La storia del pensiero dal pensarsi al sentirsi
La storia del pensiero dal suo pensarsi dandosi forma nelle tante forme del pensiero fino al suo puro sentirsi.
La domanda è: il pensiero ha un senso? una direzione? un significato?
E se sì, quale è la direzione, il significato del pensiero, dato che significato di qualcosa è la sua direzione, il suo tendere a qualcosa?
A cosa tende il pensiero?
Quali informazioni possiamo ricavarne dalla storia del pensiero per saperne qualcosa su ciò a cui tende nel suo svolgimento?
Anticipando già le conclusioni sembrerebbe quindi che il pensiero non è che vuole pensarsi ma il suo pensarsi è stata una necessità evolutiva ovvero solo uno step del suo percorso ma non è il suo pensarsi la sua vera natura ma il pensarsi è stato necessario per arrivare infine al solo sentirsi.
Il pensiero non poteva fare altrimenti se non pensarsi per poter giungere infine alla sua vera meta.
Nel suo pensarsi il pensiero ha fatto storia, la storia del pensiero che include non solo le forme del pensiero ma anche le forme biologiche e ancora prima le stesse forme puramente materiali e quindi neanche biologiche: litosfera, biosfera e noosfera.
Di solito si tende a fermare il percorsi nel punto ultimo come se fosse quello l'arrivo ma noi sappiamo che perfino la noosfera ovvero al cultura è anch'esso solo uno step, anche se è l'ultimo step che ci vede partecipi ma siccome il pensiero è l'infinitamente vivente perfino la noosfera o cultura è uno step che il pensiero va superando verso al sua vera meta che questa volta non nasce dal suo pensarsi essendo giunto al capolinea della storia del pensiero ma superando definitivamente la stessa storia che quindi è finita trapassa dal pensarsi al sentirsi.
Eì proprio questa la fine del mondo come se fosse una parentesi dell'infinito percorso del pensiero che apertasi con l'evento Big Bang termina nel momento che il pensiero per il tramite del nuovo sesto senso e non più dei cinque sensi percepisce se stesso come realtà concerta e vivente.
Se infatti chiediamo al SRI se percepisce le forme materiali come realtà concreta e vivente dirà certamente che li percepisco come realtà concrete e viventi e la stessa cosa dirà della biosfera ma non della noosfera perchè per il SRI il pensiero non è un essere vivente, le forme del pensiero non sono reali veramente reali come le forme biologiche e materiali e infatti per una tale percezione occorre il nuovo sesto senso meglio ancora se questo sesto senso è ben allenato e raffinato cioè evoluto.
Ecco adesso ci siamo, al termine della centenaria storia della psicoanalisi ultima filosofia e capolinea della stessa storia della filosofia, nel momento in cui si dissolve la vecchia dinamica dialettica transfert-controtrasfert, il pensiero riesce a percepire le forme del pensiero come realtà viventi trapassando così dal suo pensarsi al suo sentirsi.
Chi riesce in questa impresa sono solo i mutanti in cui si dà l'ultima mutazione che dà nascita alla nuova e vera umanità, i fondatori del REGNO (specificanmente) UMANO.
Non si tratta più con questa nuova generazione che è l'ultima generazione di un salto evolutivo meramente qauntitativo o microevolutivo ma di un salto qualitativo, vero abisso si interpone tra la vecchia umanità e la nuova e vera umanità tantè che non si possono capire nemmeno tra di loro perchè mentre gli uni dicono mele gli altri capiscono pere e viceversa: l'incomunicabilità pertanto è totale ma questo accade perchè questo ultimo step evolutivo implica il superamento anche della stessa comunicazione dopo che l'evoluzione con la vecchia umanità aveva già superato a suo tempo la sessualità attraverso la produzione del simbolo. Una volta superata la sessualità come metodologia per procedere con le sintesi evolutive e aveva cominciato a praticare la comunicazione al posto della sessualità per continuare con le sintesi evolutive si avviva verso una nuova e ultima meta oltre lo stesso processo progressivo di simbolizzazione e adesso perfino la comunicazione viene superata e al suo posto le sintesi procedono per il tramite solo della Nuova Percezione.
Indice
- 1 La questione filosofica del principio
- 2 Un incidente di percorso che non va letto come un incidente ma come una necessità evolutiva
- 3 Duemila anni fa Giovanni Evangelista l'ebreo-greco
- 4 La resistenza (nel senso psicoanalitico del termine) dei controrivoluzionari (l'anthropos antroporiferito) alla psicoanalisi universale
- 5 Il giorno della liberazione
- 6 Articoli correlati
- 7 Pagine facebook correlate
La questione filosofica del principio
1. In principio era la simbiosi assoluta.
2. Ma nella simbiosi assoluta maturava l'intenzione.
3. L'intenzione si caricò via via sempre più di energia fino a raggiungere un punto critico che la mise in atto così si realizzò l'UNIONE NELLA DISTINZIONE: l'obiettivo era già stato raggiunto e non occorreva altro ovvero si era già raggiunto il risveglio, la vita vera dell'Uno-Duale che dal sonno eterno della simbiosi assoluta hanno realizzato l'unione nella distinzione poichè è questo che va capito: il progetto non è l'unione (quello è l'amorino) ma non è neache la distinzione (stammi distante io sono mia e non tua) ma l'unione nella distinzione. Perchè? perchè Dio certo che è amore ma questo amore è l'amore grande cioè è il Pensiero perchè è proprio la natura del pensiero essere l'amore grande, il Pensiero Vivente beninteso cioè il Pensante che c'è sempre quale realtà ontologica e non i suoi pensati che oggi ci sono e domani non ci sono più in quanto realtà non ontologica ma solo storica.
Purtroppo accadde un increscioso incidente ma che non era un incidente come spiegò bene Hegel che a differenza di Marx vedeva perfino nel fenomeno dell'alienazione un fatto non solo negativo ma anche positivo.
Un incidente di percorso che non va letto come un incidente ma come una necessità evolutiva
4. Ma questa unione nella distinzione non resse e accadde che il Logos si autonomizzò dal Dio e fu l'evento Big Bang descritto dall'astrofisica moderna ovvero l'evento della Grande Frammentazione:nacque cioè una logica, la logica del mondo, la logica della separazione che si fonda sul PRINCIPIO DI OPPOSIZIONE che è il vero DIO DEL MONDO comunque la varie religioni lo vogliano chiamare e che è altro dal DIO DEL TUTTO che non è il logos, attenzione, ma è "il logos che era in principio" ovvero il PENSANTE DUALE, la potenza e l'atto del Pensiero Vivente intesi come i due momenti necessari di un unico processo unitario inteso quindi come un CONTINUUM inseparabile nei suoi singoli momenti processuali senza RIMOZIONE alcuna .
5. Ma "i frammenti si cercano per realizzare l'unità originaria" (Platone) o come disse Hegel "Vero è solo l'Intero" e tuttavia "Unità è solo un divenire unità" (Franz Rosenzweig).
6. Infine il processo evolutivo costruì l'elettrone che permise un primo Uno (il SRI) ma restavano ancora tanti UNI che si percepivano ancora oggetto uno per l'altro producendo il conflitto insuperabile, allora l'AUTOMATON progettò un nuovo tipo di elettrone in grado di riunificare i tanti uni, cioè i tanti SRI in un unico SSR: progettò cioè il super-elettrone.
7. Nacquerò infine GiovanniSilvia il super-elettrone e con loro quale nuovo archetipo dell'ultima coniunctio o nuova Persona Duale si diede nella realtà una nuova logica, la logica unitaria che determinò l'apocalisse in quanto rese di fatto ontologicamente insignificante l'intera storia dell'universo e tutto ciò che di quella storia ancora permaneva sia pure non più come realtà ma più solo come memoria.
8. "il finito proprio perchè finito non può finire mai ma può solo scomparire, tuttavia quando scompare, scompare in assoluto per non più ritornare." (Silvia Montefoschi)
La storia dell'unvierso pertanto coincide con la storia evolutiva del pensiero, del Pensiero Vivente inteso come l'Infinitamente Pensante:
"E infine il pensiero cessa di pensarsi per più solo sentirsi." (Silvia Montefoschi)
Questo infatti è stato il percorso evolutivo dell'Essere per per poter infine abbandonare definitivamente la preistoria dell'Essere che consisteva, paradossale a dirsi proprio nel suo pensarsi:
1. Reazione termonucleare
2. Sintesi molecolare
3. Sessualità
4. Comunicazione
5. Nuova Percezione (sesto senso, praticamente il silenzio)
Duemila anni fa Giovanni Evangelista l'ebreo-greco
La grande svolta avvenne duemila anni fa con Giovanni Evangelista che seppe far tesoro come nessun altro dell'esperienza vissuta presso la comune ebraica dei rabbini madre e figlio, Miryam e Jeshuà di Nazareth. Esperienza questa da lui letta con la sua cultura non solo di ebreo ma anche di ebreo acculturatosi alla grecità. Così infatti egli lesse quella sua esperienza che sintetizzò con l'espressione "incarnazione del Logos che era in principio":
1 Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος,
καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν,
καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος.
2 οὗτος ἦν ἐν ἀρχῇ πρὸς τὸν θεόν.
3 πάντα δι' αὐτοῦ ἐγένετο,
καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν. ὃ γέγονεν
4 ἐν αὐτῷ ζωὴ ἦν, καὶ ἡ ζωὴ ἦν τὸ φῶς τῶν ἀνθρώπων·
5 καὶ τὸ φῶς ἐν τῇ σκοτίᾳ φαίνει,
καὶ ἡ σκοτία αὐτὸ οὐ κατέλαβεν.
(Dal vangelo secondo Giovanni 1,1-5)
IL PRINCIPIO
« In principio era il Logos
e il Logos che era in principio
in principio era ancora presso il Dio
e il Logos era il Dio
Questi era in principio presso il Dio.
LA STORIA DELL'EVOLUZIONE DELL'UNI-VERSO
Tutto è venuto ad essere
per mezzo di Lui,
e senza di Lui
nulla è venuto ad essere
di ciò che è venuto ad essere.
L'INCARNAZIONE DEL LOGOS CHE ERA IN PRINCIPIO NELL'ANTHROPOS
In Lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini
e questa luce splende ancora nelle tenebre
poiché le tenebre non riuscirono ad offuscarla. » (Giovanni 1,1-5)
dove la luce è la luce del soggetto riflessivo mentre le tenebre sono la dimensione oggettuale e orizzontale dell'Essere, vale a dire non il soggetto riflessivo ma il soggetto conoscente, non l'unico soggetto pensante ma i tanti pensati o contenuti di pensiero dell'unico soggetto pensante duale che è la vera dinamica dell'Essere.
La resistenza (nel senso psicoanalitico del termine) dei controrivoluzionari (l'anthropos antroporiferito) alla psicoanalisi universale
"Il finito
proprio perchè finito
non può finire mai
ma può solo scomparire
tuttavia quando scompare
scompare in assoluto
per non più ritornare."
(Silvia Monetfoschi)
Il giorno della liberazione
Per un nuovo movimento di liberazione (MLP) del Pensiero Vivente (che è anche l'Infinitamente Vivente) dai suoi pensati che rallentano, bloccano e comunque fanno resistenza al suo infinito divenire oltre la storia: sarà così il Pensiero finalmente oltre la stessa storia del Pensiero.
e
una luce abbagliante
dissolverà la tenebra
che ancora ottenebra
la nostra mente
e
si udrà la voce
dell'assoluto silenzio
che dice
la fine, il fine
l'infinito."
(Silvia Montefoschi, 25 aprile 2009)Articoli correlati
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