Il valore dell'anima

Da LogicaUnitaria.

Prossimamente, elaborerò nuovi articoli dove sosterrò una tesi che comincia a convincermi abbastanza e soprattutto mi risolverebbe alcune questioni teoriche o meglio le semplificherebbe.

La tesi in breve è questa: esiste una sola anima e solo gli involucri di questa sola anima sono tanti.

L'anima stessa si rapporta a sè stessa come il maschio alla femmina ma l'anima è solo una e si è sdoppiata per poter esistere, infatti per poter esistere bisogna essere percepiti da qualcuno e questo qualcuno non deve essere noi stessi ma altro da noi.

Questa tesi si sviluppa, almeno dal mio punto di vista, dicendo che gli involucri cioè i corpi altro non sono che la traccia dei bisticci, i disaccordi accaduti nel tempo, tra i due aspetti dell'anima ma anche con gli accordi e mentre i rami dell'albero dell'evoluzione esprimono il bisticcio insuperato, il tronco dell'albero ci informa sotto forma di tracce mnestiche della via dei superamenti dei bisticci: accordi e bisticci che altro non sono che la storia della dialettica della natura in primis e poi la storia della dialettica della coscienza che costituiscono insieme la dialettica unitaria dell'Essere.

Oggi siamo arrivati però al termine della dialettica perchè la dialettica cioè la guerra è interminabile in quanto ogni tesi produce immediatamente la sua antitesi ceh la nega incarnando un progetto di superamento sia della tesi che dell'antitesi in un progetto di non solo di sintesi ma anche di megasinetsi finale e infatti oggi e solo in questo oggi è nato il dialogo oltre la dialettica cioè il prototipo dalle ceneri della psicoanalisi.

Questo significa che oggi e solo oggi l'evoluzione non chiede il superamento di un determianto involucro non più adatto a sostenere la spinta dell'anima ma decreta l'insignificatività ontologica di ogni involucro in quanto oggi gli involucri sono solo pura resistenza all'ulteriore evoluzione dell'Essere.

Pertanto oggi ogni discorso che rimanda agli involucri non può che essere o reazionario oppure conservatore giusto per rallentare quanto più possibile la rivoluzione radicale del reale che come sappiamo in quanto ultiam rivoluzioen è una rivoluzione puramente logica.

Per farla breve: s'à da morì.

Lo chiede sempre più ad alta voce come gli eventi di tutti i giorni ci confermano l'evoluzione tuttavia è l'automaton che comanda o meglio più che comandare attua se stesso in automatico secondo i suoi tempi che sono autonomi e automatici per cui se gli involucri dell'anima duale, perchè poi l'anima altro non è che il pensiero vero cioè il pensiero vivente, se i tanti corpi dell'unica anima non sono ancora scomparsi cioè annichiliti come per magia, una qualche ragione ci deve pur essere e una ragione inerente proprio all'economia dell'evoluzione poichè è questa la vera economia politica, l'economia che gestisce il portafoglio universale ossia la dimensione entropica e quella negaentropica dell'universo.

Quando l'automaton avrà le idee non chaire ma chiare chaier chiare e cioè avrà la piena consapevolezza e non solo l'intuizione di tutti gli step necessari per addivenire alla meta, in quel momento sarà u attimo e si farà un gardne silenzio in tutto l'universo e questo silenzio del brusio dei vecchi pensati determinerà non la morte ma di più la scomparsa per annichilimento di tutti gli involucri e sarà un nuovo inizio: l'inizio della sola anima duale cioè del pensiero vivente che sa simultaneamente sia di essere due ma sa anche di essere uno.

Ecco: la storia dell'universo quale processo di autoconoscenza dell'Essere mirava proprio alla conquista della scienza suprema, della scienza suprema e la fine della dinamica proiettiva e rimovente grazie al sapere dell'uno.due e del due-uno sarà definitivamente conquistata e conquistata non solo a livello intuitivo ma riflessivo cioè come scienza operativa, consapeole cioè di tutti gli step necessari per mantenere in vita una tale sapere e questa sarà la nuova tecnologia della nuova scienza.


Per una nuova economia-politica animica

Ogni qualvolta sotto la spinat dell'anima siamo costretti a trattare la spinta dell'anima è coem se votassimo ad una elezione politica uno dei partiti sfidanti e con questo voto decidiamo di potenziare energeticamente e più o meno energeticamente l'involucro oppure l'anima determinando così sia pur sincronisticamente il nostro destino sia individuale che collettivo e finanche universale.

Questo comporta dei vantaggi o degli svantaggi ma non è detto che i vantaggi siano evolutivi poichè possono essere dei vantaggi solo nella gestione dell'esteriorità dell'essere ma l'anima noi sappiamo, questa è infatti la tesi di questo articolo, è una sola e tanti sono solo gli involucri dell'anima ed è per questo che gli individui sono tutti uguali anche se nella loro immaginazione si credono tutti diversi uno dall'altro e anzi magari vogliono differenziarsi sempre di più.

Uno dei testi fondamentali di Jung è "Tipi psicologici" del 1921 nato dall'esigenza di voler farsi una ragione del garnde bisticcio della sua vita, il bisticcio con il padre da intendersi Sigmund Freud.

Tuttavia Jung sembra non prendere posizione tra i tanti tipi psicologici e ancora di più Eric Neumann suo allievo,il più femminista e il più evoluzionista che tuttavia elabora il concetto di "centroversione" quasi optasse per un trovare un accordo tra i tanti tipi estroversi e i tanti tipi introversi.

Inoltre tutti gli allievi di jung proprio sentendosi troppo unilterali hanno filtrato chi più, chi meno, con l'oriente più introvertito.

L'ultima psicoanalista anch'essa di formazione junghiana ma oltre jung, non ha esitato a prendere posizione in questa questione e in maniera chiara: l'occidente e la coscienza cristica.

Ma qual'è il segreto o meglio il criterio che ha mosso Silvia Monetfoschi in questa questione?

Il suo aver compreso il valore della funzione pensiero proprio nel risolvere la garnde questione dei tipi psicologici.

Lei chiama questa funzione del pensiero, funzione riflessiva, intendendo questa coem la vera funzioen del vero pensiero che non si autonomizza dal suo oggetto ma si curva sul suo ogegtto per rifletterlo fino a ricoonoscersi in esso come riflettente anch'esso.

Il valore dell'anima è il valore del pensiero e viceversa poichè anima è il vero pensiero e il vero pensiero altro non è che l'anima stessa che si autopensa ossia si riflette sdoppiandosi in potenza infinita e atto infinito del pensiero quale infinitamente vivente che era, che è e che sempre sarà oltre quella breve parentesi di 13,7 miliardi di anni che è stata la storia dell'universo.





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