Friedrich Schelling

Da LogicaUnitaria.

Il concetto di Anima Mundi riemerse quindi nuovamente durante il Romanticismo, in Germania.

In particolare Schelling riprese la concezione neoplatonica che vede il principio intelligente presente già nella natura in forme embrionali o potenziali.

La natura, per Schelling, è un'«intelligenza sopita», uno «spirito in potenza». La natura non potrebbe evolversi fino all'uomo se non avesse già dentro di sé lo spirito divino. Gli organismi inferiori sono solo limitazioni o aspetti minori dell'unico organismo universale che nell'essere umano trova piena realizzazione. L'anima del mondo diventa infatti pienamente autocosciente soltanto nell'uomo, che rappresenta così il vertice, il punto di passaggio dalla natura verso Dio, che in essa si riflette.

Nella natura è presente dunque un evoluzionismo, un'intenzionalità finalistica, che si specifica in organismi via via più complessi a partire però da un principio semplice e assolutamente unitario.


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