L'Iceberg come modello di questo oggi apocalittico

Da LogicaUnitaria.

In un articolo precedente avevo preso come esempio l'iceberg per essere ancora più esplicativo su quanto stavo argomentando.

Siccome mi è parso un buon esempio intendo riprenderlo.

L'iceberg ha una "punta dell'iceberg" visibile e invece una massa enorme invisibile che sta sotto la superficie dell'oceano.

In verità nella realtà sembrerebbe tutto il contrario e cioè che è la punta dell'iceberg che è invisibile ai più e invece è l'enorme massa di quello che potremmo chiamare il corpo dell'iceberg che è invece visibile ai tutti tanto che molti sono quelli che credono all'esistenza reale del corpo dell'iceberg e pochi quelli che credono alla vera esistenza della punta dell'iceberg e anche questi si dividono tra quelli che ci credono solo in teoria come molti spiritualisti o idealisti e pochissimi invece hanno l'esperienza concreta della sua esistenza. In merito già Nietzsche nello Zaratustra diceva ai credenti che il loro credere aveva poco valore dando così valore alla sola esperienza diretta.

Ecco, proseguendo in questo esempio diciamo che il corpo dell'Iceberg è l'intera storia dell'universo: atomi, molecole, molecole del DNA, viventi vegetali, viventi animali e infine tutti gli animali-umani.

La punta dell'Iceberg è invece costituita dal prototipo della nuova e vera umanità che sappiamo essere GiovanniSilvia, l'archetipo vivente della nuova Persona Duale e anche da tutti gli ultimi mutanti che volenti o nolenti si muovono in quella direzione anch'essi.

Il corpo dell'iceberg è solo memoria, una grande massa di memoria e precisamente la memoria della storia dell'universo dunque non è già più realtà.

La punta dell'iceberg è invece realtà, l'unica vera realtà.

Perchè chiamiamo la prima "memoria" e la seconda "realtà"?

Ci riferiamo a quella bella definizione espressa dallo specialista in scienze della natura che fu Teilhard de Chardin.

Egli si pose la domanda: in che consiste la consistenza? E' questa la domanda sull'Essere, sull'Essere vero che anche Silvia Montefoschi anch'essa biologa ma anche psicoanalista si pose sia pure in altri termini.

Teilhard de Chiardin rispose così: solo ciò che converge consiste.

Elaborò quindi il concetto di "processo di convergenza" che è sempre stato presente nell'universo e che si muove verso un "punto omega".

Un tale concetto è presente anche in psicoanalisi: "coniunctio oppositorum" in Jung e "libido sessuale" in Freud.

Silvia Montefoschi riprese il concetto junghiano di coniunctio oppositorum ma giunse alla conclusione che la differenzia da Jung che solo i simili e non gli opposti possono congiungersi veramente per cui in Lei il processo di individuazione che lei amplifica a "processo di individuazione universale" (dato che non è il singolo individuo a individuarsi ma l'universo intero) altro non è che un farsi simili e solo facendosi simili i due della relazione possono congiungersi veramente andando così oltre il tabù universale dell'incesto simbolico che è invece quella legge universale che ha impedito fino ad oggi vietandolo, il pericolo sempre presente di una simbiosi tra l'uno e l'altro del discorso, simbiosi questa che avrebbe impedito il proseguio del discorso ossia il proseguio dell'evoluzione e quindi della creazione di un nuovo ordine sempre più ordine spostando così il movimento energetico dell'universo da una entropia a una nega-entropia sempre più spinta. La vita infatti è ordine e infatti chiamiamo nichilismo quella malattia dello spirito che anzichè produrre un nuovo ordine sposta la vita della vita verso un sempre maggiore disordine il che significa dall'essere al nulla.

In questo senso ha veramente ragione il grande commediografo inglese: "To be or not to be: this is the question" (Essere o non essere questo è il problema).

Ritornando all'esempio che stiamo iilustrando occorre allora dire che questo processo di convergenza avviene solo tra gli ultimi mutanti e il prototipo GiovanniSilvia e che quindi l'espressione della loro vita quale che essa sia è l'espressione del movimento di consistenza e quindi dell'essere.

Al livello inferiore invece, al livello quindi della memoria della storia dell'universo non c'è più tensione verso la convergenza ma solo ripetizione, acting out, immediatezza e se ci pare che mediano in verità non mediano più assolutamente nulla poiché il processo di umanizzazione della natura ossia il mediare la natura in cultura è già tutto terminato e quindi al livello inferiore quell'apparenza di mediazione è invece un vivere di rendita. Non c'è più vera creatività a qual livello ma si vive più solo di quello che dai precedenti pensatori è stato pensato, mediato, si vive più solo di rendita ossia della vecchia cultura che non può più in nessun modo rinnovarsi per il semplice fatto che il soggetto riflessivo e non l'Ego è passato ad un piano di riflessione superiore ossia dal SRI al SSR.

La vita, la vita vera, la vita di convergenza è pertanto più soltanto al livello degli ultimi mutanti e del prototipo della nuova e vera umanità.

Chiaro no?

Sopra ci sono gli ultimi mutanti che sono anche gli ultimi rivoluzioanri dell'ultima rivoluzione e sotto c'è la loro storia universale.

I cosiddetti "altri" infatti, i non-rivoluzionari ma conservatori se non addirittura reazionari, non sono veramnte gli altri poichè questo sarebbe solo un ultimo transfert degli ultimi mutanti: gli altri sono sempre loro stessi, gli altri sono la loro storia evolutiva ossia il ricordo di tutto il percorso fatto a partire dall'evento Big Bang per addivenire infine ad essere gli ultimi mutanti.

Ricordo che vive di vita autonoma come i complessi autonomi di cui Jung parlava e su cui non hanno alcunpotere se non di attendere il "Grande Oblio".

"Il finito proprio perchè finito non può finire mai ma può solo scomparire però quando scompare scompare in assoluto. Possono volerci altri venti anni come solo ancora un miliardesimo di secondo" (Silvia Montefoschi)

Dio infatti, il vero Dio, per Silvia Montefoschi non è affatto il Dio Onnipotente delle chiese ufficiali in quanto non ha potere nemmeno su se stesso.

Si tratta quindi di attendere l'oblio della vecchi dianmica dell'Essere: il tratatre dell'essere fuori di sè coem altro da sè.

"Trattare senza trattare ciò che ancora tratta fino a che tratta" (Silvia Montefoschi)

Oltre ad attendere però occorre anche impegnarsi al lavoro di non agire la memoria della vecchia dinamica dell'essere.

Non c'è bisogno di voler avere successo ma è sufficiente metterci la buona volontà poichè ad avere successo, qeusto è compito dell'Automaton che procede coem ha sempre proceduto lungo la storia dell'unvierso cioè in maniera autonoma e automatica.

Tutto va da sè: occorre svolgere l'ultimo lavoro ma sapendo che comunque tutto va da sè in automatico.

La storia infatti non è mai stata governata e non lo è nemmeno oggi dal "Principio di Causa-Effetto" ma dal "Principio di Sincronicità" (Jung-Pauli) essendo un unico organismo vivente tutto ciò che è, Pirncipio di sincronicità questo che possiamo anche chiamare "Divina Provvidenza".

In passato avevamo usato un altro esempio non questo dell'Iceberg ma quello dell'albero anch'esso altrettanto esplicativo.

L'albero è infatti l'albero genealogico ma anche l'albero della conoscenza.

L'albero è anche la croce universale con un unico tronco verticale e i tanti rami orizzontali su cui è stato crocefisso il Messia di Israele, il nuove Mosè, la guida di un secondo Esodo per un secondo ritorno dall'Esilio nella città di Dio, la Gerusalemme Celeste: stiamo parlando del Cristo.

In questo nuovo esempio la punta dell'iceberg corrispodne al tronco verticale dell'albero, la lineqa genealogica verticale dei prototipi mentre i tanti rami orizontali sono la linea genealogica orizzontale delle tante copie dei prototipi e le copie sono appunto ciò che fanno la memoria dell'universo e più che soggetti sono solo tracce mnestiche, una sorta di robot umani.

E' interessante soffermarci un'attimo su questa questione perchè molti temono che l'umanità se continua così invece che divenire più umana diverrà sempre più animale: la prima e la seconda guerra mondiale e non solo quelle conflittualità così feroci ci hanno messo in allerta.

Questo è un timore infondato poichè la vecchia specie umana ha prodotto così tanta conoscenza ma così tanta che non può più ritronare al regno animale e questo peggiora il dramma per la vecchia specie umana poichè se potesse tornare indietro già sarebbe comunque una possibile soluzione invece non può andare avanti e nello stesso tempo non può tornare indietro.

Non può tornare indietro perché una volta che si esce dal regno animale si esce per sempre dal regno animale ed è un po' come se le porte del regno animale per noi umani siano sbarrate per sempre.

E' quindi infondato il timore che una specie così ricca di conoscenza posa ritornare al regno animale.

Cosa accadrà allora?

L'avvenire che la vecchia specie umana ha di fronte è che mentre una minoranza realizzando l'ESODO crea il nuovo REGNO (specificamente) UMANO, la vecchia umanità invece inauguri anch'essa un nuovo regno: Il REGNO DEI ROBOT dell'autismo generalizzato dei chiusi in se stessi non potendo in alcun modo convergere anche perchè non interessati in nessun modo a convergere ma solo a salvaguardare il proprio egoriferimento e la propria identità ancora storica ("Lei non sa chi sono io! Ho questo e quel curriculum, ho fatto questo e ho fatto quello, faccio parte di questa e quella associazione, di quella o questa famiglia con tanto di boss e bossetti. Sono amico di Tizio e di Caio.").

Detto in altri termini: quando si è proprietari, il Regno dei Robot è il destino che ci stiamo creando (attenzione: anche se si è proprietari della propria miseria si è comunque proprietari dato che tutto appartiene al PROCESSO inclusa la propria miseria, Processo che è sia il Processo evolutivo che il Processo del Pensiero Vivente).

Che cos'è il "Regno dei robot"?

E' una rete: una rete cristallina.

Una comunità di cristalli, un reticolo cristallino.

Un ritorno al Regno Minerale quindi in un certo senso.

Una rete senz'anima che certamente può essere anche una città ma certamente non è la città di Dio intuita dai nostri antenati.

Più che la città di Dio i nuovi urbanisti creeranno città senz'anima.

E del resto anima è psiche, è ciò che anima sia gli esemplari del regno vegetale che soprattutto gli esemplari del regno ANIMA-le quindi tutto quadra: neanche animali ma proprio minerali.

La conoscenza quando non intende procedere in verticale ma aumentare in quanto conoscenza ma solo in orizzontale non può che produrre massa, massa di conoscenza ma sempre massa, quando invece il progetto iniziale elaborato dall'Automaton (Divina Provvidenza) già immediatamente subito dopo l'evento Big Bang era proprio il processo di demassificazione progressivo.





Ritorna alla Home Page
© Copyright - All Right Reserved 2004-2018 by Centro Studi Silvia Montefoschi