Cos'è psicoanalisi e cosa non lo è?

Da LogicaUnitaria.

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Ho deciso che da ora innanzi produrrò i mie articoli solo sulla mia pagina principale che è ( https://www.facebook.com/silviamontefoschi/ ) che poi condividerò sulle mie pagine secondarie comunque correlate a questa che trattano tutte questioni legate sempre alla nuova e ultima rivoluzione psicoanalitica (1895 e seguenti) mentre utilizzerò il mio account twitter ( https://twitter.com/S_Montefoschi ) oppure a seconda dei casi la mia pagina utente con il mio nome e cognome ( https://www.facebook.com/andreamorelli ) come una specie di zibaldone, un brogliaccio, per fissare in scritto i pensieri che mi vengono nel corso della giornata giusto per non dimenticarmeli e che in seguito confluiranno in veri e propri articoli che a sua volta diventeranno il mio libro in cartaceo di cui è molto che parlo e che dovrebbe avere come titolo "STORIA e RELAZIONE" che talvolta chiamo anche "Geschichte und Beziehung" giusto per fare il verso a "L'essere e il nulla" di Sartre o "Sein und zeit" di Martin Heidegger. Opera questa mia che dovrebbe riunire tutto quanto da me prodotto in questi anni su facebook e in altri luoghi di internet. Sarà questo il "volume 1" di "Alla ricerca delle radici dell'uno" con sottotitolo "Il mistero degli eterni amanti" mentre il volume 2" è già stato pubblicato in una prima edizione con presentazione della biologa e medico-psicoanalista Silvia Montefoschi nel 2010 e ora ne sto preparando una seconda edizione aumentata: è il libro con tutte le mie poesie dal titolo "Cantare l'uno vero - Poesie e canzoni".

La teoria del transfert e la produzione dell'inconscio

Il fatto è che il buon uomo, intendo il fenomenologo esistenzialista e marxista Jean-Paul Sartre, riteneva a differenza di Sigmund Freud che non esisteva alcun inconscio ma si trattava invece di "malafede". E chiamò questa sua nuova interpretazione "psicoanalisi esistenzialista".

Certo che se si è d'accordo con la concezione freudiana di un "inconscio solo personale" allora può reggere anche la lettura fenomenologica-esistenzialista.

Freud però ha torto a credere che l'inconscio riguardi solo la storia personale e con l'elaborazione di Carl Gustav Jung di un inconscio collettivo già si va verso la direzione giusta.

Il fatto è che gli esseri umani hanno anche un corpo e non solo gli individui nella loro singolarità hanno una propria storia personale, non solo le collettività e le civiltà hanno una loro storia collettiva ovvero non solo il fenomeno della coscienza umana ha una sua storia che riguarda tutto il genere umano ma anche il corpo umano ha una sua storia, una storia biologica e questa storia è prodotta a sua volta dall'intera storia dell'universo, dunque esiste anche un inconscio universale (Silvia Montefoschi).

Chi dice che la storia di Adamo ed Eva è una favola non ha capito niente di come funziona la realtà.

Dicono: "che c'entriamo noi con Adamo ed Eva?"

Ecco la grandezza della psicoanalisi e la sua specificità, il suo nucleo fondante è proprio "la teoria del transfert".

Che cosa è psicoanalisi? e cosa non è psicoanalisi?

Freud diceva che il dogma della "chiesa" psicoanalitica era la teoria della libido intesa come teoria della sessualità. Invece no: è proprio al teoria della proiezione che distingue ciò che è psicoanalisi da ciò che non lo è.

In principio fu l'evento Big Bang l'evento della GRANDE FRAMMENTAZIONE, la prima PROIEZIONE dell'Essere fuori di sè come altro da sè.

Con questo evento non nasce solo l'alterità ma anche il cosiddetto mondo esterno ossia l'universo.

Platone comprese il senso dell'uni-verso, la sua direzione:

"I frammenti si cercano per ricostituirsi in unità" (Platone)

Parmenide comprese la natura e la sostanza dell'Essere:

« [...] τὸ γὰρ αὐτὸ νοεῖν ἐστίν τε καὶ εἶναι. »

« [...] Infatti lo stesso è pensare ed essere. » (Parmenide)

Ma Giovanni Evangelista ha capito l'importanza essenziale della nascita dell'alterità e nello stesso tempo l'inessenzialità del continuare ad esserci dell'universo una volta conquistata l'alterità ovvero ha compreso la bontà di ciò che Hegel chiamava "alienazione".

Nell'inizio del prologo del suo vangelo Giovanni infatti descrive la nascita dell'alterità, quell'alterità di cui la psicoanalisi ci ha reso edotti della sua irreversibilità: non si può più tornare al giardino dell'Eden ossia alla simbiosi assoluta, ormai l'Uno è Due, irreversibilmente Due.

Poi nasce lo pseudo-logos ossia il logos stesso si autonomizza dalla sua matrice, ed è quindi il soggetto conoscente come altro altro dall'oggetto conosciuto dove il conoscente non è conosciuto e il conosciuto non è conoscente.

Inizia quindi anche la dialettica maschile-femminile.

Il processo psicoanalitico verso il ritorno del rimosso che ricostituisce il continuum inseparabile del processo del pensiero

Ora questa storia ci riguarda poichè la psicoanalisi ci ha insegnato che la realtà funziona così:

1. Proiezione (o transfert)

2. Rimozione dell'atto transferale

3. la rimozione produce l'inconscio (universale, collettivo, individuale)

4. ritorno del rimosso e scomparsa dell'inconscio


La scomparsa dell'inconscio coincide con la scomparsa dell'universo

Tuttavia va precisato che con la scomparsa dell'inconscio scompare l'universo stesso che è "il logos che era in principio" massificato nello spazio-tempo-massa che costituiscono l'universo. Scompare cioè il nostro stesso corpo che è stato prodotto da proiezioni successive e da sintesi successive, la cosiddetta dialettica della natura che ha preceduto la dialettica della storia o dialettica della coscienza.

La psicoanalisi è una psicologia del transfert e avendo finalmente capito ciò, la psicoanalisi costituisce l'ultimo brano della storia dell'universo e anche l'ultima mutazione biologica che produce i "mutanti" anzi gli ultimi mutanti i quali sono l'ultimo e vero soggetto rivoluzionario che porterà a compimento l'ultima rivoluzione.

Herbert Marcuse morì consapevole che il '68 era fallito ma questo fallimento gli permise di intuire come si trattava ormai non più di fare una rivoluzione meramente politica ma una vera e propria rivoluzione biologica, solo una nuova e vera umanità avrebbe potuto realizzare il progetto di liberazione risolvendo quindi una volta per tutte il conflitto natura/cultura.

Una tale intuizione avuta dall'autore di "Eros e Civiltà" al termine della sua esistenza lo riunisce ad altri autori che pur in altri ambienti culturali hanno elaborato una intuizione simile: l'oltre-uomo di Friedrich Nietzsche, il super-uomo di Sri Aurobindo e Mirra Alfassa, la super-umanità di Teilhard de Chardin e altri ancora sia pure con altre terminologie.

La psicoanalisi in cento e passa anni di lavoro quotidiano a decifrare il discorso dell'inconscio universale ha prodotto i mutanti, l'ultima generazione.

Domani a Gerusalemme!

Una sola parola d'ordine: ESODO!

L'identità finita storica e l'identità infinita puramente relazionale

La specie umana ha prodotto il simbolo ma produrre il simbolo significa produrre energia, libido e ormai ha prodotto così tanta energia ma così tanta che non la sa più gestire.

Come mai non è capace a gestire più la produzione simbolica?

Ciò è dovuto alla sua identità: l'identità storica.

Ecco quindi la nuova arca di Noè: la psicoanalisi, il movimento rivoluzionario psicoanalitico, l'internaziaanle psicoanalitica.

La psicoanalisi infatti ha elaborato una nuova identita che non è più storica ma puramnete relazionale.

Se la vecchia identità ancora storica e quindi individuale era sì in grado di produrre il simbolo e quindi energia, non era però in grado di gestirla mentre la nuova identità puramente relazionale non ha questi limiti e può gestire quantità infinite di energia.


Il destino della vecchia specie umana dall'identità storica e quindi irreversibilmente fissata a una obsoleta identità ancora individuale

Dove sta andando l'umanità quindi continuando a produrre il simbolo e quindi sempre più energia?

Semplice: va verso la terza guerra mondiale che sarà anche l'ultima guerra evidentemente: poi dopo la guerra finalmente ci sarà la pace, la pace eterna del cimitero.

Il nome con cui il "processo di individuazione universale" (Jung+Silvia Montefoschi) si conclude ha un nome ben preciso e questo nome è.

"PROCESSO DI AUTODISTRUZIONE"

E mentre la maggioranza degli umani sempre più INTERDIPENDENTI si allontanano tra di loro fino a scomparire alla vista gli uni dagli altri in un autismo narcisistico sempre più autismo e sempre più narcisismo

una minoranza di umani invece continuando a potenziare l'intersoggettività e indebolendo così sempre più il narcisismo ovvero l'ego-riferimento e l'antropo-riferimento, si incontreranno infine tutti nel RENDEZ-VOUS al centro dell'universo costituendo come un BUCO NERO che intrappolerà in esso tutta la luce del pensiero presente nell'universo e non emetterà più alcuna luce fuori di sè, ossia questo NUOVO VIVENTE non manifesterà più se stesso fuori di sè. Nuovo Vivente che poi è la nuova "Persona Duale", l'Uno-Duale finale che è latro dall'UNO iniziale assolutamente simbiotico ma anche dallo pseudo-uno della storia dell'universo ovvero il soggetto conoscente che assoggetta a sè negando ogni vera alterità all'oggetto conosciuto.

Termina così l'alienazione dell'Essere fuori di sè

salvaguardando comunque l'alterità

ed e proprio l'aver salvato l'alterità che non si ritonerà più a quell'UNO assolutamente simbiotico iniziale e la vita ovvero il DIVENIRE continuerà ma senza fare più storia ossia senza più massificarsi in un universo nello spazio-tempo-massa.

Per un nuovo divenire che non faccia più storia

Insomma aveva ragione Eraclito di Efeso: l'essere altri non è che il divenire solo che va precisato che il divenire e la storia non sono sinonimi altrimenti non potrebbe darsi come invece si darà un nuovo divenire che non farà più storia che altri non è che l'infinitamente presente come infinitamente pensante.

Termina così la storia dell'universo con la contemporanea morte dell'universo e la nascita dell'INFINITAMENTE VIVENTE.

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