Vecchi cinque sensi e nuovo sesto senso

Da LogicaUnitaria.

L'incompatibilità cognitiva delle informazioni

I vecchi cinque sensi non possono convivere nel modo più assoluto con il nuovo sesto senso del pensiero che percepisce il pensiero come realtà concreta e vivente.

Se noi potenziamo gli obsoleti cinque sensi e li potenziamo attivandoli ed esercitandoli noi in egual misura depotenziamo il nuovo sesto senso e anche il processo contrario è ugualmente vero.


L'ambivalenza dei nuovi umani

E' umano troppo umano ambire ad avere pappa e ciccia ma non si può e non si può proprio perchè più si illumina il nuovo mondo e più scendono le tenebre sul vecchio mondo ossia si diventa ciechi al mondo ovvero si muore al mondo della vera morte che è diversa dalla sola morte fisica.

Infatti la nuova apocalisse scritta da GiovanniSilvia non termina dicendo che il vecchio mondo finirà ma che scomparirà e non è la stessa cosa.


La speranza è incompatibile con la lucidità

Silvia Montefoschi precisò che il finito proprio perchè è finito non può finire mai il che significa anche che gli innovatori devono abbandonare ogni speranza poichè non ci può essere alcuna speranza.

Giovanni Evangelista chiudeva con queste parole la sua apocalisse scritta duemila anni fa:


"E le cose di prima sono passate"


Una parolina magica: "in assoluto"

Ma Giovanni Evangelista dopo un lungo percorso di duemila anni elaborò con una psicoanalista, Silvia Montefoschi, una nuova visione apocalittica che corregge la precedente:

"E le cose di prima non sono mai state"

E' vero che si tratta di "scomparsa" ma questa scomparsa è una "scomparsa in assoluto" e non è la stessa cosa.

Non ritornerà più.

Non ritornerà più neanche solo nel ricordo.



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