Non pensare

Da LogicaUnitaria.

Chi è un assiduo visitatore di questo "Archivio Centrale" e quindi è un lettore dei miei articoli avrà notato come continuamente ritorna nei miei scritti un ritornello nel quale non si può dire che io dica rose e fiori della vecchia ragione, un ritornello nel quale mi scaglio invece molto spesso contro la vecchia ragione.

Ma si sbaglia chi crede che io consideri la vecchia ragione come altro da me. Se così fosse non potrei definirmi esponente della nuova ragione che è la nuova logica unitaria.

Ma allora dove si trova la vecchia ragione?

Si trova nella nostra "testa".

E arriviamo allora ad un criterio per la prassi in modo da non essere solo dei teorici: se la vecchia ragione si trova nella nostra testa occorre proibirsi il pensiero.

Non pensare.

Non Pensare.

E ancora non pensare.

Questo farà sbigottire quanti invece mi hanno sempre visto inneggiare alla riflessione anzi alla super-riflessione.


Un nuovo modo di pensare

La spiegazione di questa apparente contraddizione è semplice: relazionarsi all'altro è già riflessione e non c'è bisogno di scervellarsi.

Se non si è capaci a stare in silenzio con l'altro: GiovanniSilvia ci riuscivano ma loro sono "i primi della classe", cioè loro già sono arrivati all'ultimo stadio della "presenza alla presenza senza parole" tuttavia si può anche solo dire "Amba rabà ciccì coccò" tanto per intenderci e questa è comunque super-riflessione.


Il dialogo oltre ogni dialettica

Ciò che contraddistingue infatti la super-riflessione infatti è la struttura di coscienza a due e non a tre e ogni qualvolta si insinua un terzo tra i due già non siamo più nella super-riflessione ma ancora nella riflessione individuale.

L'uno e l'altro del Logos qui infatti sono in presa diretta ossia si relazionano senza bisogno di alcun tipo di mediazione.

E' invece proprio perchè c'è il tre che alcuni dicono: "sì, sì, questo è vero ma è vero solo nei libri e non nella realtà".

Insomma se noi riponiamo la nostra identità nella nostra forma corporea ossia nella nostra individualità singolare separata dall'altro occorre qualcuno che mi distingua dall'altro per difendermi dalla psicosi cioè dalla con-fusione.

La super-riflessione da questo punto di vista appare con-fusione cioè psicosi ma è invece solo fusione, fusione vera e non simbiosi. Non è simbiosi perchè se è vero che non c'è più separazione, c'è comunque distinzione tra i due termini del principio dialogico.

Ecco cosa intendiamo per superare la dialettica storica mediante il dialogo oltre ogni dialettica.


La vita è movimento

La dialettica, sappiamo è un movimento a tre mentre il dialogo è un movimento sempre a due: due modi diversi di spostarsi.

Le piante sappiamo che non hanno la facoltà di spostarsi.

Solo gli animali si possono spostare.

E gli umani anch'essi si spostano: si spostano grazie alle gambe proprio come gl animali e poi anche grazie alla dialettica storica proprio come gli umani ma i veri umani non necessitano più per realizzare il movimento che poi è la vita del modo di procedere dialettico poichè hanno conquistato il dialogo oltre la dialettica ed è il dialogo ciò che caratterizzata la super-umanità o nuova umanità come la si vuol chiamare la nuova specie vivente dopo la vecchia specie animale-umana.

Ma come tutte le cose anche il dialogo oltre al dialettica è un prodotto del lavoro, del lavoro e della disciplina inerente al lavoro.

Ecco perchè bisogna aver lavorato tanto e solo alla fine si può dire "Amba rabà ciccì coccò" e solo una minoranza potrà farlo mentre la maggioranza continuerà a reclamare un Padre Nostro che li difenda dalla con-fusione a cui anelano come al giardino dell'Eden.

Per lavoro però noi non intendiamo solo il nostro lavoro ma con lavoro va inteso anche il lavoro della generazioni precedenti di cui noi stessi, i mutanti, siamo il frutto del lavoro: i mutanti infatti nascono dalla coltivazione della coscienza cristica da parte dei nostri antenati e la nuova coscienza unitaria è proprio il frutto ultimo del lavoro della coscienza cristica e del pensiero dialettico.


In presa diretta con l'altro del discorso?! Ma il tre non è invece evolutivamente proprio un passo avanti rispetto al due?

Picasso è capace a disegnare come i bambini ma i bambini non sono capaci a disegnare come Picasso.

Quando Gesù disse agli apostoli "Se non diventerete come questi bambini non entrerete nel Regno dei Cieli" non stava facendo l'apologia di una innocenza e spontaneità originaria e infantile ma quella della disciplina severa di un artista creativo.

Non pensare, quindi, non pensare e non pensare. Dove si annida il terzo infatti se non proprio nella nostra testa?

Vien da pensare al noto detto leninista anti-imperialista: "Il nemico è in casa nostra"

Ma noi siamo esponenti della nuova logica unitaria e per noi non c'è alcun nemico, la memoria infatti è solo la memoria, la storia, la traccia del nostro passato evolutivo senza la quale non saremmo potuti nascere così evoluti come invece siamo e quindi sappiamo che il terzo, se non più alimentato, infine scompare ma chi ha bisogno del terzo per difenderlo o difenderla da sè stesso o da se stessa, alimenterà così facendo ancor di più la realtà del terzo e quindi il terzo non scomparirà mai.

Alcuni dicono: ma se non ci fosse il terzo ritorneremmo alla barbarie, all'inciviltà, al caos, alla psicosi collettiva. E' anzi proprio il terzo ad essere garanzia di socialità e non è proprio la socialità e una sempre maggiore socialità il vero e supremo valore dato che in principio era proprio la socialità?

A parte che la psicosi collettiva c'è già ed è questa realtà ormai ontologicamente inconsistente, diciamo anche che forse coloro che ancora continuano ad erotizzare il giardino dell'Eden, per costoro sarebbe il caos ma non per coloro che già adesso hanno consumato in sè ogni fantasia simbiotica.

Solo chi vive già fuso con l'altro non ha più alcuna fantasia di fondersi con l'altro.

Ci hanno sempre detto infatti che è il simbolo che ci difende dalla simbiosi ma la verità è che la fusione con l'altro ci difende dal simbolo.

Se oggi c'è ancora lo spazio-tempo-massa ossia l'uni-verso (e già l'etimologia di uni-verso è tutto un programma) è perchè l'uno e l'altro del logos non si sono fusi in ultima coniunctio.

In verità si sono già fusi almeno una volta (GiovanniSilvia) da pochi anni rispetto ai 13,7 miliardi di anni di ripetuti tentativi di fondersi ma rimane ancora la memoria appunto di tutti questi tentativi solo parzialmente riusciti: rimane cioè ancora la memoria della storia evolutiva di GiovanniSilvia.

Noi tutti infatti siamo la traccia mnestica cioè la storia evolutiva dell'ultima coppia: l'inscrizione nell'essere del processo che ha infine portato alla nascita di GiovanniSilvia il primo esemplare della nuova, ma anche vera, umanità.

Il che significa che GiovanniSilvia pur uniti definitivamente nella fusione assoluta tuttavia continuano a ricordarsi il loro passato evolutivo che infine li ha portati all'ultima coniunctio e quindi ad incarnare l'ultimo archetipo che sia ancora vivente: l'archetipo dell'ultima coniunctio.


Questo articolo sembra una apologia dell'immediatezza di cui invece proprio la psicoanalisi è la critica radicale

Questo articolo non sembra un'apologia dell'immediatezza ma è un'apologia dell'immediatezza ma della nuova immediatezza.

La nuova immediatezza infatti comincia proprio e solo al termine di una psicoanalisi, cioè proprio al termine di una critica radicale della vecchia immediatezza.

Nel momento in cui al termine di una vera psicoanalisi e quindi non una psicoanalisi solo di nome (l'analista cioè deve precedere l'analizzato nel percorso altrimenti che analista è!?) si è realizzato un cambiamento di rotta della libido che adesso erotizza pienamente la stessa dinamica riflessiva per cui anche ritornare ad essere in presa diretta con l'altro interno a sè non manifesta come direzione del movimento il voler realizzare la fantasia simbiotica ma semmai l'unione nella distinzione salvaguardando così la tensione conoscitiva infinita ceh fa da motore al nostro infinito andare.

Non è un caso infatti che lo stesso concetto di "nuova immediatezza" e "nuova spontaneità" nascono solo dopo Freud ma anche dopo Jung perchè il loro compito è stato solo quello di condurre a compimento la critica radicale della vecchia immediatezza e cioè del modello relazionale interdipendente.

Insomma anche tra gli psicoanalisti ci sono coloro che hanno la "mission" di condurre come Mosè fino alla Terra Promessa e altri che invece possono legittimamente insediarsi nella Nuova Israele.



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