria del verbo" 1987)

Satana, ossia il "Principio Satanico", il "Principio di opposizione" dunque il "Dio della menzogna", il "Dio del solo mondo" è avvisato: ha il tempo contato ed è già iniziato il countdown che vedrà il trionfo del "Dio del tutto" ossia di quel "logos che era in principio, che era presso il dio e che era il dio": la relazione oltre la storia.