Nuove riflessioni sul concetto di popolo eletto

Da LogicaUnitaria.

Il popolo ebraico è veramente il popolo eletto tuttavia la verità del popolo ebraico è il cristianesimo e quindi hanno ragione i cristiani a ripensare in maniera più simbolica il concetto di "popolo eletto".

Il cristianesimo è la verità dell'ebraismo tanto che appunto un filosofo ebreo, l'allievo del teologo Hegel e autore di "la stella della redenzione" pubblicato nel 1921 rinunciò a convertirsi al cristianesimo poichè riteneva che "se sono ebreo è ovvio che sono anche cristiano".

Il cristianesimo ovvero la coscienza cristica è la verità della coscienza adamica e malgrado ciò anche al cristianesimo fa difetto una corretta interpretazione di un tale concetto quello di "popolo eletto" ed ecco che ritorna Mosè.

Freud era convinto di essere il nuovo Mosè e infatti una sua opera degli ultimi anni è "Mosè e il monoteismo".

Il fatto è che Freud ha giocato veramente il ruolo nella storia di "nuovo Mosè".

E' il popolo psicoanalitico il nuovo popolo eletto ma il popolo psicoanalitico altro non è che l'ecclesia cristiana che rilegge in termini più riflessivi e meno mitologici tutto il bagaglio conoscitivo della tradizione giudeo-cristiana.

Tuttavia la caratteristica principale del popolo eletto è quella di essere un "popolo in cammino" è cioè "il popolo dell'esodo" e a riportare a questa sua vocazione è stato necessario come dopo Mosè il Rabbi di Nazareth e cioè il Cristo , dopo Freud è stato necessario Jung.

Jung infatti disse: "è vero l'eros, è vera la volontà di potenza ma ciò che più conta è cosa se ne fa sia dell'eros, sia della volontà di potenza".

Con "volontà di potenza" alludeva all'altra dissidenza della chiesa psicoanalitica, i seguaci di Alfred Adler che è stato il primo Martin Lutero della nuova religione che poi era sempre il cristianesimo o meglio la coscienza cristica ad un più alto livello di consapevolezza.

Arrivati a questo punto cosa accade?


L'Anticristo

Dopo Mosè e il Cristo arriva l'anticristo a ricordarci che nessuno può essere lasciato fuori dall'assemblea del "popolo eletto" proprio perchè l'Uno deve essere veramente Uno, concretamente Uno, realmente Uno.

Si tratta di una donna, Silvia Montefoschi.

E così dopo Mosè, dopo il Cristo e anche dopo l'Anticristo, la nuova coppia, l'ultima coppia, il prototipo del nuovo archetipo dell'ultima coniunctio tra i diversi fattisi infine simili chiude la storia della salvezza.

E i tutti anche se saranno pochi che si salveranno hanno già un nome in questa nuova fase già post-apocalittica: GiovanniSilvia.

E così quella dialettica della natura che ha prodotto tutte le forme non-viventi e poi viventi e che è proseguita come dialettica della storia ossia dialettica della coscienza nel congiungersi come dialettica unitaria in GiovanniSilvia quale maschile e femminile di dio fa proseguire la vita ma la fa proseguire più solo come dialogo oltre ogni dialettica.


Uno e Uno vero

Quindi in conclusione: esiste in natura veramente un "popolo eletto" ma questo "popolo eletto " sono proprio i tutti anche se saranno pochi e comunque la caratteristica principale di questo popolo è il nomadismo, l'essere in cammino, il non piantare mai le tende e la meta è la nuova israele e la nuova città, la nuova polis Gerusalemme non è nell'uni-verso ma solo oltre l'universo, vale a dire nell'uno che è il momento in cui l'andare verso l'uno cessa poichè si è già nell'uno e la vita prosegue ma non prosegue più muovendosi verso l'uno ma prosegue come uno che permane stabilmente nell'uno.

Ma questo uno non sarà più l'uno statico tipico dell'uno simbiotico poichè anche la coppia soggetto-oggetto sono uno e infatti è fallace parla di uno e molteplicità poichè anceh la molteplicità sono tanti "uni" tante coppie di "soggetto-oggetto", "schiavo-padrone", "conoscente-conosciuto" dunque anche la cosiddetta "molteplicità in verità è un "uno", u uno che però guarda ancora fuori di sè e assoggetat a sè quanto percepisce fuori di sè come il suo oggetto, lo schiavo-conosciuto senza il quale cesserebbe di vivere cioè di essere.

Il movimento complessivo si può pertanto descrivere come un andare a partire da un Uno statico e simbiotico a un nuovo Uno questa volta dinamico e non più simbiotico che noi chiamiamo per distinguerlo appunto "uno vero" e ceh in definitiva mntre il primo uno era il "soggetto riflessivo individuale" (SRI) quale soggetto singolare che produceva la coppia interdipendnete, quest'ultimo è invece il "nuovo soggetto super-riflessivo" (SSR) che produce la nuova coppia intersoggettiva, la coppia dei diversi fattisi infine simili e quindi gemelli.

Entrare in clandestinità oltre ogni spirito di protagonismo

L'esodo quindi di cui qui trattiamo e solo così va inteso in maniera corretta è un esodo accentratore di tutta la luce esterna proprio come quella sorta di stelle già giunte al lo capolinea a cui diamo il nome di Buchi Neri. I Buchi Neri sono stelle di cui in un certo senso si può dire vivono in clandestinità e così deve fare il popolo eletto: vivere nascosti in mezzo ai tutti poichè la luce deve entrare e non uscire ossia l'energia non va dissipata in nuove proiezioni, in nuovi transfert ma devono catturare tutta l'energia esterna ceh costituisce l'universo per farne nuovo combustibile utilizzabile proprioper portare a compimento il viaggi che chiamiamo esodo al centro di se stessi oltre l'universo stesso.

Lì avverrà il rendez-vous tra tutti i mutanti dell'universo ossia tra tutti i predestinati alla redenzione finale dalla dimensione oggettuale e materiale dell'essere uno.

E nel momento in cui si dissolverranno i rami orizzontali di quell'albero che è anche genealogico che chiamiamo croce dell'universo sarà la stessa croce della vita nell'universo che scomparirà dissolvendosi come un semplice ricordo della croce dapprima e poi anche un tale ricordo si dissolverà nell'oblio totale e completo della schiavitù in terra straniera, l'Egitto, Babilonia, cioè l'universo.

L'Oltre (da non confondere con l'Andilà che invece è ancora universo) è la nostra vera patria.

La nuova Israele infatti si chiama Oltre.

Quell'albero che produce il frutto proibito che infondeva la scienza in chi si nutriva del prodotto della croce e che è il vero protagonista non antroporiferito del "Libro dei libri" è anche l'albero genealogico dell'evoluzione di tutte le forme e speci viventi in cui "Colui che era, che è e che sempre sarà" cioè "IL PENSIERO" si è dato forma sarà anche il NUOVO VIVENTE REDENTO e quindi non più in croce, il logos che era in principio, il dialogo che era in principio e quindi la relazione, la coppia che era in principio, i due termini dell'unico PRINCIPIO DIALOGICO.

I genitori resteranno, i veri genitori di tutte le forme viventi resteranno.

L'UNO-DUALE, La persona-duale.

Dopo la scimmia, la specie umana e dopo la vecchia specie umana, finalmente il DIO-PENSIERO come Persona.

Dio è una persona, l'UNICO INDIVIDUO, l'alfa e l'omega, il principio e la fine, la persona del processo stesso, processo che è stato sia processo evolutivo che individuativo e che gli antichi greci chiamavano "Automaton" poichè procedeva in maniera autonoma e automatico proprio come è il modo di finzionare del "principio di sincronicità" poichè l'uno inaftti non si muove per causa-effetto ma tutto insieme come una unità processuale.