Wilfred Bion

Da LogicaUnitaria.

Wilfred Ruprecht Bion nato a Mathura (India) l'8 settembre 1897 muore a Oxford, l'8 novembre 1979)

Laureatosi in Storia e poi in Medicina iniziò ad occuparsi di psicoterapia e fu uno psicoanalista britannico esponente della centenaria storia della corrente di pensiero del novecento chiamata "psicoanalisi" il cui iniziatore è stato Sigmund Freud uno sconosciuto fino ad allora neurologo viennese che nel 1895 allorchè il fenomeno sogno era stato oggetto di conoscenza fino ad allora solo di maghi, veggenti e ciarlatani assurse alla dignità di analisi scientifica.

Bion partecipò volontario alla prima guerra mondiale coem ufficiale carrista. Decorato fu segnato profondamente da quella esperienza al fronte, in seguito partecipò anche alla seconda guerra mondiale lavorando all'ospedale militare di Northfield, dove era incaricato del supporto ai militari colpiti da shock psichico in combattimento (fenomeno oggi annoverato tra i disturbi da stress post-trumatico).

La psicoanalisi dopo la morte di Freud a Londra nel 1939

Bion fu allievo della psicoanalista britannica Melanie Klein che allora costituiva una delle due fazioni in conflitto della psicoanalisi di orientamento freudiano mentre l'altra fazione faceva cordone attorno ad Anna Freud che ebbe più fortuna soprattutto negli Stati Uniti d'america con il nome di "psicologia dell'Io".

Tuttavia uno dei più acerrimi nemici della "psicologia dell'Io" o freudismo americano fu invece lo psicoanalista francese Jacques Lacan fuoriuscito dal gruppo dell'avanguardia artistica storica surrealista di Andrè Breton e Salvador Dalì, che volle ripristinare la rivoluzione copernicana freudiana e pertanto definì la sua corrente lacaniana come un "ritorno a Freud".

Non deve meravigliare questo accostamento della psicoanalisi con il surrealismo in quanto ci fu un incontro tra Freud e il gruppo dei surrealisti che avevano fatto proprio di Freud il loro nume tutelare malgrado Freud fosse un po' scettico ritenendolo quasi una goliardata ma dopo averli conosciuti di persona Freud stesso si complimento soprattutto con Salvador Dalì per la sua profonda conoscenza della psicoanalisi e pensare che proprio Freud in seguito si incontro anche con il grande scienziato Albert Einstein e così commentò quell'incontro:

"Einstein ne sa di psicologia tanto quanto io ne so di fisica" (Sigmund Freud)

Tuttavia quando Lacan non aveva avuto ancora il successo che invece ebbe nel corso degli anni sessanta e settanta, le due correnti di pensiero in cui si fronteggiava l'orientamento freudiano era quello facente capo a Melanie Klein e Anna Freud e si racconta che in piena seconda guerra mondiale, mentre era in corso il bombardamento di Londra da parte dei nazisti di Hitler invece sempre nella sede londinese dell'associazione psicoanalitica le due fazioni si davano battaglia armati fino ai denti senza esclusioni di colpi con addirittura la figlia di Melanie Klein anch'essa psicoanalista che parteggiava invece per Anna Freud.


Wilfred Bion e le ricerche e sviluppo di una psicoanalisi di gruppo

La concezione che l'individuo sia profondamente radicato nel gruppo

Dal 1932 frequentò la Tavistock Clinic e a partire dal 1938 iniziò il suo impegno alla sua stessa autoanalisi dapprima con altri analisti e poi con la più autorevole Melanie Klein.

Bion sviluppo soprattutto come nessun altro psicoanalista di allora le teorie e le tecniche della nuova "psicoanalisi di gruppo".

Il lavoro di Bion con i gruppi terapeutici si concluse sul finire degli anni 1950, tuttavia della concezione che l'individuo sia profondamente radicato nel gruppo è intriso tutto il suo lavoro di psicoanalista e di teorico.

In tale periodo divenne una figura di spicco nella Società Psicoanalitica Britannica, ricoprendo le cariche di Direttore della Clinica Psicoanalitica londinese dal 1956 al 1962 e di Presidente della Società dal 1962 al 1965.

Si trasferì a Los Angeles nel 1968 e tornò in Inghilterra pochi mesi prima di morire nel novembre del 1979.


Il pensiero senza pensatore

Bion, rivolge la sua attenzione ai processi mentali primitivi scendendo in profondità per indagare l'origine stessa del pensiero nell'apparato neurologico e l'esperienza che dà forma all'attività del "pensare".

I pensieri – sostiene - non sono tutti "prodotti" dal pensare: ci sono pensieri riguardanti la "verità", la "cosa in sé", l'assoluto - ciò che indica con "O" – e sono indipendenti dal pensatore. Pensare non è importante per la verità in sé, che ha consistenza propria, ma per il benessere del pensatore; i pensieri pensati contribuiscono allo sviluppo e all'adattività, mentre quelli non-pensati possono essere causa di disturbo, disadattamento e alienazione, ma questi pensieri non pensati possono essere la fonte da cui attingono artisti (pittori scrittori, poeti) nei loro processi creativi.

Da ciò deriva la necessità per ogni soggetto – individuale, gruppale, sociale - di sviluppare un libero "apparato per pensare i pensieri”.

Pensare è invece assolutamente necessario alla menzogna, che proprio dal pensiero è articolata, continuamente assistita, confermata e mantenuta nella memoria.

Suggestiva ipotesi di un pensiero del quale non è necessario avere piena coscienza e comprensione perché sia efficace, contrapposto al contrario, il pensiero intenzionalmente formulato e accuratamente controllato, che supporta il falso, il mentire e, per tali sviluppi, continua ad avere bisogno di essere pensato. L'intuito e l'istinto da una parte e dall'altra la ragione intellettuale del linguaggio-pensiero spesso più funzionale alla forma che alla sostanza, alla falsificazione che alla verità, sebbene non in senso morale, che nella coniugazione del pensiero pensato e non-pensato si dispiegano le dimensioni del sogno e del mito, non in quanto oggetti di cultura, ma percorsi dell'interpretazione, strumenti della ricerca e del metodo in psicoanalisi. L'analogia tra mito e sogno ha profonde radici nel pensiero psicoanalitico.

Citazioni dai testi

  • «Un sano sviluppo mentale sembra dipendere dalla verità, come l'organismo vivente dipende dal cibo. Se la verità manca o è incompleta, la personalità si deteriora.»
  • «Scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticali entrambi in modo da lasciare spazio ad una nuova idea. Forse sta fluttuando nella stanza in cerca di dimora un pensiero, un'idea che nessuno reclama.»
  • «Secondo Freud i gruppi si avvicinano ai modelli di comportamento nevrotico, mentre nella mia concezione, si dovrebbero avvicinare a modelli di ordine psicotico.»

Bibliografia

  • "Experiences in Groups" (1961)
  • "Apprendere dall'esperienza"
  • "Attenzione e interpretazione"
  • "Gli elementi della psicoanalisi"




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