Essere e storia
E' la storia evolutiva dell'universo intero che può dare un senso alle storie personale dei singoli individui umani, quindi non si tratta nemmeno di fermarsi all'apologia e alla difesa del solo nostro pianeta Terra come fanno le sedicenti correnti di pensiero contemporanee più ecologiste.
E tuttavia non ci si deve nemmeno fermare al senso che ci offre il riferimento delle nostre storie individuali all'unica storia dell'universo ma occorre a sua volta riferire la storia dell'universo ad una questione che a sua volta dà senso alla più grande storia dell'universo e questa questione è la questione dell'Essere.
L'intera storia dell'universo infatti è solo una piccola parentesi, anche se durata 13,7 miliardi di anni, della vita dell'infinitamente vivente, di quel vivente che era in principio e che era il principio, che è e che sempre sarà e che per uscire dal suo primitivo stato di simbiosi assoluta dovette proiettare sè fuori di sè massificandosi ma nello stesso tempo dando avvio a quel processo di demassificazione che poi è il vero senso sia della intera storia universale che delle nostre vite cosiddette personali anche se di personale non esiste niente ma tutta la vita è stata ed è sempre la vita dell'unico individuo e infatti individuo significa indivisibile.
Quanto qui espresso manifesta in maniera quanto più rigoroso la nuova logica unitaria che è quella nuova logica nata al termine della storia della psicoanalisi che a sua volta è la punta più avanzata della più moderna coscienza cristica quale coscienza della croce della storia dell'universo ossia della dialettica unitaria, vale a dire sia della croce presente nella dialettica della storia propriamente detta ovvero della coscienza di essere che della dialettica della natura quale dialettica dell'essere o dialettica del concreto e ciò che questa nuova e rivoluzionaria logica unitaria ci prospetta è proprio il passaggio dalla dialettica al dialogo e quindi un vero superamento della condizione crocifissa dell'essere che si manifesta proprio nel mito dell'eroe che pertanto viene superato da una nuova umanità o super-umanità che dir si voglia la cui nuova condizione è di non essere più in croce.
Il superamento della condizione di crocefissione libera il pensiero stesso che poi è il vero vivente e cioè l'infinitamente vivente, dal condizionamento prodotto dal suo stato di massificazione ossia dalla memoria della storia che poi nella sua essenza è la memoria della croce.
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