Friedrich Nietzsche

Da LogicaUnitaria.

Friedrich Nietzsche (1844 - 1900) è stato un importantissimo filosofo e filologo tedesco del "dopo-Hegel".

"Assurdamente presto, a sette anni, io sapevo già che una parola umana non mi avrebbe mai raggiunto: ma qualcuno mi ha mai visto rattristato per questo?"

(Friedrich Nietzsche)


Al periodo wagneriano segue quello illuministico e infine quello nichilistico della volontà di potenza

Nella sua filosofia si distingue una fase wagneriana, che comprende La Nascita della Tragedia e le Considerazioni inattuali, in cui il filosofo combatte a fianco di Richard Wagner per una "riforma mitica" della cultura tedesca.

Questa fase sarà poi abbandonata e rinnegata con la pubblicazione di Umano, troppo umano – nella stagione cosiddetta "illuministica" del suo pensiero –, per culminare infine, pochi anni prima del crollo nervoso - probabile conseguenza di una patologia neurologica ereditaria – che metterà fine alla sua attività, nella fase più prominente del suo pensiero (quella della trasvalutazione dei valori e del nichilismo attivo, costellata dai concetti di oltreuomo, eterno ritorno e volontà di potenza) che ha il suo apice e inizio con la pubblicazione del celeberrimo Così parlò Zarathustra.


Fondamentale per la formazione del giovane Nietzsche è altresì la lettura, nel 1866-67, de Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer, incontro definito dal filosofo "caso divino". Così, in una riflessione registrata in una pagina autobiografica, Nietzsche ricorda la prima lettura del capolavoro schopenhaueriano:

« In esso ogni riga gridava la rinuncia, la negazione e la rassegnazione, lì io guardavo il mondo come dentro uno specchio, e insieme la mia vita e la mia anima, investito di orrore; in esso come fosse un Sole, il grande occhio dell'arte mi fissava, staccandomi dal mondo; io vi vedevo malattia e salvezza, esilio e rifugio e inferno quanto paradiso. »

Nietzsche e la fisiologia

"I fisiologi dovrebbero riflettere prima di stabilire l'istinto di conservazione come istinto cardinale di un essere organico . Un'entità vivente vuole soprattutto scatenare la sua forza - la vita stessa è volontà di potenza: - l'autonservazione è soltanto una delle indirette e più frequenti conseguenze di ciò."

(Friedrich Nietzsche "Al di là del bene e del male")


Bibliografia 1872-1889

– Die Geburt der Tragödie, (La nascita della tragedia dallo spirito della musica ovvero Grecità e pessimismo), 1872

- Sull’utilità e il danno della storia per la vita

- “La Gaia Scienza”

- “Aurora”

- “Umano troppo umano”

- “Così parlò Zarathustra”

- “Genealogia della morale”,

- “Al di là del bene e del male”

- “Crepuscolo degli idoli”

- “L’Anticristo”

- “La volontà di potenza”

- “Ecce Homo”


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Precedenti versioni della voce da integrare

Friedrich Nietzsche (Röcken, 15 ottobre 1844 Weimar, 25 agosto 1900) filosofo poeta e filologo tedesco appartiene come Shopenauer e altri filosofi meno noti al "dopo Hegel", terminologia con la quale si intende l'insieme di quei pensatori susseguenti alla megasintesi filosofica operata dal pensiero dialettico di Hegel sia come reazione critica sia come ripresa delle tematiche e problematiche suscitate da quella grande sintesi di 2000 e passa anni di elaborazioni filosofiche operata dal sistema hegeliano.

Nietzsche viene anche considerato ispirato di movimenti di pensiero contemporanei quali l'esistenzialismo (Heidegger, Sartre), il post-moderno (Lyotard, Vattimo) e il post-strutturalismo (Foucault, Deleuze).

La periodizzazione del pensiero nietzschiano

Si distinguono nel pensiero di Nietzschie una prima fase wagneriana che prende inizio con la prima opera di Nietzsche "La nascita della tragedia" dove i concetti di "spirito apollineo" e "spirito dionisiaco" sono il fil rouge di tutta l'opera a cui segue una seconda fase illuministica per terminare in un'ultima fase quella della "grande politica" del trionfo del nichilismo e della profezia zarathustriana della nascita di un oltre umano . E' altresì il pensatore di un nuovo modo di concepire la temporalità come l'eterno ritorno.


La concezione nietschiana della morte di Dio

Di Nietzschie è nota l'espressione "Dio è morto":

« Gott ist tot! Gott bleibt tot! Und wir haben ihn getötet! » « Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! »

(Friedrich Nietzsche, La gaia scienza, Frammento 125)

La scuola del sospetto e l'alba di una contro-cultura

E invalso nella storiografia filosofica considerare il pensatore dell'eterno rotorno e dell'oltre uomo appartenere assieme a Freud e a Marx a una così definita "scuola del sospetto". Mentre uno dei suoi più importanti interpreti Gilles Deleuze giunse fino a dire che "se Freud e Marx sono l'alba della nostra cultura Nietzsche è molto di più: l'alba di una contro-cultura".


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http://it.wikipedia.org/wiki/Friedrich_Nietzsche



ANTOLOGIA


"Si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari. E perché non volete sfrondare la mia corona?

Voi mi venerate; ma che avverrà, se un giorno la vostra venerazione crollerà? Badate che una statua non vi schiacci!

Voi dite di credere a Zarathustra? Ma che importa di Zarathustra! Voi siete i miei credenti, ma che importa di tutti i credenti!

Voi non avevate ancora cercato voi stessi: ecco che trovaste me. Così fanno tutti i credenti; perciò ogni fede vale così poco.

E ora vi ordino di perdermi e di trovarvi; e solo quando mi avrete tutti rinnegato io tornerò tra voi."


"Man vergilt einem Lehrer schlecht, wenn man immer nur der Schüler bleibt. Und warum wollt ihr nicht an meinem Kranze rupfen?

Ihr verehrt mich; aber wie, wenn eure Verehrung eines Tages umfällt? Hütet euch, dass euch nicht eine Bildsäule erschlage!

Ihr sagt, ihr glaubt an Zarathustra? Aber was liegt an Zarathustra! Ihr seid meine Gläubigen: aber was liegt an allen Gläubigen!

Ihr hattet euch noch nicht gesucht: da fandet ihr mich. So thun alle Gläubigen; darum ist es so wenig mit allem Glauben.

Nun heisse ich euch, mich verlieren und euch finden; und erst, wenn ihr mich Alle verleugnet habt, will ich euch wiederkehren."


(F.Nietzsche, "Così parlò Zarathustra", Della virtù che dona,)