Comunicazione e sadomasochismo

Da LogicaUnitaria.

"E il pensiero infine cessa anche di pensarsi per più solo sentirsi"

(Silvia Montefoschi biologa e medico-psicoanalista in merito agli ultimi tempi apocalittici post-psicoanalitici)


L'evoluzione relazionale umana dalla sessualità alla comunicazione

In questi ultimi tempi storici se non recentissimi, lo scenario relazionale è mutato e l’evoluzione è andata talmente avanti ma talmente avanti che oggi e solo oggi beninteso, possiamo dire che comunicare è come andare a caccia di un padrone o di una schiava.

Oggi solo la comunicazione strettamente tecnica è legittima mentre ogni altro tipo di comunicazione è roba da esseri primitivi.

Oggi infatti non si ha alcun bisogno di comunicare per il semplice fatto che non abbiamo più bisogni se non per motivi tecnici.

Comunicazione tecnica e comunicazione affettiva

Cosa vuole dire motivi “tecnici”?

Vuole dire: vitto, alloggio e vestiario e non mi pare manchi altro per completare il quadro dei bisogni tecnici.


La nostalgia del vecchio mondo relazionale

Se però si ha ancora altri bisogni di tipo non strettamente tecnico significa solo che si ha nostalgia di un padrone o di una schiava il che tradotto significa “come si stava bene quando dovevo fare solo il maschio e al resto ci pensavano le femmine” oppure “come si stava bene quando dovevo fare solo la femmina e al resto ci pensavano i maschi”.

Comunicare è roba da pelandroni e pelandrone o per nostalgici-nostalgiche.

Avanti, forza: questo è solo l’inizio.

Cosa c'è dopo che si è superata non solo la sessualità ma anche la stessa comunicazione come modalità relazionale?

Sappiamo come per l'isterico e l'isterica ogni scusa è buona pur di relazionarsi con il medico: basta fingersi malati.

Sappiamo come per l'isterico e l'isterica ogni scusa è buona pur di relazionarsi con colui che sa: basta fingersi ignoranti.


Cantare

Ma se la comunicazione è superata cosa ci rimane?

Il canto ci rimane.

Cantare non è comunicare.

Cantare è dire, parlare in verticale, poi “chi coje coje” come si dice a Roma.

Cantare è parlare con nessuno ma “chi coje” è proprio quel “nessuno”.

La telepatia

Non c’è bisogno di comunicare,

esiste la telepatia,

le onde del pensiero viaggiano

e viaggiano

oltre il sistema solare

e chi coje

è proprio l’interlocutore giusto.


La fine del mondo coincide con la fine della preistoria del Logos

Comunicare

è roba vecchia

dell’epoca della preistoria

sì è vero, della preistoria avanzata

ma sempre della preistoria.


In principio era la parola vera

La parola vera ama la verticalità.

la parola vera non chiede un padrone

la parola vera non chiede una schiava

la parola vera non chiede

la parola vera non manca

la parola vera è

la parola vera è silenzio

la parola vera produce il silenzio

la parola vera ordina il silenzio.

Dall'amore dei sonnambuli alla relazione dei risvegliati

“Ma è l’amore!” dice il mondo

ma infatti nessuno ha negato che il sadomasochismo sia anch’esso l’amore.

Nel mondo ci vuole sempre un motivo per stare insieme

e il sadomasochismo è un buon motivo

un “motivo razionale” addirittura come si giustifica il mondo.


La vecchia ragione

Non sappiamo che farcene di quella “vecchia ragione”.

E’ finita l’epoca della comunicazione

ed è iniziata quella della “pura presenza”

l’epoca della “nuova percezione”.

Dopo aver superato la biosfera grazie al primo simbolo (l'utensile di pietra della preistoria umana) è venuto il momento di superare anche la noosfera

Oltre la Noosfera

il Pensiero Puro.

La cultura?

Anch’essa roba vecchia,

un’altro nome per indicare sempre la noosfera

la sfera dei pensati.


Non imitare quegli intellettuali che pensano a tavolino

Non siamo comunque noi ad andare in questa direzione

ma è la natura che sta già andando in questa direzione

e i segni nella storia che parlano di questa direzione ci sono già tutti.

Nostalgia è feticismo

In questo articolo per brevità ho scritto “sadomasochismo” ma non dimentichiamoci che “sadomasochismo” e “feticismo” praticamente sono la stessa cosa nel senso che il feticismo conduce inevitabilmente al sadomasochismo e il sadomasochismo inevitabilmente potenzia sempre più il feticismo.

Evidentemente lo spettro di tali fenomenologie è ampio e va da blando fino a feroce e tuttavia sempre e in ogni caso si tratta di massificazione del pensiero ovvero di ostacoli al raggiungimento del “pensare allo stato dell’arte” che la psicoanalisi si prefigge.


Pensare allo stato dell'arte

Cosa significa “pensare allo stato dell’arte”?

Significa smettere di pensare per “ESSERE” infine e finalmente il Pensiero stesso.

Alcuni commenteranno:

“Ma allora se perfino la comunicazione e quindi la cultura è roba preistorica, è proprio la fine del mondo!”

Eh sì! E’ proprio la fine del mondo e i segni ci sono tutti.

In ogni caso il processo va da sè, come sempre del resto.

Una nuova morte non più dei singoli ma di una intera specie

Occorre rassegnarsi: non muoiono solo gli individui singoli ma anche intere specie di viventi per lasciare il posto ad una specie superiore meno guerrafondaia: l’evoluzione, cioè la vita, avanza.

Chi non muore mai è la vita in sè: la vita del pensiero beninteso che è il primo e vero vivente, l’alfa e l’omega e anche l’oltre omega.

Il Pensiero: il Vivente.

Gli ultimi rivoluzionari

E chi ha combinato tutto questo patatrac?

E’ vero è stata Silvia Montefoschi anzi GiovanniSilvia ma tutto è incominciato con Sigmund Freud e in un certo senso è lui il vero responsabile in quanto voleva andare e comunque è andato alla radice delle cose: la sessualità ovvero la relazione maschile e femminile di Dio e così ha aperto un vaso di Pandora e ormai bisogna ballare.

Quindi andate a rompere i coglioni a Sigmund Freud e non a me, io sono solo un soldato.

Rivolgetevi al generale.

Comunque non vi consiglio di mettervi contro la psicoanalisi: è come suicidarsi.

Sigmund Freud come Jung del resto sono stati e sono dei dipendenti dell’Automaton il Grande Imprenditore della Grande Impresa Universale.

Piuttosto mettetevi il cuore in pace e aspettate tranquillamente di fare il vostro tempo: siete roba vecchia, roba di altri tempi, forme viventi anacronistiche.

Verrete, anzi “verremo” (mi ci metto anche io dato che la fisica quantistica insegna che lo sperimentatore e l’oggetto di sperimentazione sono la stessa cosa) spazzati via dal vento dello spirito dell’amore universale.

Questo articolo, chi è identificato nei suoi contenuti di pensiero, lo considererà inevitabilmente “pessimista” mentre chi è identificato nella sola attività pensante facendo quindi astrazione dei contenuti di una tale attività, lo considererà “ottimista”.

Io sono ottimista, anzi euforico dall’ottimismo.

Va da sè comunque che un tale processo rivoluzionario non può essere indolore, su questo non ci facciamo illusione anche perchè prima di partire per il viaggio infinito verso l'oltre GiovanniSilvia ci hanno dato le ultime consegne, e i ragguagli e le informazioni utili per rimanere lucidi e non farsi soggiogare da false speranze che sono sì umane anzi troppo umane ma che ci allontanano da quella lucidità senza la quale si perde di vista l'obiettivo dell'agire rivoluzionario:


"Il finito proprio perchè finito non può mai finire

ma può solo scomparire.

Tuttavia quando scomparirà

scomparirà in assoluto per non più ritornare."


(GiovanniSilvia)


Ecco che allora l'Essere trapasserà definitivamente dal pensarsi al sentirsi ponendo così termine definitivamente alla dialettica luce/tenebre perchè chi produce l'ombra è proprio la luce.


Post-scriptum: ho scritto "Io sono ottimista, anzi euforico dall’ottimismo" perchè così avevo scritto nell'articolo originario qui aggiornato, revisionato e corretto ma oggi non corrisponde più al mio vissuto attuale tale "ottimismo", non che sia pessimista, non sono nè ottimista nè pessimista ma mi limito ad affidarmi al processo evolutivo che è anche un processo individuativo. Certamente non posso mettermi a cantare e ballare dalla gioia e tuttavia sono fiducioso che il processo rivoluzionario giunga infine a quella meta che l'universo si era prefisso con l'evento Big Bang: "la distinzione nell'unione e l'unione nella distinzione" tra i due termini del discorso e siccome il Discorso è Dio, i due termini del discorso sono il maschile e il femminile di Dio.

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