Divenire Dio

Da LogicaUnitaria.

Dio è il trascendente immanente, è l'Automaton, la sincronicità stessa, l'Intero, l'Intero vero e non un Intero ancora parziale.

Dio non è il Dio del solo mondo ma è il Dio del tutto.

L'uno è l'unione simbiotica del conoscente con il suo conosciuto, del riflettente con il suo riflesso.

L'uno vero è l'unione nella distinzione dei due conoscenti che si riconoscono come l'Uno e l'Altro di un processo conoscitivo unitario inseparabile nei suoi momenti discreti.

Dio è il continuum del processo conoscitivo.

Dio è l'Infinitamente Vivente


Voi siete dei a mia immagine e somiglianza

"A mia immagine somiglianza" ci permette di entrare nel mistero della vera natura di Dio.

Questa affermazione riportata nella Bibbia nel Libro del Genesi può far pensare che Dio è uomo e donna cioè è relazione principalmente ma anche che Dio è creatore e che è creatore proprio perchè è uomo e donan cioè che è creatore perchè è Relazione Creativa cioè è Relazione Prolifica.

Entrambe le letture comunque aiutano ad inquadrare meglio tutta la questione.


"Rispose loro Gesù:

«Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi?

Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),

a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?"

(Giovanni 10, 34-36)

Solo il creatore immortale esiste veramente e non le creature mortali

Parlare di un "divenire Dio" fa già mettere in allarme sulla presenza di qualche psicosi più o meno latente perchè di solito semmai si discute se Dio esiste oppure non esiste.

L'abbiamo già detto, il nostro punto di vista è che solo Dio esiste e che noi si sia le sue creature un po' come me che sono i pensante e i miei pensieri sono le mie creature. Poi i miei pensieri si modificano si trasformano, muoiono cioè si dimenticano e insomma alla fin fine esisto solo io in quanto pensante e non i miei pensati che lasciano il tempo che trovano. Esiste veramente cioè l'elaborante più che gli elaborati.

Tra gli umani c'è stato un uomo, il rabbi Jeshua di Nazareth che è giunto a consapevolizzarsi della sua consustanzialità con il Dio.

Tempo ne è passato però, duemila anni, cambiano i tempi e le necessità del processo evolutivo e se fino ad oggi era sufficiente una tale coscienza della consustanzialità con Dio, oggi le nuove necessità evolutive ci chiedono di arrivare alla perfetta identicità con Dio che è molto più di essere consustanziali a Dio o figli di Dio.

In verità Dio non è mai esistito in quanto nessuno è nato con la consapevolezza di essere Dio stesso cioè nessuno si è svegliato ad una tale consapevolezza e infatti Gesù uomo e Dio è stato croceiffisso ed è rimasto in croce fino alla fine dei tempi. Proprio perchè l'essere uomo e anche Dio conduce necessariamente alla croce.

Il mito della resurrezione del Cristo

Non c'è stata infatti alcuna resurrezione, la resurrezione è stato solo un sogno prospettico.

Questo non significa che io neghi la resurrezione di Cristo: coloro che hanno visto il Cristo risorto hanno semplicemente visto prima ciò che sarà dopo ma la visione anceh la sola visione prospettica è già realtà, appartiene anch'essa alla realtà. Se non ci fosse stata la visione prospettica della resurrezione non ci sarebbe stata nemmeno la resurrezione reale.

"Nostro Signore è in croce e vi rimmarrà fino alla fine dei tempi" disse una priora di un monastero, tral'altro nemmeno molto colta e a dir la verità neanche molto santa ma in quel momento ispirata dallo spirito. Disse questo ad un medico che doveva curare una monaca affetta da tubercolosi da diciotto mesi che lamentava che il rabbi di nazareth è rimasto in croce solo tre giorni mentre quella monaca vi era già da diciotto mesi.

La necessità evolutiva del ritorno del Cristo nelle sembianze di Donna

"L'essere uomo e anche Dio conduce necessariamente alla croce" abbiamo scritto ma se tu invece di essere solo uomo sei l'uomo e la donna cioè coincidi con la relazione che è la vita, l'essenza della vita, se tu coincidi con il Dio e sei quindi solo Dio, allora non sei più in croce ed è questa la vera resurrezione.

Ecco perchè è necessaria una identità duale.

Ecco, è quì e solo qui che si può rinvenire il senso evolutivo di ogni movimento storico e sociale anche di tipo solo sindacale se vogliamo di emancipazioen della donna che è chiamata ad essere il Femminile di Dio cioè non la serva di Dio o la madre di Dio ma Dio stesso.

Dio non esiste, hanno ragione gli atei, Dio come tutto anch'esso è il prodotto del lavoro, è il lavoro e solo il lavoro che crea.

Dio non esiste ma esisterà ed oggi c'è già ed è il prototipo dell'archetipo dell'ultima coniunctio a cui seguiranno a breve tutti gli altri "144 mila" di apocalittica memoria e non uno si perderà.

Tutti anch'essi prototipi e non copie platoniche: l'idea dell'archetipo dell'ultimo coniunctio coincide infatti con l'ideante stesso e non è solo un simbolo che rimanda ad esso.

L'esodo

L'astronave, nuova Arca di Noè, che poi è il pensiero stesso, rimarrà parcheggiata nella piattaforma ai confini estremi dell'universo e solo quando sarà salito anche il più ritardatario degli ultimi mutanti spiccherà il volo oltre l'universo per continuare come un nuovo inizio il viaggio infinito dell'evoluzione dell'Essere che vuole solo sempre più Essere.


Parole chiavi di questo articolo:

  • Consustanzialità con il Dio
  • Identicità con il Dio
  • Identità duale
  • Archetipo dell'ultima coniunctio




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