Sulla solitudine

Da LogicaUnitaria.

Molti intellettuali, artisti, pensatori hanno vissuto in solitudine e molti ne hanno anche fatto l'apologia della solitudine.

Il problema dell'eremita è però: che succede quando dall'alto della montagna su cui si è isolato scende a valle?

Ecco, occorre invece imparare a fare l'eremita in mezzo alla folla.

Se gli altri ti portano fuori di te, se cioè ti alienano, certo è colpa degli altri ma è anche colpa tua.

Si può infatti sviluppare una capacità tale che nulla e nessuno possano portarti fuori di te: si tratta solo di disciplina, di palestra.

Se la libido resta a valle anche se tu vai in alta montagna, la libido comunque si trova a valle, se non tutta almeno in parte ma questa è la causa della conflittualità.

Questi pensatori, diciamocela tutta, per quanto grandi, non amavano stare in alta montagna veramente e fino in fondo e se ci stavano ci stavano perchè in loro la visione gli dava quell'intelligenza da capire la bontà del restare in sè e non dissiparsi con gli altri.

E' un po' come i preti o le monache.

Fanno voto di castità.

Ma che ti serve fare voto di castità se a te non interessa.

Ah ma allora ti interessa.

Ma se ti interessa vai in quella direzione.

Ma è umano.

Non è umano: è umano troppo umano.

Ma io mi accontento di essere un prete o una monaca non è che voglio divenire per forza santo o santa.

Qui non si tratta di santita ma di evoluzione della natura e non ci si evolve perchè c'è il premio del paradiso ma ci si evolve perchè si è costretti e si è costretti perchè si è i veri eletti.

E' vero che chi ha la donna ne cerca una seconda, una terza e via di seguito tantè che non la chiesa ma lo stato ha dovuto creare una ordinamento giuridico e comunque ci sono anche le leggi non dette dei costumi e la chiesa stessa con la morale detta legge anch'essa ma il problema è che esiste una donna sola e un uomo solo e questa donna e questo uomo si manifesta in tante manifestazioni fuori di sè.

Fuori ci sono solo le sue molteplici manifestazioni ma l'unica donna e l'unico uomo, cioè Dio, sono solo in sè.

Il fatto che qui si descriva un mondo nuovo dagli umani considerato improponibile non significa niente poichè la natura va comunque in questa direzione e non si preoccupa degli umani.

Per la natura gli umani non sono il capolinea dell'evoluzione.

Gli umani si creano delle nicchie di benessere ma la totalità che vuole farsi le sfalderà prima o dopo comunque.

Questa è la direzione: quindi è inutile parlare di famiglia ma neanche la teoria cosiddetta gender sembra non aver compreso la direzione della natura a cui non interessa se uno o una si senta più maschio o più femmina. La natura è il mondo fuori di sè che vuole dissolvere e del resto gli omosessuali e le lesbiche ci sono perchè trattano l'altro non tanto come altro da sè ma come fuori di sè perchè altrimenti non ci sarebbe la divisione dei ruoli e anzi gli omosessuali sarebbero ancor più eterosessuali degli stessi eterossesuali infatti se stai a guardare se uno ci ha tre gambe piuttosto che due gambe significa che tu non sei interessato all'altro ma ai particolari.

Il sesso in verità è una funzione del pensiero e il pensiero per funzionare ha bisogno dei due sessi indipendentemente se siano maschi o femmine ma allora non c'entra maschio o femmina ma funzione maschile attiva del pensiero e funzione femminile e passiva del pensiero, la parola e l'ascolto.

E' l'antroporiferimento che ci frega: occorre renderci conto che la natura è il pensiero e l'antropos è solo un momento fermato dell'infinita evoluzione del pensiero, siamo cioè come dei dinosauri anche se alcuni nostri esponenti hanno il nome di Enstein.

Compito della vita non è arrivare sulla Luna o su Marte ma imparare la vera arte e scienza del pensiero.

Occorre comprendere che pensare è come fare sesso anzi è il vero fare sesso, molto, molto più soddisfacente, e se più fai sesso meno ne hai voglia più pensi e più ne hai voglia. Ovviamente sto parlando del vero esercizio del pensiero dove sono due a pensare e non quel pensiero dove anche se sono in due ognuno parla da solo.

La gente fa sesso perchè non sa pensare altrimenti figurati se farebbe sesso non glie ne fregherebbe una mazza di fare sesso dato che si gode di più a pensare.

Ecco perchè il moralismo in questo campo è insensato.

Si vuole obbligare la gente a pensare: ma se non sono capaci lasciagli fare almeno sesso.

Poi ci sono altri che si dedicano a denunciare le cause di questa situazione: l'euro, la lira, la corruzione, la mafia, le tasse, la politica.

Ma pensa a pensare!

Eppure anche questi creando l'antitesi, secondo la dottrina dei contrari da Eraclito ad Hegel, muovono la totalità verso una megasintesi, e quindi anceh costoro sono "agenti di Dio", l'Automaton.

Sappiamo però che in questo senso, secondo la dottrina dei contrari, agenti di Dio, non è solo l'antitesi ma anche la stessa tesi.

Certo che in ultima analisi sarebbe meglio andare direttamente al nucleo della questione in modo da passare definitivamente dalla dinamica dialettica alla nuova dinamica dialogica duale e non più ternaria dove i due sanno tutti e due di essere agenti di Dio e Dio stesso.

Alcuni diranno leggendo queste righe: ma allora non c'è niente da fare, è impossibile uscirne da questa situazione.

Fortunatamente la natura altro non è che l'Automaton, la Sincronicità, la totalità in potenza stessa.

Sarà dunque la natura stessa a spingere con le buone e talvolta anche con le cattive in questa direzione.

Proviamo a leggere la cronaca dei giornali, dei tg ma anche gli eventi che quotidianamente accadono anche e soprattutto a noi, con questa chiave di lettura senza pregiudizi e allora vedremo l'Automaton in opera nella nostra vita come nella vita di tutti, di tutti gli stati e di tutti i continenti.

Senza pregiudizi, il che significa non pensando che Dio vuole il nostro bene: a Dio interessa solo l'evoluzione e non il tuo bene particolare.

Senza pregiudizi e non pensando che chi ama Gesù deve mostrare un sorriso enorme che palesi agli altri che Gesù rende felici: se sei felice vuol dire che sei una scimmia o quasi perchè le persone che si evolvono veramente non solo non sono felici ma soffrono più di tutti gli altri perchè la storia, il passato oppone resistenza a chi si muove veramente.

Questo ovviamente non significa che solo chi soffre è evoluto poichè non basta soffrire ma occorre farsene qualche cosa della sofferenza, cioè occorre farsene qualcosa del dolore cioè elaborarlo.

Queste mie affermazioni però non sono un'apologia del dolore, della sofferenza e quindi del masochismo, accusa rivolta in passato anche al cristianesimo.

Non è una apologia della sofferenza perchè anche se l'uomo e la donna chiamati ad evolversi e quindi "eletti" da Dio, pur doloranti percepiscono in sè la potenza della vita e si vivono sempre più tutt'uno con Dio, Dio loro stessi.

E comunque il dolore è prodotto dalla resistenza del mondo ma il mondo prima o dopo cede e allora "E le cose di prima sono passate" (Apocalisse di Giovanni) "E le cose di prima non sono mai state" (GiovanniSilvia).

E poi gli eletti non sono l'eletto: quindi non si è mai soli.

Dio è infatti il Dio-Duale sempre e solo Uno ma anche e sempre solo Due.

Il mondo infatti se c'è è perchè c'è chi dice: non siamo uno infatti io sono diverso da te e non mi va di essere il tuo conosciuto di te conoscente, non siamo uno e tu non sei il mio conoscente di me conosciuto, io sono libero/a da te.

Il mondo infatti se c'è è perchè c'è chi dice: non siamo due ma tu sei il mio conosciuto di me conoscente dunque siamo solo uno e non due, tu non sei libero/a da me conoscente.

E comunque si sa che nella dialettica schiavo-padrone se lo schiavo è schiavo del padrone è anche vero che il padrone non potendo fare a meno per motivi ontologici di uno schiavo è anche schiavo dello schiavo e lo schiavo questo lo sa ed è per questo che gli va benissimo di fare lo schiavo se quello è l'unico modo per poter essere anche lui/lei un padrone.

L'automaton comunque è l'automaton il che significa che procede in maniera autonoma e automatica dunque c'è da essere di un ottimismo euforico sulla riuscita della rivoluzione.

Mettiamoci la buona volontà e al resto cioè a riuscire se ne occupa l'Automaton stesso.

E come dice il detto: tutto è bene quel che finisce bene.


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