Gesù Giovanni Pietro e Giuda

Da LogicaUnitaria.

Traditori e amanti

Il traditore passivo pur amandolo non testimonia pubblicamente che lo conosce: si tratta di Pietro che vede Gesù ancora fuori di sè.

Giuda Iscariote è invece il traditore attivo che non lo ama sentendosi tradito quando comprende che il rabbino di Nazareth non è un sionista cioè un nazionalista ma che il Regno di cui parla è ben altra cosa, una vera follia per il suo modo di pensare ancora antroporiferito ed è antroporiferito proprio perchè non ha conoscenza empirica del Padre il Pensiero Vivente.

Diversamente da costoro Giovanni di Zebedeo è l'incestuoso divenuto infine l'uomo immortale che non vede Gesù come altro da sè ma come lui stesso, tanto che si dovrebbe parlare più che di Giovanni invece di Gesù-Giovanni, una sola persona. Già questo dimostra che la concezione dell'ortodossia cristiano-cattolica del figlio unigenito del Padre è fasulla ma che invece questo carisma come una sorta di sacerdozio si tramanda dal prototipo nato dalla rabbina eterodossa Myriam di Nazareth nella discendenza del Logos, il sangue reale o santo Graal, questo se vogliamo credere alla genetica e alla biologia perchè lo spirito è chimica e viceversa e non è astrazione ovvero il Logos che era in principio si è incarnato veramente e non è solo un modo di dire, parliamo cioè di informazioni presenti nel codice genetico di una nuova specie umana.

Prendersi cura dell'Essere

Un carisma indelebile perchè genetico questo che a sua volta costoro, i giovannei ossia le sette stelle dell'Asia Minore hanno trasmesso ad altri umani sempre per via biologica nelle generazioni seguenti per creare un popolo di sacer-dux proprio come sono gli psicoanalisti che seguono i dettami di Martin Heidegger secondo il quale compito del vero umano è la cura cioè "prendersi cura dell'essere" ed è proprio in questo prendersi cura dell'essere, cioè nel situarsi su un piano ontologico e non meramente antroporiferito in cui consiste il "che cosa significa pensare veramente", ossia l'arte e la scienza del vero pensare.

Il testo originale

Così si dice in Giovanni 21

1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.

4 Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». 6 Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi la sopravveste, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.

9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora». 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.

13 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 17 Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. 18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». 19 Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

20 Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22 Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 23 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».

24 Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25 Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.



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