Presentazione

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ARCHIVIO CENTRALE
Archivio Centrale & Laboratorio di tutte le pubblicazioni del
CENTRO STUDI 'IL PROTOTIPO'


Presentazione
IL PROTOTIPO ovvero l'ARCHETIPO DELL'ULTIMA CONIUNCTIO

Questo "Archivio Centrale" di tutte le pubblicazioni del "Centro Studi 'il prototipo' - Logica Unitaria Network" contiene circa un migliaio di pubblicazioni, tuttavia il centro, il nucleo attorno a cui girano tutte gli scritti qui pubblicati è questo articolo:



questo perchè la vita di Silvia Montefoschi coincide con la storia del Pensiero stesso nel suo ultimo tratto evolutivo, quindi pur essendo la sua storia solo la sua storia, nello stesso tempo è anche la storia dell'umanità tutta nel suo transumanizzarsi fino ad identificarsi con il vivente primo che è anche il vivente ultimo, l'alfa e l'omega, cioè il Pensiero Vivente che è quel Logos che era in principio di cui parla lo stesso Giovanni Evangelista e con il quale egli intende risolvere la problematica dell'"ARCHE" che è la problematica che ha dato i natali alla riflessione filosofica che dopo 2500 anni di tradizione filosofica infine sfocerà nel pensiero psicoanalitico che pur essendo nata nell'ambito della medicina come disciplina è anche l'ultima filosofia che chiude la stessa storia della filosofia.

GiovanniSilvia pertanto in quanto prototipo, cioè archetipo, con la loro storia di pionieri fanno anche da battistrada a tutti gli altri che verranno dopo come altrettanti prototipi cioè incarnazioni dell'archetipo facilitandone il percorso per farsi simili a loro e una sola persona con loro.

E' quindi questo scritto sulla vita di Silvia Montefoschi che illumina tutti gli altri scritti.

La evolutivamente obsoleta coscienza cristica centrata ancora sull'ormai vecchio mito dell'eroe, nasce da una esperienza concreta di un uomo in carne ed ossa e non da teorie astratte e ugualmente la nuova coscienza unitaria nata in continuità con il pensiero psicoanalitico ma oltre la psicoanalisi nasce dall'esperienza concreta di una donna concreta e questa donna è Silvia Montefoschi.

Non abbiamo alcun timore di cadere in un nuovo culto di personalità che in questo caso sarebbe quello di Silvia Montefoschi: Silvia Montefoschi è solo la forma concreta e oggettuale di un archetipo, anzi di un nuovo archetipo, l'ultimo archetipo che sia ancora vivente, l'archetipo dell'ultima coniunctio, che in concreto sarebbero GiovanniSilvia che nascono come archetipo vivente nel momento in cui ciascuno dismette i suoi ruoli storici, quello di psicoanalista e quello di evengelista per essere più solo se stessi Giovanni e Silvia e quindi potersi congiungere come il simile al simile.

Ecco anche il senso del nome che abbiamo dato al nostro "centro studi 'IL PROTOTIPO'": il prototipo è appunto l'archetipo, l'idea originale e non la copia, il tronco dell'albero dell'evoluzione e non i suoi rami.

Questo scritto biografico sul percorso evolutivo di Silvia Montefoschi pertanto illumina tutti gli altri scritti.

Vorremmo solo aggiungere che quindi al posto di citare il nome di "GiovanniSilvia" per paura di sembrare troppo mistici o poetici e poco scientifici si potrebbe semplicemente e anche più sobriamente e prosaicamente limitarsi a parlare come sinonimo di GiovanniSilvia di "archetipo dell'ultima coniunctio" tuttavia siamo memori della messa in guardia che l'inconscio universale fece alla stessa Silvia Montefoschi che in un sogno dopo avere presentato la tesi di dottorato per essere promossa "dottore in medicina cattolica" cioè in medicina universale, l'inconscio universale la respinse perchè aveva dimenticato di mettere il nome dell'autore della tesi "Silvia Montefoschi".

Silvia Montefoschi allora aggiunse il suo nome alla tesi e l'inconscio universale solo dopo questo atto di aggiunta del nome la nominò dottore in medicina cattolica. Quindi va benissimo parlare di "archetipo dell'ultima coniunctio" ma l'importante è sapere che questo archetipo, che il prototipo ha un nome cioè rimanda a una persona vera e vivente e non ad una astrazione: GiovanniSilvia, l'uno e l'altro dell'unico discorso, i due termini del Principio Dialogico, l'IO-TU, entrambi POTENZA e ATTO del PENSIERO UNO che proprio perchè è l'UNO VERO non può essere che un UNO-DUALE.

Quindi questo per dire che non si tratta affatto di culto della personalità ma di una questione pratica: l'archetipo è vivente e non una astrazione, una persona e non semplicemente un puro concetto vale a dire carne e sangue proprio come lo era l'archetipo dell'eroe che stava a fondamento della coscienza cristica.