Diario (febbraio 2019)

Da LogicaUnitaria.

Nuovi Pensieri del 2019 in forma di DIARIO

Mesi precedenti

5 febbraio

1.

"Perfino Dio si è riposato la domenica!"

Così si usa dire per meglio argomentare.

Ecco! Iniziamo allora con il cercare di non frequentare personaggi che ci danno il cattivo esempio.

6 febbraio

EVOLUZIONE STELLARE E PSICOANALISI

Oggi sono intenzionato a aggiungere un nuovo pensiero a proposito dell'evoluzione stellare ovviamente sempre con come finalità le implicazioni riflessive dal punto di vista psicoanalitico dato che il sapere o è utile per evolversi ulteriormente oppure è inutile sapere e in fondo a me l'unica cosa che mi interessa è solo il rapporto uomo-donna poichè è qui che si produce quella grande energia che Freud chiamava "libido" e non con il petrolio, il carbone o i pannelli solari. Dico uomo-donna ma ovviamente intendo "l'uno e l'altro dell'unico discorso" e quindi al "Logos che era in principio" che non è identificabile con il "logos".

Osservazioni e appunti solo per mio uso scritti perciò in maniera telegrafica o stenografica che dir si voglia e mi riservo di scrivere in perfetto italiano solo sul diario appena ho tempo per sviluppare questi flash di pensiero:

1. In principio abbiamo queste polveri che gli astrofisici chiamano "nebulose". Certo parlare di "polveri" non è approfondire l'argomento ma è ancora un modo di rimanere in superficie.

2. Queste polveri per via della forza gravitazionale si aggregano. Quindi si comincia a parlare già di una delle quattro forze universali che a mio parere è forse la più importante di tutte.

3. Come mai le polveri si aggregano? Ci deve essere quindi una forza di attrazione e da che cosa è dovuta questa forza di attrazione? Mi chiedo anche: a questo livello non esiste alcuna forza di repulsione? Neanche minima, quasi impercettibile? Cosa rispondono gli astrofisici al riguardo? Non c'è o non l'hanno trovata?

4. Continuando ad attrarsi queste polveri formano un ammasso unico. Certo che già con le polveri si comincia a parlare di "massa" ma qui ci troviamo già di fronte non più a granelli di polveri ma ad una massa già considerevole che come ci insegna Einstein curva lo spazio-tempo attorno a sè formando come un imbuto ovvero un trappolone per altre masse che tanto più vengono attratte o meglio intrappolate (dal punto di vista psicoanalitico è meglio parlare di "intrappolate" anche se dal punto di vista "erotico" va bene il concetto di "attratte") quanto più si tratta di grandi masse o masse vicine, se poi oltre a essere grandi sono anche vicine l'attrazione è veramente enorme fino alla collisione e la conseguente fusione e noi sappiamo che nel gergo psicoanalitico ma anche psicologico esiste un termine per indicare questo tipo di fusione che annulla ogni sia pur minima distinzione tra due forme: in queste discipline più psicologiche si parla di "simbiosi".

Una domanda che è anche una obiezione è che cosa mi legittima a fare questo calderone di astrofisica e psicoanalisi? E' solo un minestrone o c'è un senso in questo modo di procedere? Mi legittima l'intuizione di Carl Gustav Jung che riteneva che l'energia di cui parlava Freud e che chiamava "libido" e l'energia di cui invece parlano gli scienziati della natura e gli astrofisici sono una stessa e unica energia.

Inoltre come si usa dire "da cosa nasce cosa" così Jung infine coriflettendo con un noto fisico quantistico di nome Wolfgang Pauli sviluppa proprio partendo da questa intuizione su unica energia in tutto l'universo l'ipotesi di un "principio di sincronicità" quale movimento unitario di tutta l'energia dell'universo.

Da questo punto di vista la differenza tra Jung (inconscio collettivo) e Silvia Montefoschi (inconscio universale) è che per Jung il principio di sincronicità interrompe solo in casi eccezionali il principio di causa-effetto mentre per Silvia Montefoschi ogni evento obbedisce a questo principio di sincronicità che pertanto chiama con una terminologia elaborata dagli antichi greci, quello di "AUTOMATON". Potremmo dire per riassumere che se per jung i miracoli sono eccezioni per Silvia Montefoschi non esistono altro che miracoli. Potremmo riassumere ulteriormente il tutto dicendo anche che se per Jung i fenomeno cosiddetti soprannaturali sono anch'essi fenomeni naturali per Silvia Monetfoschi non esistono fenomeni naturali ma sono tutti soprannaturali perfino i fenomeni cosiddetti naturali in quanto anch'essi manifestazione di questo principio di sincronicità detto anche "Automaton". Automaton che in altri ambienti di pensiero viene chiamato "Divina Provvidenza", "Fato" o "Destino".

(CONTINUA in giornata su questo stesso diario appena trovo un po' di tempo)

5.

6.


SCIMMIE, STELLE E COMPIMENTO DELLA RIVOLUZIONE COPERNICANA CHE SUPERA COSI' L'ANTROPORIFERIMENTO QUALE NARCISISMO DI SPECIE E VERA RADICE DI OGNI VERSIONE DI EGORIFERIMENTO

1. Di solito si usa dire che la specie umana discende dalle scimmie dal punto di vista dell'albero genealogico dell'evoluzione della natura.

Indipendentemente dal fatto che sia più o meno corretto esprimersi con questa formula noi ci poniamo dal punto di vista dell'utilità di una tale formulazione e siamo giunti alla conclusione che è meglio dire e quindi anche più utile a giungere a nuovi intuizioni, dire piuttosto che gli "Atomi-Umani" derivano dagli atomi propriamente detti.

Questo modo di formulare la questione delle origini genealogiche della nostra specie oltre a essere anch'essa corretta (tutti, incluso tutti gli atomi più complessi, discendiamo dal primo atomo che sappiamo essere l'atomo di idrogeno dal quale discende a sua volta cronologicamente il secondo atomo che è l'atomo di Elio e poi tutti gli alti atomi che aggregandosi in vario modo e secondo un determinato "ordine del discorso" come in un gioco di "lego" creano tutte le forme viventi e non viventi, umane e non umane che hanno scritto il libero della storia dell'universo. Libro che adesso sta scrivendo l'ultimo capitolo. E a proposito di gioco del "lego" di cui adesso abbiamo menzionato va fatto notare che proprio Giovanni Evangelista dice "in principio era il logos e il logos è proprio il legame, ciò che lega, e ciò che lega è molto più importante di ciò che lega, detto in altri termini la forza che presiede al legame ovvero che ha questo potere di legare è molto più importante delle stesse forme da legare in quanto le forme da legare passano ma la forza del legame stesso non passa mai poichè è Dio stesso ovvero ciò che era, che è, e che sempre sarà il VIVENTE.

Nietzsche come Giovanni in qualche modo espresse uno stesso concetto dicendo: "Al di là di me e di te sentire in maniera cosmica"

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Articoli di approfondimento

Bibliografia

  • Silvia Montefoschi, "Dall'uno all'uno oltre l'universo", 1998

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