Universo spazio-tempo e questione identitaria

Da LogicaUnitaria.

Questa è la nostra tesi: non è tizio, caio o sempronio che hanno un problema di identità e che quindi vanno in psicoanalisi o dallo psichiatra ma è l'universo che ha sempre avuto un problema di identità.

E' l'universo intero (Aldiquà + Aldilà) che è sempre stato uno squilibrato per 13,7 miliardi di anni e che pertanto è sempre stato DESIDEROSO di una identità che lo riequilibrasse e nel ricercare la sua vera identità ha fatto storia ma inevitabilmente la ricerca riprendeva allorché quell'equilibrio raggiunto si rivelava invece precario.

L'universo pertanto rimaneva uni-verso nella misura in cui continuava a fare e a produrre storia fino a che comprese che non ne sarebbe mai potuto uscire da un eterno ritorno rivelatosi infine anche come inutile, una inutile fatica di Sisifo. Allorché comprese cioè che la dialettica come la psicoanalisi come pratica dialettica si era rivelata interminabile in quanto ogni nuova sintesi dialettica ponendosi come nuova tesi produceva immancabilmente una nuova antitesi e così di generazione in generazione il gioco della dialettica (perchè è un gioco anche se un gioco tragico, una vera e propria perversione sado-masochista) si spacciava per novità ma di novità aveva soltanto l'apparenza essendo invece soltanto una nuova versione di un film già visto.

Fu così al termine della storia e quindi della dialettica essendo sinonimi che la dialettica stessa intuì il dialogo oltre la dialettica: comprese cioè che l'uscita dal labirinto della storia non era nel visitare tutte le stanze cioè le celle della prigione-storica ma indirizzarsi verso il tetto del palazzo della storia.

Fu così che il soggetto cioè l'energia dell'universo abbandonando la storia come fondamenta della sua identità abbandonò come per magia anche la realtà spazio-temporale ossia proprio l'universo chiuso cioè finito.

Fu questo l'ultimo atto del teatro della storia in cui si concretizzò l'ultimo esodo del popolo eletto e l'esodo era proprio l'esodo dall'universo, l'esodo dallo spazio-tempo.

In sintesi questo fu il trapasso da una vecchia e obsoleta evolutivamente parlando, identità ancora storica verso una nuova identità puramente relazionale.