Alla Croce

Da LogicaUnitaria.

Sole che non splendi mai

Tu che nasci dalle viscere della Terra

E anche te notte lugubre e ansante

che mi togli il respiro


Io son quì che affanno, arranco

pietra su pietra fin sulla soglia

della caverna.


Bambino, scendo scalzo

dalla montagna nella valle

dove si costruisce la città.


Cerco le tavole, le tavole della legge.

Cerco al buio, in silenzio,

al chiaror delle torce infuocate,

in prossimità delle catacombe dei miei antenati.

Morti e sepolti nel simbolo del pesce.


Morti e sepolti nei canali

che stanno nascosti

nel sottosuolo della città.


Oh Roma, Roma antica,

tu che parli solenne il latino.

Veglierò sulla tua tomba

al chiaror di un’ombra azzurra.


Adesso di più non posso dire.

Vorrei parlare, ah come vorrei parlare!

Ma il tempo è la forma della parola.

Aspetterò il Regno.




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