Attacca l'albero della logica se vuoi distruggere una volta per tutte i suoi frutti

Da LogicaUnitaria.

Oggi volevo scrivere due articoli ma sono un po stanco comunque quanto volevo dire in questi articoli lo dico in breve risultando perciò poco rigorosi.

Step by step

Nel primo volevo dire che io non sarei mai stato capace, per quanto io sia evoluto, di giungere ad eleborare un pensiero, una visione, come quella elaborata da GiovanniSilvia a cui pertanto la riconoscenza è enorme ma la cosa più importante che volevo scrivere è una intuizione in proposito e cioè che penso che neanche GiovanniSilvia ci sarebbero potuti arrivare ad una tale visione cioè ad un tale pensiero se non step by step ed è questo concetto di "step by step", gradino dopo gradino, mattone dopo mattone, il nucleo di questo articolo.

Io oggi e anche gli altri mutanti ovviamente, non abbiamo bisogno di arrivarci step by step ma possiamo assumere e fare propria una tale visione così com'è nel suo punto di arrivo mentre GiovanniSilvia il prototipo dovevano andare piano facendo un passo alla volta, vale a dire lavorare senza poter saltare i passi necessari: ecco allora tutti i momenti progressivi del percorso di Giovanni e di Silvia mentre io ma anche gli altri venuti dopo, per certi aspetti siamo più fortunati poichè possiamo partire direttamente dalla fine e non è che dobbiamo fare lo stesso percorso. Non dobbiamo cioè scoprire, inventare un bel niente in quanto un tale lavoro necessario è già stato fatto da GiovanniSilvia i battistrada, coloro che hanno aperto la via e lasciato i segnali lungo la strada nuova per quelli che verranno affinchè non si perdano. Essi cioè hanno inscritto nell'Essere e in maniera incancellabile.

Detto questo voglio ripetere che concepire un tale pensiero per me sarebbe stato impossibile per quanto io mi ritenga evoluto.

Di più: vorrei aggiungere che non ci sarei mai potuto arrivare da solo ma neanche se avessi campato duecento anni. Ci volevano proprio GiovanniSilvia.

E un po' come la conquista di una vetta da parte di un alpinista; una volta conquistata gli altri basta che seguano le tracce, l'erba calpestata che tracciano il sentiero dell'alpinista-prototipo per giungere alla vetta senza alcun bisogno di scervellarsi a chiedersi se deve svoltare a destra o a sinistra, basta seguire il sentiero già tracciato dai primi alpinisti. Queesti secondi alpinisti non è che devono scoprire una via nuova ma percorrere quello che è stata appena già scoperta.

Eppure mi ricordo che quando Silvia mi diceva che quelli dopo di loro avrebbero avuto vita facile rispondevo:

"Ma Silvia qui c'è da soffrire, soffrire e soffire!"

Eppure oggi alla luce dell'esperienza so che Silvia aveva ragione: il più del lavoro l'hanno fatto GiovanniSilvia e senza GiovanniSilvia saremmo costretti a vivere in un mondo che non saprei come definire se un mondo di merda, un mondo bacato, un mondo animale, si tratta in fondo dell'ultima specie animale quella dell'animale-umano, il mondo della competitività, dell'interdipendenza, del sadomasochismo, una vera follia insomma la cosiddetta normalità, che psicoanaliticamente parlando e quindi a mente fredda senza lanciare invettive è solo il mondo della proiezione reciproca, il mondo folle del transfert-controtransfert.

Detto questo, sì ne convengo il più del lavoro è già stato fatto ed è stato fatto da GiovanniSilvia, ora la sofferenza è solo la sofferenza dell'attesa dell'apocalisse finale, l'attendere del venir meno anche della forza d'inerzia dell'universo della proiezione-rimozione.


L'albero della logica

Il secondo articolo che avevo in progetto per oggi riguardava invece "lo scomparire dell'universo" e anche qui un breve sunto in breve in quanto sono molto provato.

Partiamo dall'immagine dell'albero e dei suoi frutti.

Non c'è bisogno che scompaiano i frutti, basta fare scomparire l'albero e automaticamente scompariranno anche i frutti dell'albero.

E anzi se tu prendi di mira i frutti poi i frutti rinascono: pertanto il nostro diventerebbe un lavoro di Sisifo.

Nel nostro esempio l'albero è l'albero della logica e questa logica è la logica della separazione.

Se tu attacchi una tale logica, questa non darà più alcun frutto.

Alcuni pensano che sia folle progettare l'apocalisse ma seguendo qeusto ragionamento si può intuire facilemnte come per fare scomparire l'universo non c'è bisogno della bomba atomica.

La bomba atomica è robbetta da soldatini: più che distruggere una o due città tipo Hiroschima e Nagasaki non fa.

E le altre città come le distruggiamo?

Andiamo sul sicuro quindi e distruggiamo l'albero e non i frutti dell'albero: attacchiamo la logica e tutto il resto accadrà da sè in un effetto domino apocalittico di portata universale.


Che cosa volevo dire con i due articoli precedenti?

Volevo semplicemente dire che GiovanniSilvia hanno fatto proprio un buon lavoro e ogni giorno che passa me ne rendo sempre più conto.

Io da solo non ci sarei mai potuto arrivare neanche se mi fossi letto e studiato l'intera Biblioteca del Congresso o la Biblioteca di Alessandria come si preferisce.

Il più è fatto e ora c'è solo da soffrire in attesa della scomparsa della vecchia logica.

Alla luce dell'esperienza comincio a dare ragione agli gnostici cristiani che dicevano che Gesù se la rideva e sghignazzava a crepapelle sulla croce o come Silvia che diceva che Giordano Bruno se la rideva bellamente sul rogo.

Ormai non resta che soffrire, soffrire e ridere, ridere e soffrire.

E soprattutto mai attaccare i frutti ma solo l'albero da cui si originano tali frutti e quindi la logica a meno che non abbiate del tempo da perdere.

Questo volevo dire.

Lavoro di Sisifo e lavoro intelligente

Se attacchi i frutti poi li devi riattaccare e se non devi riattaccare i frutti perchè li hai già eliminati dovrai riattaccare i frutti dei frutti ma se tu attacchi l'albero distruggi tutto fino alla quinta e alla sesta generazione.

Le persone più buone sono anche le più cattive proprio perchè sono veramente buone ossia anche intelligenti.

I frutti della logica della separazione non possono essere buoni proprio perchè è l'albero stesso che è imparentato con la scimmia: la materia infatti non è un destino ineluttabile come predicano i materialisti e realisti e anche gli idealisti nei fatti anche se a parole, solo a parole lo negano.

Occorre farsi consapevoli che è una logica che produce materia o meglio massa, sia massa materiale che massa immateriale.

Elimina dunque questa logica ed elimini automaticamente anche tutta la massa dell'universo.

Questa logica occorre eliminarla soprattutto e principalmente in noi e il più è fatto.

Credere infatti che esista veramente un mondo altro da quello che noi percepiamo e noi percepiamo solo il nostro pensiero, è una follia che chiamiamo concretismo.

Dunque una volta eliminata in noi una tale logica della separazione non è che il più del lavoro è fatto ma tutto il lavoro è fatto: il percepente e il percepito sono infatti per la nuova logica unitaria una cosa sola inscindibile.

Alcuni potrebbero obiettare: ma allora esisti solo tu che sei l'Uno?

Sì, esiste solo l'Uno ma l'uno non è uno: l'uno è due.

Perchè è due? Perchè se non fosse due non potrebbe essere uno.

L'uno infatti prima del Big Bang non sapeva di essere Uno e l'ha saputo solo dopo l'evento Big Bang perchè si è visto due ma nel vedersi due ha creduto che l'altro fosse veramente altro ed è stato in quel momento che nasce la vecchia logica della separazione che ha cominciato a dare i suoi frutti riproducendosi di generazione fino aGiovanni Silvia che hanno ripristinato il non-sapere precedente al Big Bang e il sapere dopo il Big bang sapendo pertanto simultaneamente sia della loro origine unitaria sia della loro dualità che però rimane una dualità unitaria.

Volete continuare ad attaccare i frutti?

Fate pure ma con questa STORIA non la finiremo più.

Ma ci vuole tanto a capire che non esiste una megasintesi possibile ma che la dialettica è interminabile proprio come è interminabile la psicoanalisi?!

La relazione oltre la storia, la logica unitaria oltre la psicoanalisi.

E anche l'Oltre oltre un qualsiasi Aldilà.



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