Il processo di transumanizzazione è sia un processo di autodistruzione che un processo di demassificazione

Da LogicaUnitaria.

"Processo di autodistruzione" e "processo di demassificazione" sono concetti che descrivono nella sua essenza il nuovo "processo di transumanizzazione".

Di che si tratta?

Si tratta sempre dell'unico "processo di individuazione" scoperto nel corso della psicoanalisi da Carl Gustav Jung allievo di Sigmund Freud riletto, questo stesso processo che si svolge nella relazione tra l'uno e l'altro all'interno di una psicoanalisi, come "PROCESSO DI INDIVIDUAZIONE UNIVERSALE" in quanto chi si individua non è questo o quel paziente in analisi ma è l'intero universo..

Chi ha elaborato questa nuova visione del processo individuativo è l'ultima psicoanalista Silvia Montefoschi.

Oltre l'individualismo che è la soggettività propria all'individuo ancora singolare

Il voler insistere da parte della vecchia umanità nell'identificarsi solo nella propria storia personale anzichè riconoscersi nell'intera storia dell'universo che va oltre l'universo conduce a portare avanti oltre misura quel momento del processo evolutivo che ha fatto nascere gli individui differenziatisi dal collettivo ma oggi si tratta di realizzare un processo contrario e riconoscersi nell'unica storia come l'unica vita dell'unico essere vivente.

Il processo di autodistruzione che si svolge coincide con un processo di demassificazione ovvero con l'annichilizzazione di tutte le tracce mnestiche che costituiscono la massa dell'intero universo come il ricordo del percorso fatto dalla "relazione che era in principio" per giungere a sapere di sè come la vera vita, l'unica vita, il vivente al di là della memoria.

Relazione e storia della relazione

Si tratta quindi dell'emancipazione questa volta non parziale o temporanea ma totale e definitiva della relazione dalla storia della relazione.

Una resistenza alla mutazione chiamata antroporiferimento

Le conclusione a cui perviene un tale discorso è che la vecchia specie umana, vecchia nel senso di obsoleta dal punto di vista dell'inarrestabile processo evolutivo, è più solo una resistenza nel senso psicoanalitico del termine, resistenza all'emergere di un novum storico, per cui la sua autodistruzione è anche un processo di emancipazione dell'energia pensante dai limiti dell'antroporiferimento.

In questi anni i media di comunicazione di massa in particolare ci hanno raccontato un sacco di balle a proposito di novum storico dicendoci "questa è una novità" "quest'altra è una novità" ma è sempre la solita minestra condita in tante maniere sempre diversa, ma se c'è un novum storico anzi l'unico e vero novum storico è invece proprio l'emergere dell'archetipo dell'ultima coniunctio che risolve definitivamente la dialettica interdipendenza e intersoggettività sottesa sempre e comunque ad ogni relazione interdipendente perchè dietro la maschera dei ruoli servo/padrone ceh sta alla base della storia evolutiva della cosceinza, c'è sempre il volto della vera umanità che però in tali modelli relazionali viene più o meno soffocata ma sempre impedita nel suo emergere alla piena consapevolezza e la ragione è sempre la stessa "tengo famiglia" ma il termine "famiglia in questo caso va inteso come ho un corpo materiale con i suoi bisogni, ho una psiche o anima che dir si voglia con i suoi bisogni e in nome di questi bisogni che poi sono solo "antroporiferimento" si immola la relazione sull'altare della conservazione della nostra forma ancora umana troppo umana cioè si sacrifica la relazione a quel moloch che si chiama "storia" tanto che ha fatto scrivere al filosofo Nietzsche sull'utilità ma anche i danni della storia.


Voltare pagina

In un sogno l'inconscio universale scandiva la parola erotica: "Voltare pagina, voltare pagina, voltare pagina".

Fin qui tutto okei solo che una volta voltata la pagina, la nuova pagina è vuota.

Ecco perchè c'è ancora la vecchia specie umana: per il terrore di viversi la precarietà dell'eterno viandante che sono l'uomo e la donna di conoscenza.

Eppure si è cambiato pagina e GiovanniSilvia hanno cominciato a scrivere.

Non ci si capisce niente di quello che è stato scritto qui!

La nuova pagina infatti necessita di un nuovo lettore: un lettore senza storia cioè senza pregiudizi che non ha timore di vedersi sottarre il pavimento sotto i piedi.

Il mistero della forza di gravità: da Newton a Einstein

Ricordiamoci sempre che la forza di gravità della massa materiale e immateriale non attrae come erroneamente sostenevano Galileo e Newton ma CREA PAESAGGI, CREA PALCOSCENICI IN CUI RECITARE, la forza di gravità infatti curva lo spazio-tempo forgiando imbuti, cioè palcoscenici da cui è difficile sottrarci come attori, comparse, protagonisti.

Non esistono problemi psicologici, nessuno ha problemi psicologici ma più semplicemente esiste la massa, sia la massa materiale che la massa immateriale, vale a dire la storia.

Che questo è la vera causa di quello è solo una convenzione

Il principio di causa-effetto, prima-dopo è un pregiudizio perchè la legge del reale è il principio di sincronicità, sempre e non solo in casi eccezionali.

Non esiste alcun principio di causa-effetto, prima-dopo in natura: in natura esiste soltatto la memoria, le tracce mnestiche, le resistenze alla mutazione.



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