Silvia Montefoschi

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Silvia Montefoschi (English)

Silvia Montefoschi (Roma, 12 giugno 1926 - Zurigo, 16 marzo 2011) è stata un medico, biologo e psicoanalista italiana.


Indice

La formazione scientifica

Gli studi in scienze biologiche: Roma e Napoli

Dopo la laurea in Scienze Biologiche, ottenuta nell'immediato dopoguerra dall'università di Roma, Montefoschi si trasferisce a Napoli per un ulteriore approfondimento degli studi in biologia dove inizia una breve esperienza di ricerca sempre in ambito biologico presso la Stazione Zoologica della città partenopea.


Prime intuizioni e riflessioni sull'ingenuità epistemologica del metodo cosiddetto 'scientifico'

Fu proprio nel corso di questa sua prima attività scientifica anche se nel solo ambito della biologia che si rese ben presto conto della ingenuità epistemologica della modalità di pensiero propria al cosiddetto "metodo scientifico" e nel venire meglio a conoscenza sempre nello stesso periodo di un altro metodo, il "metodo psicoanalitico" che lo riconobbe come quello più corrispondente all'idea ch'essa sera fatta del vero "metodo scientifico", maturò quella svolta nella sua vita professionale che infine, a distanza di anni, la portò a concepire l'idea di "Pensiero Uno".

La scoperta del vero metodo scientifico

L'incontro con il metodo psicoanalitico: il ritorno a Roma

«Il senso dell’incontro tra Bernhard e me […] mi fu chiaro alla fine del nostro comune percorso come quello della staffetta dove il penultimo corridore consegna il testimone a chi deve portarlo alla meta»

(Silvia Montefoschi, "Il vivente - Testimonianza di Silvia Montefoschi", 1988)


E' proprio in questo periodo in cui in lei matura una critica del metodo scientifico che avviene l'incontro con l'"angelo" Bernhard (indicando l'etimologia di "angelo" infatti il significato di messaggero, postino) per il passaggio del testimone del nuovo metodo psicoanalitico come in una staffetta da Freud a Jung e poi a lei per il tramite di Bernhard.

Rientrata a Roma, inizia così questo suo nuovo percorso psicoanalitico nel 1952 con un'analisi personale che sarà anche la sua analisi didattica presso Ernst Bernhard, psicologo analista.

Bernhard medico di Berlino specialista in pediatria era approdato alla psicoanalisi freudiana e in questo orientamento psicoanalitico si era svolta la sua prima formazione come psicoanalista e solo in seguito divenne fervente allievo di Carl Gustav Jung.

Di origini ebraiche per sfuggire alle persecuzioni naziste del suo paese approdò in Italia a Roma dove trovò ospitalità anzichè ostilità presso la comunità di psicoanalisti freudiani tra cui Edoardo Weiss trasferitosi lì da Trieste ch'era stata la capitale della psicoanalisi di orientamento freudiano.

Benchè ormai fin dai tempi dallo strappo di Freud da Jung che vietò a Jung di utilizzare il termine di "psicoanalisi " per il suo nuovo orientamento psicoanalitico, era invalso l'uso di chiamare la psicoanalisi junghiana "psicologia analitica", Bernhard preferì sempre adottare il termine di "psicologia del processo di individuazione" che rivela l'accento interpretativo proprio a Bernhard del pensiero del pioniere di Zurigo.

Benchè sia divenuta leggenda la mitica contrapposizione Freud-Jung e poi freudiani-junghiani invece sia Bernhard che Montefoschi lavorarono in seguito non a creare ulteriori divisioni all'interno del panorama teorico della psicoanalisi ma semmai ad una sintesi e ricomposizione delle tante visioni in un unica psicoanalisi. Questo Montefoschi fece fino all'ultimo dove anche negli ultimissimi scritti considera la storia degli orientamenti psicoanalitici un po' come ha fatto Hegel nel trattare le tante filosofie di cui è costellata l'unica storia della filosofia e così come per Hegel la filosofia coincide con la storia della filosofia così per Montefoschi la psicoanalisi coincide con la storia della psicoanalisi.


Da biologa a medico-psicoanalista

Benchè già laureata, Montefoschi decide di prendere anche una seconda laurea in Medicina per poter esercitare il mestiere di psicoanalista che, ormai aveva compreso, sarebbe stato quello il suo destino professionale, professione di psicoanalista che allora richiedeva l'essere iscritti all'albo professionale dei medici.

Da Roma a Milano

Terminata la sua analisi didattica personale con Bernhard iniziò già a Roma ad avere i suoi primi pazienti da psicoanalista tuttavia ben presto Silvia Montefoschi si accinge a ripartire per un nuovo percorso e infatti di lì a poco con il suo compagno Franco Minozzi anch'egli psicoanalista e allievo di Bernhard, nel 1956 insieme alla loro figlia anch'essa Silvia, decidono di lasciare Roma e si trasferiscono a Milano, ed è proprio in questa nuova città che diverrà la sua città di adozione, avendo lì vissuto dal 1956 fino al 2004, che inizia la sua vera e propria attività di psicoanalista .


Prime pubblicazioni

In questo primo periodo milanese Silvia Montefoschi collabora anche con il "Centro Studi di Psicologia Clinica" di Milano ed è proprio in questo periodo che risalgono i suoi primi contributi teorici che vennero pubblicati su riviste specializzate nel campo della psicologia e psicoterapia ma anche in riviste più attivamente e direttamente impegnate anche nel campo del sociale.

Citiamo tra queste:


  • Psicoterapia e scienze umane
  • Minerva Medico-Psicologica
  • Archivio di psicologia neurologia e psichiatria
  • Rivista di psicologia sociale
  • Problemi del socialismo
  • MondoOperaio
  • Quaderni Piacentini
  • Nuova Donna
  • Woman
  • Femme

e altre riviste ancora.


Analista didatta e membro fondatore dell'Associazione Italiana di Psicologia Analitica

Di lì a poco Silvia Montefoschi divenne membro riconosciuto della Società Internazionale di Psicologia Analitica che è l'associazione internazionale di psicoanalisi di orientamento junghiano.

Conquistatasi questa buona reputazione nell'ambiente psicoanalitico di psicoterapeuta competente, di lì a poco insieme a Ernst Bernhard diviene membro fondatore dell'Associazione Italiana di Psicologia Analitica che riuniva in un'unica associazione italiana riconosciuta a livello internazionale gli psicoanalisi italiani di orientamento junghiano.

In tale associazione in parallelo all'attività psicoterapeutica Silvia Montefoschi si occupa soprattutto attraverso la costituzione di successivi gruppi di lavoro, della supervisione e della formazione di nuovi allievi svolgendo così il compito affidatogli da Ernst Bernhard stesso di psicoanalista didatta per il nord-Italia.

La svolta degli anni settanta: da una psicoanalisi già relazionale ad una psicoanalisi radicalmente intersoggettiva

Dopo gli eventi svoltisi a partire nel 1968 in Europa e nel mondo tuttavia Silvia Montefoschi precisa mettendo in risalto come l'antropologia che sottende all'orientamento psicoanalitico di Jung a differenza di quello originario freudiano compreso le riletture e le modifiche post-freudiane, kleiniane e anche lacaniane, sia una antropologia al di là del principio di autorità.

La questione dell'istituzione psicoanalitica

A seguito di questa chiarificazione avendo maturato in sè una nuova consapevolezza di cui fa fede anche l'articolo del 1969 "Al di là del principio di autorità". Silvia Montefoschi fa seguire intorno al 1970 la decisione di uscire da entrambe le associazioni psicoanalitiche di cui era membro per il rifiuto per quella che riteneva sia l'inevitabile identificazione dogmatica del pensiero nell'appartenenza ad una "scuola", sia per l'incompatibilità delle strutture gerarchiche istituzionalizzate con lo sviluppo della personalità dell'analista. In maniera conseguente a questa raggiunta consapevolezza e raggiunta proprio grazie allo stesso metodo psicoanalitico che è l'unico metodo di pensiero che conduca alla vera intersoggettività tra l'uno e l'altro del discorso, da allora non costituì più alcuna scuola psicoanalitica ma solo gruppi informali ritenendo le scuole di psicoanalisi incompatibili con la libertà di ricerca del singolo psicoanalista.


L'opera che manifesta la maturità di questa svolta radicalmente intersoggettiva in psicoanalisi

"[Il nuovo modello relazionale intersoggettivo a differenza del vecchio modello relazionale interdipendente che si fondava sul reciproco appagamento dei bisogni] su null’altro si fonda se non sulla reciproca esistenza."

(Silvia Montefoschi, "L'uno e l'altro - Interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico", 1977)


Nel 1973 inizia la scrittura di "L'uno e l'altro - interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico" che verrà pubblicato nel 1977 e pur essendo in continuità con tutta la sua esistenza come ella stessa ha esplicitato nei suoi scritti autobiografici degli ultimi anni di vita, è con questo scritto che noi conosciamo la nuova Silvia Montefoschi nei quali il concetto di "intersoggettività" diviene il concetto chiave, vero nucleo e chiave di volta di tutto il suo pensiero nato da Jung ma già oltre Jung.

Nel 1977 dunque con la sua prima vera opera, pubblicata dopo più di vent'anni di pratica quotidiana del metodo psicoanalitico, dal titolo "L'uno e l'altro - Interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico" rifonda l'epistemologia psicoanalitica esplicitando il nucleo del metodo psicoanalitico che ritiene essere la scoperta freudiana della legge del tabù universale dell'incesto simbolico di cui Jung mise in luce il secondo articolo di cui questa legge è costituita ossia non solo dell'articolo che prescrive l'inviolabilità della legge, su questo Freud è stato un maestro ma anche l'articolo che prescrive la necessità, in determinate condizioni, della violabilità di una tale legge. Da qui l'importanza dell'archetipo della coniunctio messo in luce da Jung a cui fece seguito la creazione, più ancora della elaborazione teorica, del nuovo archetipo dell'ultima coniunctio da parte di Silvia Montefoschi.

Questa teorizzazione messa in atto dalla Montefoschi dell'archetipo dell'ultima coniunctio, che da nascita al prototipo della nuova umanità caratterizzata dal soggetto super-riflessivo (SSR) e non più dal soggetto riflessivo individuale (SRI) ha fatto sfociare i più di cento anni di storia della psicoanalisi nel Pensiero Uno oltre la psicoanalisi.

La proposta psicoanalitica della Montefoschi si configura pertanto come la realizzazione di una vera e propria Rivoluzione Logica da attuarsi non soltanto nella teoria beninteso ma anche nella prassi della vita quotidiana.

In questa chiave rilegge l'intera storia dell'universo come la storia della relazione che era in principio ossia del Pensiero Uno stesso che si frammenta e quindi si aliena nello spazio-tempo-massa per poi infine recuperarsi, sia pur lentamente, lungo questa storia come l'Intero o "Uno vero" che è solo l'Uno-duale".


La diffusione e l'approfondimento della sua psicoanalisi intersoggettiva

A partire da questa prima importante pubblicazione seguiranno uno dopo l'altro una decina di libri trattanti tematiche anche di storia, biologia, fisica, astrofisica oltre a filosofia e teologia sempre a partire dal metodo psicoanalitico così rifondato epistemologicamente sul concetto di "Pensiero Uno" e sul tabù universale dell'incesto simbolico e i suoi due articoli di legge come chiave di lettura della totalità del reale.

Tra quelli precedenti l'esperienza genovese del 1986 segnaliamo in particolare:

  • Oltre il confine della persona (1979)
  • Dialettica dell'inconscio (1980)
  • Al di là del tabù dell'incesto - psicoanalisi e conoscenza (1984)
  • Psicoanalisi e dialettica del reale (1984)
  • Carl Gustav Jung un pensiero in divenire (1985)
  • Il sistema uomo (1985)
  • Essere nell'essere (1986)


L'esperienza della comune psicoanalitica "Laboratorio di Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" di Genova (1986-1989)

Nei primi anni '80 si forma un folto gruppo di allievi genovesi provenienti da esperienze nel campo della salute mentale così dopo essere giunta più volte nella città di Genova per una serie di conferenze sulle tematiche della nuova psicoanalisi relazionale e intersoggettiva da lei teorizzate nei testi che si sono succeduti a partire dal 1977 con la pubblicazione del testo di epistemologia psicoanalitica "L'uno e l'altro - interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico" si trasferisce infine a Genova nel 1985 dove insieme ad un gruppo di allievi liguri fonderà il "Laboratorio Ricerche Evolutive Silvia Montefoschi" frequentato da analisti provenienti anche da altre regioni d'italia e anche dall'estero.

L'esperienza di questo laboratorio-scuola, una sorta di vera e propria "comune psicoanalitica", iniziata nel 1986 si concluderà nel 1989 quando la psicoanalista farà il suo ritorno definitivo a Milano.

Tra le pubblicazioni prodotte nel corso di questo periodo genovese segnaliamo in particolare:

  • Evoluzione della coscienza e destino dell'universo (1986)
  • Il Principio Cosmico o del tabù dell'incesto - Storia della preistoria del verbo (1987)

Da Silvia Montefoschi a GiovanniSilvia (12 giugno 1987)

Silvia Montefoschi iniziò questa esperienza come Silvia Montefoschi e la terminò come GiovanniSilvia riiniziando così un nuovo percorso.

Possiamo datare un tale evento, che è sia fine che nuovo principio, a far data dal 12 giugno 1987 e utilizzando lo stesso linguaggio fedele all'esperienza di Silvia Montefoschi possiamo legittimamente dire che in quel giorno Silvia Montefoschi, la psicoanalista muore per rinascere come GiovanniSilvia ovvero come il nuovo archetipo dell'"ultima coniunctio" che non è più la coniunctio tra i contrari come era la "coniunctio oppositorum" teorizzata da Jung come momento fondamentale anche se una tantum del processo evolutivo ma è la coniunctio tra i simili ovvero Giovanni Evangelista che anche lui muore come evangelista proprio come Silvia Montefoschi che muore al suo ruolo di psicoanalista facendosi così simili al di là di ogni ruolo, finalmente possono congiungersi in ultima coniunctio ovvero stabilmente e non più una tantum divenendo così il prototipo della nuova umanità che è duale e super-riflessiva.

In seguito Silvia Montefoschi o più correttamente GiovanniSilvia, come andrebbe più correttamente citata a far data da quell'evento, descriverà in più scritti l'evento ma la prima descrizione è una conferenza svolta ad un convegno di psichiatri e psicoanalisti su "Psicoanalisi e religione" dove facilemnte si può immaginare lo sconcerto dei più nel sentir raccontare una esperienza simile. Tale conferenza sarà anche il contenuto di uno scritto pubblicato nel 1988:

  • Il vivente (1988)


Di nuovo a Milano affrancatasi definitivamente da ogni esperienza di gruppo (1989-2004)

Dopo quell'esperienza di "Laboratorio" a Genova, con il suo ritorno nel 1989 nella sua città di adozione Milano, non parteciperà più a nessun gruppo e non pubblicherà più alcun altro scritto fino al 1996 quando improvvisamente apparve il primo scritto di una lunga serie di nuove pubblicazioni dopo sette anni di silenzio assoluto avente come titolo "La glorificazione del Vivente nell'intersoggettività tra l'uno e l'altro". Nel frattempo infatti come lei racconta in "la rivoluzione radicale del reale" era iniziata la contro rivoluzione, cosa del resto prevedibile in effetti: proprio come un paziente in psicoanalisi è naturale che faccia resistenza alla verità del transfert ugualmente era immaginabile che il mondo facesse resistenza alla "verità sulla storia del mondo" che poi è l'apocalisse che etimologicamente significa appunto "rivelazione".

Delle opere prodotte nel corso del periodo susseguente alla presa d'atto dell'inizio di una contro-rivoluzione quale ultima e caparbia resistenza al cambiamento evolutivo delle forme finite del pensiero infinito segnaliamo in particolare:

  • La glorificazione del vivente nell'intersoggettività tra l'uno e l'altro (1995)
  • L'essere vero (1996)
  • Il regno del figlio dell'uomo (1997)
  • Dall'uno all'uno oltre l'universo (1998)
  • Breviario dell'amore (2002)

Gli ultimi anni a Sarzana (2004-2011)

Infine anche per motivi di salute nel 2004 Montefoschi si trasferisce a Sarzana in provincia di La Spezia, un luogo tranquillo meno caotico di Milano dove comunque continuerà a ricevere, instancabile fino all'ultimo, i suoi antichi allievi e pazienti nella continua e reciproca fecondazione, più che per creare il nuovo pensiero, fase evolutiva questa della trasformazione già conclusa da tempo, semplicemente ormai più solo per stabilizzarla questa nuova soggettività super-riflessiva già nata.

E proprio in questo periodo che nasce la grande trilogia, il culmine ultimo del suo pensiero, nel quale non parlerà più in alcun modo della stessa contro-rivoluzione o ultima resistenza del mondo che dir si voglia, che in precedenza invece l'aveva costretta in qualche modo ad interrompere il silenzio, per precisare ulteriormente le elaborazioni precedenti facendo i conti con quest'ultima resistenza del mondo delle forme finite dell'essere all'apocalisse-rivelazione finale in un vero e proprio regolamento di conti finale. Non che con la scrittura di questi nuovi libri la controrivoluzione sia terminata ma se già non lo era prima, dopo queste nuove inscrizioni nell'essere, sono divenute un fenomeno ormai totalmente insignificante e retaggio più solo di un passato preistorico. Del resto in proposito Silvia Montefoschi ebbe a dire in una parola definitiva su questo argomento della controrivolzione:

"Il finito proprio perchè finito non può finire mai ma può solo scomparire"

Eliminando con ciò dai mutanti ogni sia pur minima fantasia incosistente di speranza ma tracciando in pari tempo un non-avvenire di scomparsa in assoluto delle forme finite dell'essere fino al punto di dire correggendo perfino la stessa apocalisse di Giovanni scritta 2000 anni fa:

"E le cose di prima sono passate" (Apocalisse di Giovanni)

"E le cose di prima non sono mai state" (Apocalisse di GiovanniSilvia)

E del resto quest'ultima conclusione è molto più logicamente congruente e quindi in linea anche con le ultime consapevolezze sulla natura del vissuto e dello scorrere del tempo interiore nell'esperienza soggettiva, conquistate dalla tradizione filosofica propria alla fenomenologia di Husserl e poi anche all'esistenzialismo fino allo stesso Heidegger dove non è più il passato che determina il presente ma al contrario è proprio il presente, l'"ich et nunc" che crea sia il passato che il futuro essendo in ogni presente sia tutto il passato che tutto il futuro.

Segnaliamo quindi questi nuovi lavori costituenti la trilogia che sono:

  • L'avvento del regno specificamente umano (2004)
  • La storia di colui che è narrata in coloro che sono (2005)
  • Oltre l'omega (2006)

Silvia Montefoschi termina la sua esistenza con una sorta di autobiografia simile a quella di Jung del 1960 che ebbe come titolo "Ricordi sogni e riflessioni" che la psicoanalista romana intitolò invece:

  • Il manifestarsi dell'essere in Silvia Montefoschi (2009)


La morte e la nascita dell'Oltre oltre lo stesso Aldilà

Muore a Zurigo il 16 marzo del 2011 intorno a mezzogiorno.

In quell'istante con la congiunzione definitiva dell'ultima psicoanalista con il grande teologo dell'incarnazione del logos che era in principio, la realtà tutta non è più costituita solo da un Aldiquà e un Aldilà ma anche da un Oltre quale "luogo-non luogo" che anche se quest'ultimo costituito solo dal prototipo del vero Regno Umano GiovanniSilvia, comunque già esiste di fatto facente anch'esso parte della realtà tutta e per di più come la vera realtà oltre la memoria. Infatti in quel preciso istante sia l'Aldiquà che l'Aldilà cioè l'uni-verso non sono più altro che la memoria, le tracce mnestiche, il passato di questo Oltre l'uni-verso e in quanto memoria sono inconsistenti poichè come disse già a suo tempo un grande teologo evoluzionista:

"Solo ciò che converge in un punto-momento omega è consistente"

(Teilhard de Chardin)

I concetti fondamentali della sua psicoanalisi oltre la psicoanalisi

Il concetto di soggetto riflessivo

"[...] Silvia Montefoschi introduce per la prima volta nella teo­ria psicoanalitica [il concetto di soggetto riflessivo] come altro dal concetto dell’io, [trascendente l'io. Concetto] che è l’unica chiave di lettura di tutti i processi psi­chici siano essi sani o patologici; soggetto riflessivo che è la costante presenza del soggetto umano a se stesso e il punto di riferimento di tutti gli eventi del­l’esistenza del soggetto umano stesso grazie al quale quest’ultimo riconosce la propria identità storica."

"È a partire da questa visione che Silvia Montefoschi fonda il suo metodo di operare, assumendo l’altro della relazione psicoanalitica soltanto come soggetto che si rapporta a lei come altrettanto soggetto. [...] Punto di vista dal quale poter analizzare i contenu­ti conoscitivi dell’io nei quali il soggetto umano ripone la propria identità restando perciò vincolato a cono­scenze già date e arrestando così il divenire della cono­scenza."

(Silvia Montefoschi, 2009, p. 17-27)

Il metodo psicoanalitico è il metodo dell'intersoggettività

Lo studio della Montefoschi si è concentrato in particolare sulla psicoanalisi come metodo conoscitivo che abbraccia progressivamente tutti gli aspetti del reale. Inizialmente il suo pensiero si caratterizza per l'interpretazione in chiave dialettica del pensiero junghiano. Successivamente, con "L'uno e l'altro" (1977) esplicita la relazione analitica tra analista e analizzando in senso relazionale, descrivendola come il passaggio dal rapporto di interdipendenza al rapporto di intersoggettività.

L'intersoggettività tra analista e analizzando si realizza quando ciascuno riconosce l'altro come soggetto della relazione e non più come oggetto di soddisfacimento dei propri bisogni. In quest'ottica rilegge radicalmente tutto il metodo psicoanalitico.

Il tabù dell'incesto legge dell'evoluzione universale

La dinamica del tabù dell'incesto nella sua doppia formulazione come violabile e inviolabile ad un tempo, viene letta come dinamica conoscitiva e considerata come teoria della conoscenza e dell'evoluzione. In questo fedele al dato di fatto che la dinamica del tabù dell'incesto è sempre stata quella teoria della conoscenza che la psicoanalisi, sin dal suo primo nascere con Freud, porta con sé.

Il suo pensiero si sintetizza nel 1985 con la pubblicazione de Il sistema uomo; il passaggio dall'interdipendenza all'intersoggettività viene esteso oltre il rapporto psicoanalitico, e applicato a tutta la conoscenza del reale.

L'uomo, riflettendo su di sé, si accorge di essere Soggetto riflessivo e non si identifica più unicamente con l'Io e con la corporeità. Il Soggetto riflessivo coglie la propria coincidenza con l'Essere tutto del reale, anzi, è l'Essere stesso che conosce progressivamente se stesso attraverso il pensiero umano, culmine di tutta la storia della conoscenza della realtà.

Nel 1987, con Il principio cosmico o del tabù dell'incesto, che reca come sottotitolo Storia della preistoria del Verbo, Montefoschi aprirà l'ultima fase del suo pensiero. Il libro interpreta tutta la storia dell'universo come la progressiva evoluzione del Pensiero, che conosce se stesso attraverso le forme viventi che incarnano livelli di riflessione via via sempre più elevati ed ampi.

Negli ultimi anni questo processo evolutivo è descritto più compiutamente: l'Essere (il Pensiero Uno), quale ideante, si dice nell'idea come effetto del suo ideare. Così l'universo passa dalla potenza all'atto sin dal primo momento del conoscersi (il big bang). In questa conoscenza, che necessariamente differenzia l'ideante (il soggetto) dall'idea (l'oggetto), l'Essere quale Pensiero Uno si frammenta via via nella materia.

Come il termine uni-verso fa intendere, finalità ultima della conoscenza dell'Essere è quella di recuperare a sé in modo dialettico il Pensiero Uno, andando oltre la frammentarietà del reale. Per questo Montefoschi teorizza un ultimo salto riflessivo oltre il "sistema uomo", dove l'Essere si conoscerà originariamente come essere duale, intersoggettivo.


La storia della psicoanalisi ultimo brano della storia dell'universo

La psicoanalisi, proprio come metodo di continua riflessione su di sé e sulla realtà, secondo la Montefoschi segnerebbe l'avvento di quest'ultimo salto evolutivo della conoscenza.

Simbolicamente questo salto coincide con il recupero a sé del femminile da parte del Pensiero Uno che, sinora nella storia, si è vissuto solo come soggetto maschile. Infatti, all'uomo sempre è stato dato il ruolo di portatore del pensiero e dello spirito, mentre la donna si è sempre identificata nell'essere che doveva portare avanti l'oggettualità materiale della vita.

Ma sarebbe un errore e comunque riduttivo interpretarlo come una presa di posizione in difesa della donna, che è tipica del femminismo classico. Il pensiero qui si muove piuttosto in difesa dell'emancipazione del pensiero stesso, in quanto il femminile è prima di tutto una funzione del pensiero la cui emancipazione è necessaria principalmente per poter finalmente esercitare per la prima volta la vera funzione del pensiero, che è quella di pensare l'amore così come di riflesso la vera funzione dell'amore è quella di amare il pensiero.

Il testo che traccia quest'ultima tappa del pensiero di Montefoschi è in particolare "La storia di colui che è narrata in coloro che sono" del 2005.


Aneddoti e curiosità su Silvia Montefoschi

Silvia Montefoschi conobbe anche personalmente il famoso psichiatra oltre che suo maestro Carl Gustav Jung (1875-1961), infatti il dottor Ernst Bernhard (1896-1966) allievo di Jung ormai stabilitosi definitivamente a Roma e che iniziò tutti gli psicoanalisti italiani all'orientamento junghiano della psicoanalisi che egli amava chiamare invece a differenza di Jung "psicologia del processo di individuazione", un giorno allorchè ormai Jung si avvicinava alla sera della sua esistenza terrena andò a Zurigo a far visita a Jung e portò con sè tutti i suoi allievi italiani tra i quali vi era tra i più promettenti anche Silvia Montefoschi che ebbe modo quindi di parlare personalmente con Jung.

Documentazione correlata

Bibliografia

Opere principali

  • Dall'uno all'uno oltre l'universo (1998)
  • L'avvento del regno specificamente umano (2004)


La nuova edizione delle opere complete: un evento significativo nel panorama editoriale è la notizia che le opere complete di Silvia Montefoschi sono in corso di ristampa presso Zephyro Edizioni.


Opere 1 Il senso della psicoanalisi. Da Freud a Jung e oltre

Opere 2* L'evoluzione della coscienza. Dal sistema uomo al sistema cosmico

Opere 2** L'evoluzione della coscienza. Dal sistema uomo al sistema cosmico

Opere 3 Il tabù dell'incesto e la storia dell'universo

Opere 4 Il femminile, la coniunctio e il Vivente


Multimedia

Questa video-intervista del luglio 2010 è la penultima intervista a Silvia Montefoschi. L'ultima è invece del gennaio 2011 a due mesi appena dalla sua morte. Quest'ultima video-intervista della durata di oltre due ore, nella quale ripercorre tutto il suo percorso di pensiero dal punto di vista ultimo ancora più elevato raggiunto, adesso è stata pubblicata anche in cartaceo con DVD accluso dal titolo "Il pensiero amato".

Silvia Montefoschi nel Word Wide Web


(Tra i tanti siti web pubblicati su internet che trattano principalmente o comunque proprio del pensiero di Silvia Montefoschi, questo di cui riportiamo il link, che è il sito web "storico", ossia cronologicamente tra i primi apparsi su internet sull'argomento, attualmente rimane ancora il principale sito web dedicato al pensiero elaborato dalla psicoanalista Silvia Montefoschi. La stessa Silvia Montefoschi ebbe modo di visionare questo sito web dedicato al pensiero psicoanalitico da lei elaborato e inviò al webmaster del sito una lettera per complimentarsi.


La relativa voce su Silvia Montefoschi nella Wikipedia italiana e nelle altre principali comunità linguistiche:

Nuovo materiale da integrare a questa pagina

Silvia Montefoschi: la congiunzione degli identici che opera al trapasso dalla dialettica interminabile al dialogo oltre la dialettica

«Il senso dell’incontro tra Bernhard e me […] mi fu chiaro alla fine del nostro comune percorso come quello della staffetta dove il penultimo corridore consegna il testimone a chi deve portarlo alla meta»

(Silvia Montefoschi, "Il vivente - Testimonianza di Silvia Montefoschi", 1988)


  • Silvia Montefoschi - (L'inconscio universale)


articoli

  1. L'ultima psicoanalista - la vita il pensiero e tutto quanto
  2. ‎La critica a Hegel in Silvia Montefoschi
  3. Il concetto di nuova umanità nel pensiero psicoanalitico di Silvia Montefoschi
  4. Dall'archetipo della coniunctio oppositorum al nuovo archetipo dell'ultima coniunctio
  5. Differenze nella concezione dell'archetipo della coniunctio in Jung e Silvia Montefoschi
  6. Il concetto di coniunctio in Jung e Silvia Montefoschi
  7. ‎L'archetipo dell'ultima coniunctio
  8. Il sistema uomo - Catastrofe e rinnovamento
  9. ‎Il manifestarsi dell'essere in Silvia Montefoschi
  10. L'opera scritta di Silvia Montefoschi
  11. Interviste a Silvia Montefoschi
  12. ‎Silvia e Giovanni
  13. ‎L'ultimissima Silvia Montefoschi (2009-2011)

Silvia Montefoschi dopo la morte

  1. ‎Io ci sono


Silvia Montefoschi: antologia dei testi

  1. ‎Silvia Montefoschi (citazioni)


Articoli

  1. Salute mentale e separazione soggetto-oggetto
  2. Transfert patologico e transfert nella norma
  3. Che cos'è l'inconscio?
  4. La simbiosi invisibile
  5. L'innovazione nella continuità in psicoanalisi
  6. Il fine e la fine della psicoanalisi
  7. La dialettica è interminabile
  8. ‎Psicoanalisi e neurobiologia
  9. L'Edipo e la dinamica dialettica
  10. ‎Riflessioni sulla teoria psicoanalitica del transfert
  11. Psicoanalisi e teoria della conoscenza - Percipiente e percepito
  12. ‎La psicoanalisi è una psicologia del transfert
  13. ‎La psicoanalisi oltre la psicoanalisi non è una filosofia orientaleggiante
  14. Cosa è psicoanalisi e cosa non lo è
  15. ‎Il fine e la fine della psicoanalisi
  16. Psicoanalisi e teologia

Gnosi Kabala Astrofisica e Psicoanalisi

  1. Silvia Montefoschi profonda conoscitrice delle due grandi correnti di pensiero esoterico ebraico-cristiano che sono la Gnosi e la Qabbalàh
  2. ‎Kabbalah e Psicoanalisi verso un nuovo paradigma epistemologico
  3. ‎La Kabbala e l'antroporiferimento
  4. L'era messianica
  5. L'Uno e il progetto redentivo dal male nella Cabala e nella Gnosi
  6. E' nella kabbalah ebraica e non nello gnosticismo cristiano che si intuisce e si realizza il superamento dell'antroporiferimento
  7. Testi del cristianesimo gnostico
  8. ‎Albert Einstein su misticismo e scienza
  9. Albert Einstein Henri Bergson e David Hume

L'ultima mutazione e la teoria/prassi della rivoluzione radicale del reale

  1. La rivoluzione radicale del reale
  2. ‎L'ultima mutazione si chiama ultima non a caso
  3. ‎Vecchi cinque sensi e nuovo sesto senso
  4. ‎Per dissipare equivoci sul trapasso finale dai vecchi cinque sensi al nuovo sesto senso
  5. ‎Un manuale di psicopatologia degli ultimi tempi
  6. Psicopatologia e Rivoluzione - La condizione Border Line
  7. Una rivoluzione in filosofia‏‎
  8. Processo di spersonalizzazione e processo di disappropriazione
  9. ‎Processo di disappropriazione e processo di individuazione
  10. La questione dell'identità
  11. Identità e Presenza
  12. Individuarsi è spersonalizzarsi
  13. Abbandonare l'anima
  14. Prima abbandonare l'anima e poi abbandonare il corpo
  15. ‎Solo l'interdipendenza si presta al transfert
  16. La consapevolezza di essere al capolinea della storia
  17. ‎Solo al livello del pensiero puro il pensiero può naturalmente trapassare dal pensarsi al solo sentirsi
  18. ‎Dalla comunicazione alla nuova percezione
  19. ‎Note sul processo di autodistruzione
  20. Delucidazioni sul processo di autodistruzione
  21. ‎Malati terminali
  22. ‎Il processo di transumanizzazione è sia un processo di autodistruzione che un processo di demassificazione
  23. Dove prima c'era il soggetto riflessivo individuale oggi c'è solo l'ego
  24. Oltre ogni volontarismo e mania di protagonismo
  25. I tanti e diversi paradisi dell'Aldiquà e dell'Aldilà e l'unica piattaforma di partenza per il viaggio infinito oltre l'universo degli ultimi mutanti
  26. ‎Antroporiferimento radice di ogni variante di egoriferimento
  27. ‎Un equivoco sul superamento dell'antroporiferimento

Il femminile di Dio o la questione femminista

  1. Dalla dialettica della natura alla dialettica dell'inconscio
  2. ‎La questione fondamentale dell'aspetto femminile di Dio
  3. ‎Qual'è la funzione evolutiva delle donne
  4. ‎Il significato del femminile
  5. La teoria gender o studi di genere
  6. ‎Gender studies e gender theory
  7. Mary Daly
  8. La critica radicale di Dio Padre nella teologia femminista di Mary Daly
  9. Mary Daly e Silvia Montefoschi: pensatrici e teologhe
  10. Il risveglio del soggetto femminile
  11. La donna e il pensiero
  12. ‎Lilith
  13. La prima donna Eva e Lucifero
  14. ‎Una lettura psicoanalitica della figura di Myriam di Nazareth
  15. ‎Dalla donna a Dio Donna



"Sarà solo un istante

e

una luce abbagliante

dissolverà la tenebra

che ancora ottenebra

la nostra mente

e

si udrà la voce

dell'assoluto silenzio

che dice

la fine, il fine

l'infinito."

(Silvia Montefoschi, 25 aprile 2009)




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