Tanti nomi ma una sola persona

Da LogicaUnitaria.

Andrea, Thérese, Silvia, Giovanni e se vogliamo anche Freud, Jung, Ernst Bernhard, e ancora Hegel, Nietzsche, Margherita-Maria, la stessa Simone de Beauvoir e chissà forse anche Mary Daly la teologa ribelle: perchè no?!

E poi ancora i maestri, gli amici e i discepoli di Thèrèse che sono tanti: Tommaso da Kempis, Teresa d'avila, Juan de la Crux, Marcel Van, Thèphan Venard, Mauirice Belliere, Adolphe Roulland.

E poi il grande allievo di Giovanni Evangelista, il monaco irlandese Giovanni Scoto Eriugena che fu il primo a riconoscerlo Dio rssentando quasi il sacrilegio.


Anche la natura partecipa alla grande discussione

Engels che intuì, rispetto a Hegel suo maestro, che anche nella natura era presente una dialettica e quindi un logos e che pertando che anche la natura, essendo dialettica anch'essa, partecipava alla grande discussione della storia del pensiero.


Dalla dialettica della natura alla dialettica dell'inconscio

Ma fu Freud il primo a mettersi in ascolto di questa dialettica dell'inconscio altra dalla dialettica della sola coscienza, del solo spirito o della storia che dir si voglia, trasformando così una intuizione in una prassi rivoluzionaria: la psicoanalisi.

Fu quindi grazie a questa nuova via di conoscenza detta "psicoanalisi" che anche il femminile di Dio, l'Essere, parlò e disse il progetto che era in principio.

E chissà quanti altri nomi e comunque sempre tanti nomi per la stessa persona.

La stessa persona che tutto e tutti unisce in sè: GiovanniSilvia.

GiovanniSilvia, il punto di convergenza e di consistenza: l'omega oltre l'omega.

Sì, dimenticavo Henri Bergson e Teilhard de Chardin: si vede che ci tenevano ad essere in questa lista e allora eccoli accontentati.


Tanti nomi ma una sola persona. Tanti nomi per una sola persona. L'archetipo dell'ultima coniunctio: il prototipo. L'unico archetipo che sia ancora vivente.


Nota: ho saltato da questa lista l'amica più intima di Thérèse, si tratta di Giovanna d'Arco mistica, strega, veggente e oltre a ciò comandante in capo dell'esercito di liberazione francese a soli venti anni. Non l'ho messa perchè non mi piacciono le sue frequentazioni. Gentaglia, delinquenti, gente di malaffare: basti pensare che il suo luogotenente più stretto era un militare di professione soprannominato "Barbablù" che si rivelò essere il più grande pedofilo e serial killer di tutti i tempi. Tuttavia l'aggiungo lo stesso solo per rispetto a Thérèse: del resto chi sono io per decidere chi deve o non deve frequentare!? Del resto a parte i genitori di Thérèse che erano artigiani tutta la parentela di Thérèse sia da parte di madre che di padre è costituita da generazioni di militari di professione e anche lei non disdegnava di scrivere imperturbabile che sognava di andare anche lei come i crociati ad ammazzare gli infedeli per difendere la fede in Cristo e la terra di Gesù. Infatti sul letto di morte affetta dalla tubercolosi dissè: "Ma è mai possibile che debba morire in un letto?" Propio lei che non voleva andare manco in paradiso ma all'inferno perchè non voleva annoiarsi ma combattere satana fino all'estremo delle sue forze?



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