Una riformulazione del concetto di risveglio

Da LogicaUnitaria.

Spesso si è parlato di "risveglio" e dunque non è una novità.

In questo articolo cercherò di riformulare questo concetto alla luce della visione a cui la "psicoanalisi intersoggettiva radicale" quale psicoanalisi allo stato dell'arte è giunta, al termine della centenaria storia della psicoanalisi che va dal 1895 con Sigmund Freud fino alla nascita del prototipo del nuovo archetipo, l'unico che sia ancora vivente che è l'archetipo dell'ultima coniunctio che poi sono GiovanniSilvia ossia un uomo e una donna in carne ed ossa e non una astrazione dato che a noi le astrazioni non ci interessano.

Il primo risveglio

Abbiamo già descritto in altri articoli la visione dell'Essere a cui si è pervenuti nell'ultima decade del 1900.

Orbene rispetto a quella visione possiamo definire "risveglio" la fase del trapasso dalla simbiosi assoluta alla fase della distinzione tra i due termini del principio dialogico.

Quello è stato il primo risveglio ma anche il vero risveglio.

Accadde però come ormai sappiamo che quella fase, già di risveglio, in un qualche momento ebbe uno scadimento con il fatto che quella distinzione si tramutò in vera e propria separazione.

In quel momento non è che nacque la ragione poichè "il logos che era in principio" era già la ragione e anzi era la vera ragione dato che permetteva e quindi aveva il potere di impedire di ritornare alla simbiosi assoluta e oltre a ciò di permanere nello stato relazionale di distinzione.

La nascita della ragione quale nuovo riaddormentamento

"Non è il sonno della ragione che genera i mostri

ma è la razionalità vigilante e insonne che li genera"

(G.Deleuze & F. Guattari, "Capitalismo e schizofrenia", 1972)


"Chi ricorda è condannato a ripetere" (Silvia Montefoschi)


Questa nuova ragione prodotta dalla separazione potremmo chiamarla " la ragione del mondo" che appunto si fonda su questa separazione o per dirla in termini psicoanalitici come ci hanno insegnato sia Freud che Jung, questa ragione del mondo altro non era che il tabù universale dell'incesto simbolico che impediva all'originario desiderio incestuoso di realizzarsi sventando così il ritorno all'Eden originario ormai perduto per sempre che poi era proprio la simbiosi originaria.

E' vero che questo tabù sventava un ritorno al sonno assoluto ma faceva entrare a forza il soggetto che rinunciava a farsi tutt'uno con la madre a entrare invece nel tunnel nevrotico delle varie versioni di disavventure edipiche di quello stesso desiderio incestuoso ormai ineliminabile poichè chi sa non può far finta di non sapere e il peccato originale di voler farsi simili al Dio ormai era stato compiuto in maniera indelebile, il che significa che chi si è svegliato ormai può più solo far finta di dormire ma questo evidentemente produce dei sintomi che denunciano che il soggetto fa finta di non sapere e se fa finta evidentemente lo fa perchè ne ha un qualche tornaconto personale.

Questo passaggio alla separazione ovvero alla ragione del mondo che dir si voglia, non è più un secondo risveglio ma semmai un addormentamento rispetto al primo risveglio anche se non un addormentamento assoluto come nel caso della simbiosi assoluta. Potremo definire, questa nuova ragione sia nella forma di doxa e sia nella forma più raffinata di pensiero cosiddetto scientifico, la scienza ufficiale, un vero e proprio sogno ad occhi aperti, un sogno lucido che nel suo complesso potremmo chiamare "il sogno dell'evoluzione".

La nuova ragione psicoanalitica quale ermeneutica del discorso dell'inconscio universale

Grazie alla psicoanalisi che è stata proprio la scienza del sogno quale ermeneutica scientifica del sogno siamo riusciti a decifrare tutto intero il discorso dell'inconscio e così siamo usciti ormai definitivamente dal sogno dell'evoluzione anche se sembra ancora permanere ma più solo come memoria a causa della forza d'inerzia ma la memoria si sa non è come la realtà, la realtà ha dalla sua la consistenza mentre la memoria è inconsistente, una sorta di castello di carte così che basta un nonnulla perchè si disfi. Noi infatti diciamo che la fine del mondo può avvenire tra venti anni come anche tra cinque minuti o anche meno. Ogni momento, ormai che siamo giunti al termine della storia della psicoanalisi è buono per la fine del mondo, un po' come quelli che sono consapevoli che ormai giunta la tecnologia militare allo stadio delle armi nucleari, ogni momento è buono perchè scoppi una terza ed evidentemente anche ultima guerra mondiale di tipo nucleare.

Questa decifrazione del sogno dell'evoluzione operata dalla psicoanalisi quale scienza della relazione o scienza d'amore costituisce un ritorno a quella precedente fase della sola distinzione per cui questo venir meno della separazione potremmo chiamarlo 'secondo risveglio' che poi è come il primo ossia un vero risveglio ma questa volta è sventato per sempre il pericolo di ritornare alla separazione conoscendo ormai la scienza d'amore che poi è la vera scienza quale scienza dell'energia pensante o libido come in psicoanalisi è stata sempre chiamata.

Ormai sappiamo e non possiamo più tornare indietro: il meccanismo difensivo della rimozione del sapere è sventato per sempre.

Il secondo risveglio: nuova e vecchia umanità

Oggi o si è scienziati o si è animali per non dire stronzi: al termine della storia della psicoanalisi bisogna smetterla di parlare di malattia mentale.

Forse che facendo tesoro della scoperta delle sconosciute fino ad allora onde elettromagnetiche, dopo l'invenzione della radio da parte di Guglielmo Marconi poi ognuno se l'è reinventata per i fatti suoi?!

No! Ugualmente questo stesso discorso vale per l'unico archetipo che sia ancora vivente: il nuovo archetipo (gestalt) dell'ultima coniuctio.

Oggi e solo oggi i malati mentali sia nevrotici che psicotici non ci sono ma ci fanno e avranno i loro buoni motivi per recitare il ruolo del matto ma questo non li giustifica affatto.

Prima del 1987 non si sapeva ma ora si sa.

Si dirà che la buona novella ovvero la nuova informazione ci mette il suo tempo per circolare ma il fatto è che questa circola a una velocità super-luminale essendo onda del pensiero e quindi più veloce della luce: dunque anche questa giustificazione non regge.

Si tratta quindi più solo di attaccamento alla memoria dell'essere ed è proprio su questo attaccamento che il movimento rivoluzionario deve condurre il suo lavoro stante che questo è l'ultimo scenario di questi ultimi tempi già post-apocalittici che ci vede impegnati in questa ultima rivoluzione che non è più meramente politica ma è una vera e propria rivoluzione antropologica totalmente fondata su un mutamento di logica: dalla vecchia logica della separazione in tutte le sue tante e molteplici varianti alla nuova logica unitaria.

In sintesi

1. Simbiosi assoluta (il mito dell'Eden)

2. Distinzione (primo risveglio)

3. Separazione (il sogno dell'evoluzione - L'autoimposizione del tabù universale dell'incesto simbolico)

4. Distinzione (secondo risveglio- L'infrazione del tabù universale dell'incesto simbolico che imponeva ai due dell'uno di rimanere aderenti al ruolo sessuale negandosi così l'attivazione della funzione riflessiva che ci fa simili a Dio)


Bibliografia psicoanalitica quale scienza del transfert

L'inconscio personale: psicologia del transfert

  • Sigmund Freud, "Analisi terminabile e analisi interminabile", 1938
  • Sigmund Freud, "L'avvenire di una illusione"

L'inconscio collettivo: storia e sociologia del transfert

  • Carl Gustav Jung, "I simboli della trasformazione della libido", 1912
  • Carl Gustav Jung, "Tipi psicologici: introversione e estroversione", 1921


L'inconscio universale: biologia e astrofisica del transfert

  • Silvia Montefoschi, "Dall'uno all'uno oltre l'universo", 1998
  • Silvia Montefoschi, "L'avvento del regno specificamente umano", 2004

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