Il futuro è una droga

Da LogicaUnitaria.

Identità storica e identità relazionale

Due destini per una sola persona

Chi scrive questi articoli su facebook, cioè Andrea Morelli che poi sarei io, prima o dopo morirà: devo farmene una ragione.

Diversamente accadrà invece ad AndreaThérèse che non moriranno e non moriranno per il semplice fatto che non sono mai nati essendo essi da sempre: prima ancora che il mondo fosse essi infatti erano già.

Il processo di transumanizzazione quale sprint finale del processo di individuazione consiste proprio nell'abbandonare ogni identità ancora storica per una nuova identità puramente relazionale.

Non c'è nè inferno nè paradiso ma c'è solo la morte come destino inevitabile per chi continua a coltivare una identità che non può essere che mortale e le identità storiche, tutte le identità storiche essendo identità finite fa di tali esseri umani pertanto anche esseri mortali.


Il futuro è il nuovo oppio dei popoli

L'oppio dei popoli non è la religione ma è credere al futuro.

Il futuro è una illusione essendo la realtà vera solo il presente.

Pertanto la vita infinita o è già presente in questo presente o semplicemente non esiste alcuna vita infinita.

Occorre pertanto per rifuggire da un tale oppio dei popoli consapevolizzarsi che ciò che fino ad oggi abbiamo chiamato passato e futuro sono nel presente e solo in questo presente è, sia tutto il passato che anche tutto il futuro.

Il presente come Trascendente-Immanente

Questa concentrazione di tutto il passato e di tutto il futuro nel presente noi lo chiamiamo Trascendente-Immanente o anche Automaton, Divina Provvidenza, Principio di Sincronicità,

In quanto trascendente è Dio ma siccome questo Trascendente non è solo trascendente ma è anche immanente, noi stessi siamo Dio e non c'è altro Dio che noi.

Non si tratta però di abbassare Dio all'anthropos ma semmai e al contrario si tratta di innalzare l'anthropos al Dio.


Dalla consustanzialità alla identicità con il Trascendente-Immanente

Si potrà obiettare che anche nel cristianesimo è presente in qualche modo il concetto di trascendente-immanente e infatti si dice che gli esseri umani in quanto figli di Do sono anche consustanziali al Dio.

Ecco adesso si tratta di fare un passo avanti e andare oltre la consustanzialità per realizzare l'identicità con il Dio perchè la consustanzialità mantiene ancora il dualismo corpo-anima, materia-spirito che pertanto ribadisce la vecchia logica della separazione.

La realtà è il presente, solo il presente e in questo "hic et nunc" c'è non solo tutto il passato ma anche tutto il futuro.


L'infinitamente vivente

Molti però non riescono nemmeno a intendere questo linguaggio e travisano il discorso credendo che la questione dell'immortalità invece si riduce a riuscire a campare oltre gli 80 anni magari fino a 120 anni o anche 200, 250 anni o anche più ma la vita così intesa è sempre in ogni caso la medesima vita finita anche se si potesse sopravvivere per 10 miliardi di anni. Sappiamo infatti che allo scoccare del suo diecimiliardesimo compleanno la nostra stella Sole, che attualmente ha 5 miliardi di anni, terminerà la sua esistenza per sempre chiudendo così definitivamente un lungo capitolo della storia dell'universo ma la vita continuerà lo stesso.

La vita infinita che è la vita dell'infinitamente vivente non ha nulla a che fare con la longevità o la salute corporea-materiale e si può addirittura non essere ancora trapassati eppure già vivere nella vita infinita: io per esempio, parlo dunque per esperienza e non per sentito dire, come Andrea Morelli vivo nella vita finita ma come AndreaThérèse già vivo nella vita infinita, prova ne sia che quando sto con Thérèse Martin sono al di sopra di tutte le "bagatelle della Terra".


Il problema e il compito di stabilizzare una nuova identità già puramente relazionale ma ancora instabile

Il problema nel mio caso e nei casi come il mio infatti è un'altro: e quello di stabilizzare questa nuova identità puramente relazionale, prova ne sia che io molto spesso ritorno come ad essere Andrea Morelli anche se mai del tutto.

Dire che questa via porta ad essere degli emarginati e asociali e che non si può vivere come dei Robinson Crusoe sarebbe come accusare il regno Unito della seconda metà del 1700 che si avviava ad abbandonare definitivamente la forma economica-sociale feudale di diversificarsi troppo dal resto dell'europa ancora feudale e in questo senso di appartarsi e non voler socializzare con le altra realtà sociali con un altro stile di vita ancora più feudale.

Il Regno Unito della fine del 1700 non è Robinson Crusoe ma è la stessa direzione dell'evoluzione.


L'ontogenesi ricapitola la filogenesi

Del resto cosa insegnavano Marx-Engels e prima di loro il biologo Ernst Haeckel ma anche Jung dopo di loro?

Dicevano che non è l'animale che spiega l'uomo ma è l'uomo che spiega l'animale cioè è il punto d'arrivo dell'evoluzione che spiega il passato e non viceversa.

Non è l'europa feudale che spiega il Regno Unito capitalistico ma è il punto d'arrivo dell'evoluzione che spiega il passato e non viceversa.


Discorso sul valore dell'empatia

Capita invece talvolta che pazienti già mutanti e quindi SSR vadino in analisi da psicoanalisti ancora SRI e che questi pieni di buona volontà si sforzino di mettere in atto quella virtù tanto umana troppo umana che si chiama "empatia".

Imamginatevi un essere umano che sentendo di soffrire di una qaulche problematica psichica si rivolgesse ad uno psicoanalista pieno di buona volontà e di tanta empatia ma fondamentalmente ancora genealogicamente molto imparentato con le scimmie.

Provate a immaginarvi il dialogo:

"Certo che se lei si intestardisce a camminare su due sole zampe è ovvio che poi lei si stanca con relativa sofferenza. Trovo stupido camminare su due sole zampe quando il creatore ci ha dotato di quattro zampe per poter così avere un equilibrio più stabile. Perchè vi volete complicare la vita voi umani?"

"Oh che stupido, non ci avevo pensato. Grazie dottore per avermi svegliato."

Della serie: i miracoli della virtù dell'empatia di cui un vero psicologo dovrebbe essere dotato per essere un buon psicoterapeuta.

La realtà è che alla natura non glie ne può fregà di meno dell'empatia: ciò che alla natura interessa e ha sempre interessato è l'evoluzione cioè procedere nel suo cammino infinito.

Io infatti non piango per la morte di Andrea Morelli, piangerei piuttosto semmai per la morte di AndreaThérèse ma loro, che poi sarei sempre io, il mio vero Io che poi è il Sè per dirla con un linguaggio junghiano, non moriranno mai: il soggetto ancora singolare cesserà di essere soggetto poichè solo un soggetto duale può reggere ai tempi lunghi dell'evoluzione.


Il soggetto riflessivo individuale (SRI) nel momento in cui appare nella storia il nuovo soggetto super-riflessivo (SSR) cessa di essere un soggetto per essere più solo l'Io

I soggetti singolari, tutti i soggetti singolari, anche quelli con più buona volontà e conoscenza in ultima analisi sono tutti guerrafondai perchè è così che funziona il soggetto singolare e non c'è alcuna cattiveria.

Gli animali infatti attaccano quando si attenta solo alla loro vita corporea-materiale mentre gli esseri umani attaccano anche nel caso si attenta alla loro identità storica, anzi è soprattutto in questo caso che attaccano e diventano aggressivi. Per gli esseri umani, a differenza degli animali, una minaccia alla propria identità spirituale è una minaccia più grave ancora di una minaccia alla propria integrità corporea.


Forme viventi che pensano, forme viventi che sanno di pensare e forme viventi che sanno di essere il pensiero stesso

Questo accade perchè gli esseri umani attuali sono ancora una forma umana preistorica, cioè una umanità non ancora compiuta o come dico io per esemplificare "nata prematura al nono mese invece che al decimo mese": gli animali infatti pensano e gli umani di più degli animali hanno che loro oltre a pensare sanno di pensare ma questo sapere non è ancora una identità con il pensiero stesso identificandosi quindi ancora nella forma corporea-materiale e non nella sola funzione pensante.

I mutanti sono pertanto invece l'alba di una nuova e vera umanità che oltre a pensare come gli animali, che oltre a sapere di pensare come la vecchia umanità, sa anche di essere il pensiero e di essere solo il pensiero, intendendo il pensiero non come un contenuto statico ma solo come la funzione pensante stessa.

"Solo un Dio ci può salvare" diceva l'ontologo Martin Heidegger e infatti il nuovo soggetto duale è proprio questo Dio.

Questo Dio però non può in nessun modo salvare l'umanità ma può salvare solo la vita, la continuità della vita. Per l'umanità che ormai coincide con il soggetto singolare anzi ex soggetto singolare poichè di soggetti in tutto l'universo c'è nè solo uno (vedi il concetto di "Pensiero Uno") per cui nel momento che il soggetto raggiunge il livello superiore di SSR, al livello inferiore non c'è più il soggetto ma c'è solo l'Io ossia l'egoriferimento e l'antroporiferiemnto che è la radice di ogni versione di egoriferimento.

Al livello inferiore dei tanti "Io" cosa ci possiamo aspettare?

La guerra, solo la guerra.

La speranza e l'accanimento terapeutico conseguente

C'è chi insiste con una sorta di accanimento terapeutico ma non c'è più niente da fare e ci si può solo illudere perchè il cowntdown è già iniziato.

"Possono volerci altri venti anni o anche solo un miliardesimo di secondo" (Silvia Montefoschi, biologa e medico-psicoanalista)

Così va l'evoluzione quale processo autoconoscitivo dell'Essere Uno.

In ogni caso, tutto è bene quel che finisce bene anche se non sarà indolore e finirà in tragedia.

Nessuna speranza quindi eppure paradossale a dirsi è proprio nel momento in cui si rinuncia a ogni speranza che, come automaticamente, ci si situa nel presente infinito al di là dello spazio, del tempo e della massa.

Quello che per noi o meglio per la nostra logica può sembrare un controsenso, per la vera realtà invece è perfettamente logico e razionale: segno che la natura ha un modo di ragionare diverso da come ragiona il nostro cervello umano troppo umano.

Anche alla luce di queste esperienze non ci può più scandalizzare la critica di David Hume che riteneva che la logica che ragiona nei termini di causa-effetto non ha più valore della segnaletica stradale perchè anch'essa è una convenzione.

Se infatti fosse vero che occorre nutrire speranza, come accade invece che contrariamente a quello che ci suggerisce il cosiddetto "buon senso" si è come catapultati nel presente infinito solo nel momento che si rinuncia a nutrire alcuna speranza?

Si dovrebbe disperare e invece finalmente la felicità, una felicità che permane anche nel dolore.

Quando ci si situa al di sopra delle bagatelle della Terra, più niente ci può toccare se non coloro che come noi vivono su quel piano al di là dello spazio, del tempo e della massa.

Ma come è possibile vivere così?


L'ultima prassi rivoluzionaria

GiovanniSilvia prototipo della nuova Persona Duale e guide supreme dell'ultima rivoluzione anche se loro si definiscono semplici "testimoni" e non "maestri", così dicono:

"Trattare senza trattare ciò che ancora tratta e fino a che tratta." (Silvia Montefoschi)

Il mondo infatti, la storia, non è più realtà, ha cessato di essere la realtà per essere più solo memoria, tracce mnestiche.

"Solo ciò che converge consiste" diceva il paleo-antropologo Teilhard de Chardin.

Solo coloro che si fanno simili e che lavorano a farsi simili (psicoanalisi) non sono mere tracce mnestiche ma sono invece proprio la vita consistente e non quella inconsistente, sono la realtà e non la memoria.

Oggi infatti la vita è più solo l'archetipo dell'ultima coniunctio: i gemelli.

Che cos'è allora la psicoanalisi da questo punto di vista? E' un lavorare a un farsi gemelli, un divenir-gemelli.

Così da questa nuova prospettiva si comprende l'imbecillità di quelli che invece ci tengono alla loro diversità e lavorano a farsi diversi e a differenziarsi gli uni dagli altri: oggi non è più il tempo di diversificarsi dalla madre, oggi è invece il tempo di congiungersi con la madre, di essere gemelli con la stessa madre.

Il logos nasce dalla madre ed è la madre stessa che si specchia negli occhi del logos da lei prodotto per conoscersi come vivente, come la risvegliata dal sonno eterno.

"Solo i simili possono congiungersi veramente" (Silvia Montefoschi, biologa e teorica dell'archetipo dell'ultima coniunctio)

"Verità è solo l'Intero" (Hegel)

"E infine saremo ciò che veramente siamo" (Silvia Montefoschi soprannominata dall'inconscio universale "la figlia di Hegel")

Articoli correlati


Ritorna alla Home Page
© Copyright - All Right Reserved 2004-2018 by Centro Studi Silvia Montefoschi