Psicoanalisi e nuova Logica Unitaria due equivoci possibili

Da LogicaUnitaria.

Ogni qualvolta si parla o si scrive di psicoanalisi e nuova logica unitaria sono possibili due fraintendimenti a cui bisogna prestare attenzione proprio per evitarli.

La teoria e la prassi

Si dirà: ma queste sono solo parole, convenzioni, frasi, ciò che conta è la prassi e non quello che si dice o come si dice.

Questo modo di pensare e quindi questo tipo di obiezione mi permette di ribadire una mia convinzione che difficilmente riterrò infondata.

Mia convinzione è infatti allorquando si ripete la nota frase rivolta a qualsiasi tipo di pensiero, "predica bene ma razzola male", che una cosa simile non è logicamente possibile perchè è contraddittoria essendo la teoria e la prassi inestricabilmente legate tantè che noi riteniamo (non dico "io" ma "noi" perchè ogni mio modo di pensare è frutto del mio dialogo con Thérèse Martin) noi riteniamo dicevo che la teoria è prassi e anzi è immediatamente prassi. Quindi semmai si dovrebbe dire anzichè "predica bene ma razzola male" che siccome razzola male questo razzolare male sta ad indicare che proprio in quel predicare, cioè in quella teoria c'è qualcosa che non va e che quindi più che focalizzare la nostra attenzione su quel "razzolare male" la nostra attenzione dovrebbe focalizzarsi sul quel sedicente "predicare bene" ma che proprio un "predicare bene" non è.

Può essere che la teoria è errata, che sia incompleta, che sia il prodotto di un equivoco, un abbaglio, o che non sia rigorosa. Tanti possono essere le cause di un "predicare bene" che bene non è ma comunque è la teoria che va messa in causa.


Critica del pragmatismo

Altri che si considerano più pragmatici non danno importanza alla teoria ma poi prima o dopo i nodi vengono al pettine.

Il popolo più pragmatico di questo mondo sono gli anglosassoni e vedremo dove ci porterà il loro pragmatismo cieco.

Gli anglosassoni potrebbero obiettare (paro degli anglosassoni ma mi riferisco invece ai pragmatisti che sono anche latini): "Eh sì! che facciamo guidare il mondo dai latini sempre in calore che cantano, strimpellano e poetano."

Va bè: questa digressione vale quello che vale ma non è un attacco agli Stati Uniti ma al pragmatismo anzi io a differenza di quelli che sono contrari all'inglese come lingua universale, io sono favorevolissimo. ben venga una lingua universale, a parte poi che la letteratura anglo-americana è ricca di cantanti e poeti e quindi anche di pensatori non pragmatisti.


Il male dal punto di vista rigorosamente evoluzionista

Questo comunque non significa che il pragmatismo è il male nella storia poichè tutto ciò che è stato è bene perchè significa che ai fini evolutivi servivano anche i pragmatisti.

Certe volte pensando a quelli che non capendo un tubo di evoluzionismo criticano la chiesa cattolica: il fatto è che se c'è stata la chiesa cattolica si vede che aveva una funzione evolutiva.

Il male non esiste ma tutto è bene anche quello che al nostro piccolo cervellino appare il male.


Sigmund Freud e il superamento del pragmatismo in psicologia

E a proposito di pragmatismo anche per fare un esempio concreto di cosa intendo per pragmatismo, ricordiamoci che Freud stesso era un pragmatista all'inizio ed infatti voleva curare i suoi pazienti che gli portavano i loro dolori, era cioè un terapeuta e che cos'è un terapeuta se non un pragmatista dal punto di vista della nuova logica unitaria?!

Poi Freud che era attraversato dal vento dello spirito, era cioè un eletto, un chiamato, cambiò opinione e di disse che il fatto che la psicoanalisi fosse anche una psicoterapia andava inteso solo come un effetto secondario della dinamica psicoanalitica poichè in verità la psicoanalisi era solo una nuova via di conoscenza, una ricerca della verità.


Due equivoci possibili sui rapporti tra psicoanalisi e nuova logica unitaria

Ritornando a bomba che non è la bomba atomica, ci siamo capiti, parlando quindi della psicoanalisi e la nuova logica unitaria i due equivoci possibili a cui facevo riferimento sono questi:

1. Credere che tra psicoanalisi e nuova logica unitaria non ci sia alcun rapporto.

2. Credere al contrario che tra psicoanalisi e nuova logica unitaria ci sia sì continuità ma una continuità di tipo graduale.

Per quanto riguarda il primo equivoco va chiarito che invece tra psicoanalisi e nuova logica unitaria c'è una vera e propria continuità: Freud, Jung e Silvia Montefoschi principalmente.


La nuova Israele

La nuova logica unitaria nasce infatti al termine della storia centenaria della psicoanalisi quale via di conoscenza che sfocia appunto sulla Terra Promessa, la Nuova Israele che è proprio la nuova logica unitaria, chiamata anche Pensiero Uno o Logica dell'Uno (da aggiungere uno vero).

Terra dove scorre il latte e il miele: si tratta infatti di una vera redenzione dalla croce dell'universo che poi è l'albero dell'evoluzione.


Silvia Montefoschi psicoanalista

Senza la psicoanalisi e senza portare a compimento il percorso indicato dalla via psicoanalitica non sarebbe mai potuta nascere la nuova logica unitaria dell'uno vero. La stessa Silvia Montefoschi solo nel 1987 approda alla nuova logica unitaria perchè prima era solo una psicoanalista che aveva rifondato epistemologicamente la scienza psicoanalitica su una teoria dell'intersoggettività e mi riferisco alla fase 1977-1987.

In passato mi sono domandato come mai ho conosciuto Silvia Montefoschi solo nel 1987?

E la risposta che mi sono dato era che prima uno psicoanalista valeva l'altro anche se io ho conosciuto psicoanalisti che almeno teoricamente mi rimandavano al pensiero di Silvia Montefoschi che conoscevo solo per aver letto i suoi libri e quando questi psicoanalisti decisero di non seguirla più nelle sue radicalizzazioni il mio istinto fu invece di abbandonare tali psicoanalisti al loro destino per seguire Silvia sulle vette impervie e inesplorate della nuova logica unitaria vista come follia anzi psicosi dai vecchi psicoanalisti ormai più solo psicoterapeuti cioè pragmatisti.

Così io non ho mai conosciuto Silvia Montefoschi e la conosco solo perchè gli altri che l'hanno conosciuta me ne hanno parlato.


GiovanniSilvia prototipo dell'archetipo dell'ultima coniunctio

Quando intorno al 27 dicembre 1987, credo fosse il 28 dicembre parlai di persona con Silvia lei mi regalò il suo ultimo libro "Il principio cosmico" che subito feci rilegare con una copertina dura dura, blu bordata di oro, era la bibbia di GiovanniSilvia che raccontava la vera storia dell'universo dal big bang ad oggi.

Quella ceh avevo seduta di fronte non era più Silvia Montefoschi, per questo dico che io Silvia Montefoschi non l'ho mai conosciuta perchè l'Automaton riteneva che altri psicoanalisti potevano benissimo rappresentarla come teorica del trapasso dall'interdipendenza all'intersoggettività, ma qui non avevo più di fronte una teoria ma il corpo concreto di quella teoria ossia GiovanniSilvia.

Io ho conosciuto solo GiovanniSilvia quindi non chiedetemi di Silvia Montefoschi poichè io non l'ho mai conosciuta.

E certamente io mi trovavo sempre di fronte percepibile dai cinque sensi solo il corpo ancora terreno di Silvia e non quello di Giovanni tantè che io molte volte andando a trovare i Silvia mi ritrovavo di fronte questa persona anziana e mi dicevo tra me e me: "E chi è questa qua?"

Ma Silvia mi catapultava a somme altezze proprio come un vero ascensore, per fare lo stesso esempio che la mia mia amica Thérèse faceva alla fine del 1800, che esclamavo: "Silvia, sei proprio Silvia intendendo GiovanniSilvia".

Un giorno accadde che non percependo Giovanni le chiesi:

"Silvia dove è Giovanni?"

E Silvia mi rispose:

"Sono io Giovanni"

Altri avrebbero potuto dire come Tommaso:

"Ma va là!"

Ma io invece proprio in quel momento sentii in maniera indubbia la presenza di Giovanni proprio in quel corpo di donna che era di fronte a me.

"Si Silvia tu sei Giovanni, una sola persona, l'archetipo dell'ultima coniunctio, l'unico archetipo che sia ancora vivente."


La psicoanalisi oltre la psicoanalisi: un abisso, un vero e proprio salto di qualità

E arriviamo al secondo equivoco: è vero che c'è continuità tra la centenenaria storia della psicoanalisi e nuova logica unitaria e tuttavia tra la psicoanalisi e la nuova logica unitaria c'è un abisso, un abisso prodotto proprio da un salto non più di quantità ma di qualità e l'abisso è tale che si fa fatica a coglierne la continuità tra l'una e l'altra e pur tuttavia c'è continuità poichè questa nasce da quella e senza la psicoanalisi di Freud e poi di Jung non si sarebbe potuti giungere alla psicoanalisi oltre la psicoanalisi così chiamata la nuova logica unitaria per sottolinearne la continuità.

Occorre quindi non equivocare nè in un senso nè nell'altro senso.

Oggi la psicoanalisi è finita, cioè è morta e coloro che continuano a definirsi "psicoanalisti" non sono dei veri psicoanalisti, psicoanalisti veri erano Freud, Jung e tutti gli altri, oggi i tempi sono cambiati e costoro sono solo dei psicoterapeuti cioè dei pragmatisti e noi sappiamo chi sono i pragmatisti: sono dei miopi che vedono bene solo vicino ma poi prima o dopo i nodi vengono al pettine e tutte le loro psicoterapia non reggeranno al ridinamizzarsi dell'energia pensante fossilizzatasi nella materia dell'universo.


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